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Dal folk apocalittico di Herself al post-punk tribale di JuJu, marzo è il mese rock di Gioele Valenti

Musica Doppio appuntamento discografico nel giro di due settimane per il polistrumentista palermitano il quale esce con l'album nuovo di Herself e JuJu, i moniker musicali personali. L'1 marzo l'etichetta fiorentina Urtovox pubblica "Spoken Unsaid" di Herself, 8 brani di sperimentazione sottile; mentre il 15 marzo Sister9 Recordings di Manchester pubblicherà il nuovo album di JuJu "Apocalypse Is God's Spoiler"

Doppio appuntamento discografico di marzo per il polistrumentista palermitano Gioele Valenti il quale esce con l’album nuovo di entrambe i moniker personali con cui fa musica, Herself e JuJu. L’1 marzo, a 5 anni di distanza da “Rigel Playground”, Herself pubblica “Spoken Unsaid” – ancora una volta con l’etichetta Urtovox. L’album esce su tutte le piattaforme digitali e nei negozi tradizionali in vinile a 33 giri da 180 grammi. E il 15 marzo sarà la volta della pubblicazione del nuovo album di JuJu dal titolo “Apocalypse Is God’s Spoiler” grazie all’etichetta di Manchester Sister9 Recordings.

Con “Spoken Unsaid” Valenti/Herself si accinge alla prosecuzione della sua ormai fitta e articolata carriera che negli anni ne ha decretato il carattere da vero outsider. Forse uno degli ultimi ancora viventi sul territorio Italiano dopo la recente cancellazione dell’universo musicale underground (o alternative che dir si voglia) da parte di chi gestisce e determina il business nel sistema musicale mondiale; dinamica che si è andata affermando in Italia nel dopo pandemia. “Spoken Unsaid” è infatti il sesto di una serie di album che dal lontano 2004 rappresentano fieramente una linea di resistenza a un sistema che tende a “normalizzare” e omologare ogni proposta, adeguandola alle mode e alle bizze del mainstream. In un contesto culturale del genere, Herself rappresenta, insieme ad un esiguo manipolo di altri artisti nazionali, una forma di necessaria anarchia lontana da qualsiasi forma di compromesso artistico e spirituale.

Con “Apocalypse Is God’s Spoiler” Valenti/JuJu abbraccia quella miscela di post punk, shoegaze, darkwave, industrial e synthpop, per poi ancorarla agli elementi tribali e psichici occulti delle origini di JuJu. Dal 16 marzo partirà il tour europeo di JuJu che abbraccerà il Regno Unito (Cardiff, Londra, Sheffield, Glasgow, Cventry e altre città – e da aprile l’est Europa e i Balcani (Bulagari, Grecia, Macedonia, Ungheria). In calendario il 13 aprile una data siciliana al Mono di Catania. Formazione live JuJu: Gioele Valenti (voce e chitarra), Vincenzo Schillaci (basso), Andrea Chentrens (batteria).

Da maggio partirà il tour di presentazione di “Spoken Unsaid” di Herself. Queste le date confermate: 9 maggio Fanfulla di Roma, 10 maggio Circolo Progresso di Firenze e 11 maggio Villa Albrizzi Marini di San Zenone degli Ezzellini (Treviso). La formazione dal vivo di Herself” vede al fianco di Gioele Valenti (voce chitarra), Ornella Cerniglia (piano e synth), Aldo Ammirata (violoncello e basso), Andrea Chentrens (batteria).

Personaggio ombroso, schivo e per questo misterioso ed affascinante, Gioele Valenti – che ha scritto, suonato, registrato e mixato l’intero album “Spoken Unsaid” – gioca con le suggestioni dei suoi tormenti con l’eleganza e il savoir faire di un musicista navigato, mischiando le carte in tavola album dopo album, brano dopo brano, nota dopo nota. Le ispirazioni sono quelle;  tra le più tormentate degli anni 90, a partire da Sparklehorse e i primi Eels passando per l’esperienza psichedelica dei Flaming Lips e dei Mercury Rev, con un intimismo lirico intenso e viscerale che lo vorrebbe vicino al mondo di Nick Drake e Mike Scott. Il songwriting di Gioele Valenti sa di folk apocalittico a bassa fedeltà, derive crooner e pop adamantino, e sebbene affondi le sue radici nella tradizione americana della forma canzone, la sua musica osa spesso nel territorio di una sperimentazione sottile ed equilibrata.

Gioele Valenti dal vivo

L’album si muove nelle coordinate di un cantautorato spoglio, portando alle orecchie dell’ascoltatore una musica antica e dal segno seppiato, dove cuori spezzati e anelito alla trascendenza incrociano le spade per un’esperienza psichedelica. L’album è stato anticipato dal singolo digitale ”My Pills” pubblicato lo scorso 12 gennaio. Il mastering di “Spoken Unsaid” è stato curato da da Carl Saff.

Da anni Gioele Valenti è molto attivo nella scena neopsichedelica nordeuropea in diverse formazioni (Josefin Ohrn, Lay Llamas), gira l’Europa con le sue due creature musicali, i progetti solisti JuJu e Herself. Il lavoro di Herself viene salutato dalla critica, sin dagli esordi in casa Jestrai (prima label dei Verdena), come un armonico meltin’ pot tra Sparklehorse, Gravenhurst e Will Oldham. Questi gli album di Herself prima di “Spoken Unsaid”: “Please Please Please Leave Now” (Subcasotto 2004); “God is a Major” (Jestrai 2006), “Homework” (Jestrai 2008), “S/T” (Deambula 2012) e “Rigel Playground” (Urtovox rec 2018). Quest’ultimo album predisponeva l’ascoltatore ad un viaggio fatto di folk cosmico, in cui gli inglesismi della tradizione si sposavano con una vena alternative, come se Beatles e Sparklehorse avessero incontrato i tormenti di Nick Drake e l’intimismo di Mike Scott.Avvezzo da sempre alle collaborazioni (negli anni, Amaury Cambuzat degli Ulan Bator, John Fallon dei The SteppesCapra Informis degli svedesi Goat ecc…), ospite illustre in quell’album fu Jonathan Donahue, singer degli americani Mercury Rev, band di assoluto rilievo nell’indie internazionale, che oltre ad aver prestato la voce sul singolo ”The Beast of Love”, ha influito positivamente sull’essenza dell’intero album. Non a caso, i Mercury Rev hanno voluto Herself per accompagnarli durante il loro ultimo tour italiano nel 2019.

Gioele Valenti

JuJu è invece un progetto di psichedelica pan-mediterranea, in cui convergono gli stilemi del rock lisergico a cavallo tra ’80 e ’90, pulsioni krautrock ed elementi di tribalismo africano. Con questa formazione, Gioele Valenti ha pubblicato l’omonimo album di debutto, “Our Mother Was A Plant” del 2017, “Maps And Territory” del 2019, “Fuzz Club Session” del 2021) tutti per l’etichetta inglese Fuzz Club Records, label di punta del movimento neopsichedelico nordeuropeo. “La Que Sabe” del 2021 è uscito per The Weard Beard. Con JuJuValenti è stato impegnato negli ultimi anni in una nutrita attività live, che l’ha portato ad esibirsi in festival come il Liverpool Psych Fest, il Fuzz Club Eindhoven, il Dunajam, e in locali come il Supersonic di Parigi, la Roundhouse di Londra o il Muziekgietereij di Maastricht.
Lo scorso novembre Valenti ha pubblicato il singlo “Cosmic Fall” che anticipa l’album “Apocalypse Is God’s Spoiler” .

Ieri l’etichetta Sister9 Recordings ha pubblicato il brano “Dead at 25”.

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