Cominciato il 7 ottobre, il Festival delle Letterature Migranti va avanti fino a domenica 11, facendo tappa in dodici differenti cornici di pal
Cominciato il 7 ottobre, il Festival delle Letterature Migranti va avanti fino a domenica 11, facendo tappa in dodici differenti cornici di palazzi del centro storico, insieme ai nuovi luoghi dell’intercultura e della contaminazione. Un Festival che racchiude il senso dell’identità palermitana, così aperta e partecipe degli altri, con un’innata vocazione per l’accoglienza. Sotto il segno di quello che è ormai lo slogan della manifestazione, Cu avi lingua passa u mari, Palermo si popola di autori e testimoni che parlano di popoli in marcia per terra e per mare.
Nella giornata di sabato si sono dati appuntamento al Festival Isoke Aikpitanyi, nigeriana, oggi sotto protezione, che ha raccontato la tratta delle connazionali in Italia. Autrice del libro Le ragazze di Benin City e presidentessa dell’omonima associazione a sostegno delle vittime di tratta, Isoke è protagonista del dialogo Storie di tratte e di donne, alle 10 a Palazzo Cefalà, con Clelia Bartoli, dottore di ricerca in Diritti umani presso la facoltà di Giurisprudenza di Palermo. Apre l’evento il saluto di Adham Darawsha, Presidente della Consulta delle Culture di Palermo.
L’eredità lasciata dall’ultimo ventennio di narrazioni distorte dell’immigrazione è al centro dell’incontro Derive. Piccolo mosaico del disumano, titolo del reportage della scrittrice, blogger e giornalista, Flore Murard Yovanovitch, specialista dell’immigrazione in Italia, a Palermo per raccontare delle violenze compiute nei dei Centri di identificazione e di espulsione. Al dibattito partecipa Mara Matta, docente di Letterature moderne del subcontinente indiano presso l’Università degli Studi di Roma Sapienza, e il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
A Palazzo delle Aquile alle 17, la scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah, nata a Verona e cresciuta a Mogadiscio, si racconta a Domenica Perrone e Donatella La Monaca all’interno dell’appuntamento Come un’acrobata sull’acqua: fiumi e fili nella diaspora somala. Segue, alle 18, Dal Brasile alla Francia. Fra le pagine del libraio: lo scrittore francese di nuova generazione, Regis De Moreira, di padre brasiliano e madre francese, conversa con Paola Cadeddu, docente di Letteratura francese presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università degli Studi di Sassari. All’Archivio Storico Comunale alle 18, De/generare le nazioni: Alexandra Dejoli, scrittrice serba transgender, interviene al Festival delle Letterature Migranti per parlare di “transito” muovendosi ironicamente tra le fila sconnesse e ingarbugliate dell’identità nazionale della Yugoslavia nel suo momento di disgregamento, e il processo di ricostruzione e affermazione dell’identità sessuale. Intervengono Cirus Rinaldi e Valentina Castagna.
Il mondo rom oltre ogni pregiudizio porta all’Archivio Storico Comunale alle 19, Santino Spinelli, in arte Alexian, musicista compositore, cantautore, insegnante, poeta e saggista rom. A dialogare con Spinelli, in uno scambio di visioni tra arte e cultura romanì, c’è l’antropologa Daria Settineri. Alle 17 alla Facoltà di Giurisprudenza, Maria Teresa Giaveri e Antonio Lavieri conversano di poesia e traduzione dei Versi migranti. La staffetta degli appuntamenti del Festival prosegue alle 18 con Raffiche irrequiete di una primavera fuoritempo: Najwa Ben Shatwan, eclettica scrittrice libica autrice e vincitrice del premio UNESCO 2003, protagonista di un faccia a faccia con Antonino Pellitteri, professore ordinario di Storia dei Paesi Arabi e Islamistica, e con Maria Grazia Sciortino, ricercatrice di Lingua e letteratura araba.
La Residenza Universitaria Schiavuzzo accoglie a partire dalle 18:30, un evento in ricordo di Giovanni Lo Porto: a pochi giorni dai funerali laici che si sono tenuti nell’ex chiesa al Noviziato dei Crociferi a Palermo, si ricorda il cooperante palermitano ucciso al confine tra il Pakistan e l’Afganistan lo scorso gennaio, durante un raid statunitense contro al Qaeda. Segue, alle 20 Refugees Welcome, un racconto sulla mobilitazione a cura di Amnesty International Sicilia. Alle 20.30, Stand-up comedy, pillole di satira su razzismo e pregiudizi di e con Otello Piccoli ed Emanuele Pantano. Prosegue la rassegna cinematografica La libertà va scalza curata dall’Associazione Alibi, con storie dell’umanità in movimento, migranti, rifugiati: doppia proiezione a partire dalle 21 con Train de vie, introdotto dall’associazione ROManipè Palermo e Nuovomondo, presentato da Marco Pirrone e Santo Lombino.
Il Festival delle Letterature migranti – Palermo arabo-normanna porta sul palco del Teatro Biondo di Palermo, alle ore 21, Ur e l’esercito della salvezza di e con Elisa Parrinello e la Compagnia di Follerie del Teatro Ditirammu (ingresso platea 5euro – galleria 3euro). Le migrazioni, il fenomeno più complesso della società moderna trasposto in una battaglia immaginaria tra l’esercito degli humilis (il popolo e la gente comune) e i flood (falsari della politica e dell’onestà). Più di sessanta giovanissimi attori alla prese con una grande storia di speranza, d’amore, di libertà.
Tutti i dettagli sul programma della giornata su: www.