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Il Teatro dei Saitta tra tradizione e innovazione

Teatro e opera Presentata la stagione 2016-2017, che anche quest'anno si svolgerà al Teatro Piscator di Catania, che vede la collaborazione di compagnie esterne

Tradizione ed innovazione: due parole difficili da mettere l’una accanto all’altra. Il Teatro di Eduardo e Salvo Saitta punta tutto su questo binomio, ritenuto possibile ed efficace. L’intenzione è quella di prendere il meglio da ciò che si è fatto in passato ed unirlo con ciò che di nuovo può scaturire attraverso le fondamentali collaborazioni con compagnie esterne, una su tutti la compagnia Dafni diretta da Paola Abruzzo.

Saitta

Quest’anno il programma del Teatro Piscator di Catania sede della stagione teatrale da ormai dodici anni, sarà ricco di novità a partire da “Servo di scena” testo dal sapore shakespeariano scritto da Ronald Harwood e tradotto in italiano da Eduardo Saitta, che attraverso l’opera di traduzione ha potuto personalizzare una storia che porterà gli spettatori nel dietro le quinte di uno spettacolo teatrale. Sul palco, il protagonista Salvo Saitta insieme al figlio Eduardo abbatteranno così non solo la quarta parete ma anche la soglia del camerino, ambientazione principale della piéce.

Cruciali inoltre le collaborazioni con la compagnia degli “Audaci” di Roma e la compagnia Dafni di Catania: la prima sarà ospite della stagione con “Un papà per tutti”, soggetto incentrato sul tema delle adozioni che vedrà i personaggi intrecciare legami insoliti e stravaganti. La seconda invece, che ha scelto di non rinunciare alla propria identità ma di unire le forze con la famiglia Saitta, sarà presente all’interno del cartellone con due atti unici di Pirandello, “L’altro figlio” e “Bellavita” e con la commedia all’italiana “Per combinazione”.
Salvo Saitta ritornerà protagonista, insieme ad Aldo Mangiù e Katy Saitta in “È proprio un gallo” rappresentazione anni ’60 imperniata sulla vita di un Don Giovanni di casa nostra mentre Eduardo Saitta sarà interprete principale di “Un marito per mio figlio” commedia degli equivoci sull’argomento omossesualità. Gran finale previsto per maggio con “Un uomo come pochi” testo inedito che strizza l’occhio al giallo comico basato sulle peripezie di un impiegato dell’agenzia dell’entrate rapito da due debitori. «L’obiettivo è quello di rendere possibile tutto ciò che a Catania sembra impossibile – ha detto il direttore artistico Eduardo Saitta – unire tre famiglie, come la nostra, quella dei Mangiù e quella degli Abruzzo, affinché le novità siano costruite su delle fondamenta importanti come la storia».

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