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Dalla valle di Halaesa alla Fiumara d’arte, quando la bellezza è nel destino di un territorio

Itinerari Quando durante l'era romana la Sicilia era granaio dell'impero, grazie alla sua posizione collinare a ridosso sul mare Tirreno ed al suo porto al confine fra le provincie di Messina e Palermo, la città di Halaesa era logisticamente privilegiata. Poi il declino e la rinascita come Tusa, lungo il fiume che attraversava la vallata. La stessa dove Antonio Presti ha realizzato la sua Fiumara d'arte con opere di land art di artisti famosi

Durante la dominazione romana, la Sicilia era definita il “granaio dell’impero” o nutrix plebis romanae (nutrice del popolo romano), grazie al favorevole clima per la coltivazione intensiva del frumento. I Patrizi romani latifondisti, per agevolare questo lucroso commercio, fecero costruire apposite strade – le vie frumentarie – per il trasporto del grano dall’interno della Sicilia verso la costa. I porti di Siracusa, Catania, Messina sul mar Ionio e quello di Halaesa sul Tirreno erano i più utilizzati per l’imbarco del grano verso il grande approdo di Ostia (Roma). Grazie alla sua posizione collinare a ridosso sul mare Tirreno ed al suo porto al confine fra le provincie di Messina e Palermo, la città di Halaesa era logisticamente privilegiata. Questi fattori favorirono il commercio ed il suo sviluppo economico divenendo una delle città più floride della Sicilia. Cicerone narra che dal porto di Halasea “veniva caricato tanto grano quanto ne veniva imbarcato a Catania e Licata”. Il declino della città avvenne con la fine del periodo romano e la distruzione dell’abitato da parte degli arabi. La nuova città, venne costruita poco distante col nome di Tusa, lo stesso della fiumara che attraversa la valle incorniciata da colline che si affacciano sul mar Tirreno. Il territorio presenta un concentrato di siti storici, artistici unici ed è sede di uno dei più importanti siti archeologici della Sicilia: le rovine di Halaesa.

L’antica città di Halaesa Arconidea oggi Tusa

Negli ultimi anni la valle sta vivendo un suo rinascimento grazie a concomitanti fattori: l’apertura del casello dell’autostrada A19, un turismo sempre più attento al benessere ambientale, un mare limpido e cristallino ed infine la nascita di Fiumara d’Arte. Di questi fattori quello che in ordine di tempo ha fatto conoscere ai mass media la valle di Halaesa è stato il potente amore visionario di Antonio Presti, per l’arte, la bellezza, che fin da giovane ne aveva pervaso lo spirito e che ha generato questa diffusa Land Art.

Antonio Presti, foto di Giovanni Musumeci

Tutto inizia nel 1982 dal desiderio di Presti di onorare il ricordo del padre attraverso una opera d’arte. Prende forma così nel 1986 un monumento alto 18 metri realizzato da Pietro Consagra nel cuore aspro della valle, alla foce del torrente Tusa: La materia poteva non esserci. Fu quello l’inizio del percorso che portò alla fondazione ufficiale dell’associazione culturale Fiumara d’Arte.

La materia poteva non esserci di Pietro Consagra, foto di Giovanni Musumeci

Fra il 1988 e il 1990 seguiranno altre opere – il Labirinto d’Arianna di Italo Lanfredini a Castel di Lucio, la Finestra sul mare di Tano Festa a Villa Margi e Una curva gettata alle spalle del tempo di Paolo Schiavocampo sempre a Castel di Lucio) a formare il primo nucleo di questo museo d’arte a cielo aperto a cui si aggiunge poi Energia mediterranea, l’onda blu realizzata da Antonio Di Palma a Motta d’Affermo.

Il Labirinto d’Arianna a Castel di Lucio, foto di Giovanni Musumeci

La finestra mare a Villa Margi, foto di Giovanni Musumeci

Energia mediterranea a Motta d’Affermo, foto di Giovanni Musumeci

Poi sono seguiti anni difficili pieni di processi, carte bollate e tentativi di distruzione delle opere definite “manufatti abusivi” in un territorio cresciuto e sviluppatosi in prevalenza sull’abusivismo edilizio. Finalmente nel gennaio 2006 la Regione Siciliana approva ufficialmente il grande museo d’arte della Fiumara d’Arte.

Nel corso degli anni, Castel di Tusa, è diventato un ricercato borgo balneare meta di turisti che d’estate sono richiamati dal suo limpido mare e dalla Land Art di Fiumara d’arte e dall’albergo Museo d’Arte Moderna “Atelier sul Mare”. L’hotel d’arte di Antonio Presti in riva al mare, alle normali stanze per gli ospiti associa le suggestive stanze d’autore. L’albergo costituisce il punto di partenza per un percorso lungo la valle ed il territorio per andare alla scoperta delle opere d’arte di artisti famosi fatte realizzare da Antonio Presti.

L’Atelier sul mare a Castel di Tusa, foto di Giovanni Musumeci

L’ultima opera arriva nel 2010, la Piramide 38° parallelo di Mauro Staccoli , un tetraedro titanico cavo realizzato in una speciale lega di acciaio colten rinforzata alla base per resistere ai forti venti del nord, ubicata su una collina di Motta d’Affermo dove passa il 38° parallelo lo stesso che segna il confine, dall’altra parte dell’emisfero delle due Coree, attira ogni anno folle di turisti ed amanti dell’arte per assistere al suggestivo rito del solstizio d’estate.

La Piramide 38° parallelo a Motta d’Affermo, foto di Giovanni Musumeci

La valle di Halaesa è un luogo da vivere tra mare, archeologia e arte per scoprire questa antica fiumara al confine fra i Nebrodi e le Madonie. Fiumara d’Arte, il più grande parco d’arte all’aperto d’Europa, fa parte stabilmente della dote artistica e paesaggistica della Sicilia.

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