Musica Pubblicato alla mezzanotte tra il 20 e il 21 maggio il nuovo singolo di Levante una ballad ipnotica che ruota intorno a quegli estremi che in realtà implicano per loro natura una condizione di reciprocità e dipendenza. Una riflessione in musica che si lega anche al terzo romanzo della cantautrice siciliana, “E questo cuore non mente”, in uscita l’8 giugno per Rizzoli
Dall’alba al tramonto è il nuovo brano di Levante, una ballad ipnotica che ruota intorno a quelli che comunemente vengono ritenuti “poli opposti”, come appunto, l’alba e il tramonto, il giorno e la notte, l’inizio e la fine, e tutti quegli estremi che in realtà implicano per loro natura una condizione di reciprocità e dipendenza. Come il giorno e la notte, anche molte relazioni umane si fondano su una polarità che si rivela solo apparente. Il tema è il timore della fine e la confidenza con l’inizio, per ritrovarsi nella tenera sentenza che quei due opposti sono due volti dello stesso momento. L’artista: «Questo brano rappresenta tante cose speciali per me, prima fra tutte il coraggio di guardare il giorno che si spegne, vivere la paura della notte sapendo che ritornerà il giorno. Che in ogni fine c’è un inizio, con o senza di noi. Tutto va avanti, andrà avanti, andrà bene. Andrà. E ogni volta che accade / Ogni volta che cado / Ogni volta è da capo / Ogni volta non lo vorrei però…/. Vi lascio la mia musica e le mie parole sperando che siano abbastanza, che siano conforto, che siano carezze».
Il brano “Dall’alba al tramonto” è concepito come un dialogo tra due persone che si risolve nel ritornello, esplodendo in una gioiosa riflessione sulla fine delle cose e sulla potenza di rinascita che portano con sé. Il video, prodotto da Borotalco.tv e diretto da Giacomo Triglia, è un omaggio all’immaginario degli Anni 60, con Levante assoluta protagonista. Ampliando la tematica del principio come inizio e come rinascita, il videoclip di “Dall’alba al tramonto” è concepito come un omaggio essenziale agli anni 60 in Italia e al loro immaginario visivo dal punto di vista di una artista in preparazione per uno show. Un tributo all’estetica di quel periodo di velocissima trasformazione socio-economica e di rinascita anche culturale, in cui la percezione della “fine” di un periodo buio si affiancava all’entusiasmo collettivo e alla fiducia nel domani come foriero di nuove opportunità.
Una riflessione che si lega necessariamente anche al terzo romanzo di Levante “E questo cuore non mente”, in uscita l’8 giugno per Rizzoli, in cui il lettore segue la protagonista Anita nel suo viaggio introspettivo attraverso un percorso di psicoterapia che parte dalla fine (di una storia d’amore di Anita, in questo caso), per tornare all’inizio, curare l’anima dalle ferite del passato e abbracciare finalmente la scatola nera delle proprie emozioni. L’evante: «Sono emozionata. L’8 giugno esce “E questo cuore non mente”. Non so come spiegare cosa significhi questo romanzo per me. È inutile, credo, aggiungere altro a quello che è già stato scritto e che leggerete. È una storia potente e non perché l’abbia scritta io… è che la vita è fatta così. Se ci vedesse Einstein ci direbbe che siamo bravi».
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