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Il muro del silenzio

Eventi Al Teatro Libero di Palermo, l'11 e il 12 giugno, il testo di denuncia di Paolo Messina che fu rappresentato per la prima volta a Napoli nel 1963

Una Madre, simbolo di una Sicilia arcaica ma tuttora attuale, complice involontaria della prepotenza mafiosa di cui è vittima. E i suoi figli, che ha paura di perdere. Dopo, l’assassinio del marito, morto in un agguato mafioso perché ha osato opporsi alle pretese di un boss, a causa di un vile ricatto che le impone di abbandonare tutto, la terra, la casa in cui vive e partire con i figli, per paura di perderli innalza attorno a se un invalicabile muro di silenzio, nascondendo loro la verità sull’assassinio padre. Ma nel tentativo di proteggerli alla fine finisce per armarne le mani innescando un meccanismo di morti a catena.

Al Teatro Libero di Palermo, Il Muro del Silenzio

Il testo di denuncia che fu rappresentato per la prima volta a Napoli nel 1963, sarà messo in scena giovedì 11 e venerdì 12 giugno, al Teatro Libero di Palermo per la rassegna “Presente-Futuro”. Nel 1963 l’autore, Paolo Messina, era un giovane drammaturgo palermitano di belle promesse e il cast era formato da attori formidabili, tra i protagonisti: Paola Borboni e Gian Maria Volonté. Ma la pièce, che affrontava in quegli anni un tema scottante, nonostante i successi raccolti in tutta Europa, fu presto estromessa dal repertorio rappresentato in Italia e dimenticata. La Rai stessa la censurò giudicandola “non adatta al suo pubblico”.

«Non doveva essere facile in quegli anni – spiega Paolo Mannina – portare sul palcoscenico le contraddizioni di una vicenda protomafiosa, soprattutto in un periodo in cui la Mafia era qualcosa più di un’ombra: un sistema di vita, un modo di pensare, una sottocultura popolare». L’opera, così, fu presto dimenticata. Lo spettacolo è stato concepito come un racconto nel racconto, il teatro che parla pure del teatro, secondo un’antica formula metateatrale rivisitata in chiave contemporanea, con lo scopo di rappresentare, senza alcun compiacimento, non solo una vicenda realistica di sopraffazione che ancora oggi, purtroppo, ci riguarda da vicino, ma pure il tentativo di rimetterla in scena a 50 anni di distanza, vincendo l’oblio in malafede in cui la pièce è stata in questi anni relegata come pure i pregiudizi di quanti sostengono ancora che storie siffatte siano acqua passata.
“Il Muro di Silenzio” è metafora di una condizione storica e insieme un atto di rivolta contro ogni forma di sopraffazione, morale e materiale. Un incitamento ad abbattere le barriere di paura che rendono schiavi e talora complici di un destino di dolore e morte.

 

di Paolo Mannina
Adattamento di Paolo Messina
Con Ada Simona Totaro, Giuseppe Provinzano, Alberto Lanzafame, Viviana Lombardo, Antonio Paride Pisciotta, Sergio Beerkock

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