Hi tech L’attuale periodo storico sarà certamente ricordato nei libri di storia come l’era della digitalizzazione. Inevitabile quindi che oggi anche il fare impresa passi per la digitalizzazione, fenomeno in grado sia di trasformare attività economiche tradizionali sia di far sorgere nuove figure lavorative
L’attuale periodo storico sarà certamente ricordato nei libri di storia come l’era della digitalizzazione, un periodo nel quale sempre più oggetti analogici vengono sostituiti da loro equivalenti digitali. Molteplici le cause alla base del fenomeno, ma due vanno considerate predominanti: da un lato infatti un ruolo fondamentale lo gioca la rivoluzione della rete Internet, alla quale può guardarsi come un vero e proprio step evolutivo, e dall’altro lato decisivi sono i costanti progressi tecnologici, con passi avanti praticamente quotidiani in pressoché ogni campo tecnologico possibile. Inevitabile quindi che oggi anche il fare impresa passi per la digitalizzazione, fenomeno in grado sia di trasformare attività economiche tradizionali sia di far sorgere nuove figure lavorative.
La digitalizzazione infatti è molto più che una semplice trasformazione cronologica: investe una serie di aspetti spesso essenziali della singola attività, apportando evoluzioni non di rado capaci di cambiarne totalmente il volto. Non si tratta quindi di un fenomeno che si esaurisce, per esempio, nella semplice sostituzione della carta con i documenti elettronici o delle riunioni con le videocall; queste sono piuttosto conseguenze del fenomeno vero e proprio, molto più vasto, sfaccettato e soprattutto trasversale.
Un ottimo esempio può essere visto nello streaming. Le caratteristiche della tecnologia sono note, ma basti tenere presente come essenzialmente si tratti di trasmissione di contenuti audio e video tramite la rete Internet. Le prime aziende che hanno iniziato a porre tale tecnologia al centro del loro business si sono limitate al più semplice aspetto dello streaming on demand: il contenuto video, già esistente, viene riprodotto sul dispositivo di destinazione come nel caso di YouTube, fondato nel 2004. Ma altre aziende hanno velocemente implementato la tecnologia nella loro offerta espandendola anche all’aspetto dello streaming live, ossia la trasmissione di contenuti in tempo reale: è il caso di Twitch. Oggi i più importanti nomi dello streaming sono in grado di attrarre investimenti tali da poter direttamente realizzare i contenuti che poi trasmetteranno: basti pensare a Netflix e Stranger Things, o a Prime Video e la sua imminente “Gli Anelli del Potere”. Vale la pena poi ricordare come la digitalizzazione, in ambito streaming, abbia poi determinato la nascita di nuove figure professionali: su tutte gli influencer e i content creator, professioni da ricondurre proprio a tale nuova imprenditoria digitale.
Anche nel contesto dell’intrattenimento la digitalizzazione rappresenta una risorsa in grado di dare una spinta importante alle imprese capaci di implementarla nel loro business. Basti pensare a intrattenimenti con alle spalle una lunga storia analogica: è il caso di PokerStars Casino, piattaforma digitale che raccoglie tutti i più classici giochi da casinò e non solo, rivelatasi in grado di utilizzare il web proprio per digitalizzare dei passatempi tradizionalmente legati alla loro veste analogica. A ben vedere lo stesso potrebbe dirsi anche dello streaming, considerando stavolta quello musicale: oggi i supporti fisici per l’ascolto della musica, tanto per la sua riproduzione quanto per la sua incisione, sopravvivono principalmente nel mercato dedicato al collezionismo. Questo è largamente dovuto al successo di aziende che proprio grazie allo streaming si sono imposte nel settore: Spotify, Amazon Music o iTunes sono solo alcuni esempi di imprese che hanno messo lo streaming di musica al centro delle loro attività economiche.
Vale infine la pena considerare come sia veramente complicato pensare ad attività economiche nei confronti delle quali la digitalizzazione non sia in grado di apportare cambiamenti. È per esempio il caso delle imprese operanti nel campo culturale: sono sempre più numerosi gli enti che implementano nella loro offerta innovazioni digitali. Il Teatro Regio di Parma, per esempio, negli scorsi anni è stato il primo teatro d’opera a essere associato a un mobile game, “A Life in Music”, sviluppato proprio con l’idea di rivoluzionare e modernizzare la comunicazione con il pubblico. Sul finire dello scorso anno, ad Agrigento, ha poi riaperto la casa museo Pirandello: il museo, realizzato nella casa natale dello scrittore e a lui dedicato, ha colto l’occasione per rivoluzionare i suoi allestimenti all’insegna della multimedialità, affidandosi a un narratore come Leo Gullotta e utilizzando realtà aumentata, realtà virtuale, app per smartphone e così via. La digitalizzazione, insomma, è un fenomeno dalle potenzialità ancora in esplorazione: sono spesso proprio le imprese a svolgere il ruolo di pionieri nelle sue applicazioni pratiche.
La Casa museo Pirandello di Agrigento riapre nel segno della multimedialità
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