HomeFormazione e ricerca

Il presidente della Regione Crocetta visita l’Università di Catania. Il Rettore Pignataro: «La questione giovanile merita priorità»

«La questione giovanile in Sicilia merita priorità: dobbiamo tutti insieme - atenei e istituzioni -, dare risposte concrete a migliaia di ragazzi che

«La questione giovanile in Sicilia merita priorità: dobbiamo tutti insieme – atenei e istituzioni -, dare risposte concrete a migliaia di ragazzi che oggi vedono compromesse le proprie prospettive di vita personali, specialmente in relazione alla formazione, al lavoro e all’occupazione».

Il Rettore dell'Università di Catania Giacomo Pignataro e il presidente della Regione Rosario Crocetta

Il Rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro e il presidente della Regione Rosario Crocetta

Nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania, nella quale questa mattina è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle centinaia di migranti affondati nel Mediterraneo durante l’ennesima traversata della speranza, è risuonato forte e preciso l’appello che il rettore Giacomo Pignataro ha rivolto al presidente della Regione Rosario Crocetta. Il governatore è stato l’ospite di un incontro con la comunità accademica etnea incentrato sulle risposte che la politica può offrire ai bisogni sociali, in un momento di grave crisi della finanza pubblica a tutti i livelli, e ha potuto prendere atto di alcune tra le richieste più pressanti di una realtà che quotidianamente si trova in prima linea a dover arginare fenomeni come l’abbandono degli studi, l’incessante calo di iscrizioni, la fuga di cervelli.

«Negli ultimi cinque anni, in Italia il numero degli immatricolati alle università è diminuito dell’8 per cento, in Sicilia nello stesso periodo 2008-2013 quasi del doppio, il 15% – ha osservato Pignataro, snocciolando le cifre che danno la misura della ‘crisi’ che affligge il contesto universitario siciliano -. Ciò è dovuto certamente alle difficoltà economiche del momento e alla disoccupazione che colpiscono pesantemente il reddito delle famiglie degli studenti, ma anche ai tagli di finanziamento che regolarmente colpiscono il sistema pubblico dell’istruzione nel nostro Paese, come nessun altro comparto. Un numero sempre maggiore di diplomati sceglie, inoltre, di andare a studiare in atenei non siciliani: cinque anni fa erano il 16%, oggi il 28%”.

«Nonostante queste impietose statistiche – ha affermato il rettore catanese, che attualmente presiede il Crus, il coordinamento degli atenei dell’Isola – le nostre università sono impegnate a promuovere da diversi anni la qualità e la razionalizzazione delle proprie attività di formazione e ricerca, e chiedono alle istituzioni, e alla Regione siciliana in particolare, un doveroso sostegno sulle esigenze connesse al diritto allo studio dei giovani meritevoli e bisognosi, e un investimento consapevole e lungimirante sui corsi di dottorato e di specializzazione, partendo ad esempio da una differente programmazione dell’impiego di fondi comunitari».

«Siamo convinti che, pur con le difficoltà contingenti – ha concluso il prof. Pignataro -, l’università dimostra ancora oggi di poter offrire ai propri laureati un valore aggiunto in termini di qualificazione, professionalità e gratificazione economica, oltre che concreti strumenti di crescita personale. Gli atenei possono inoltre mettere a disposizione delle istituzioni e del territorio siciliano il proprio patrimonio di competenze e infrastrutture di ricerca, oltre che i risultati delle attività di eccellenza in settori quali la biomedicina, l’agroalimentare, l’innovazione tecnologica e i beni culturali, per aiutare chi ha responsabilità di governo a creare le condizioni di uno sviluppo reale e stabile della Sicilia».

Condividi su

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.