HomeTutto fa panza

Dal Cous Cous Fest un messaggio di pace per la Terra Santa

Tutto fa panza La Palestina vince il Campionato del mondo del cous cous a San Vito Lo Capo con una ricetta degli chef George Suheil Srour ed Elias Bassous. Magdouline Salameh, responsabile dei rapporti con l’Italia per il Ministero del turismo e dei beni storici della Palestina:«Il mio augurio è che possa arrivare presto quel giorno in cui possiamo regalare un momento di pace ad ogni persona che vive nella Terra Santa»

E’ la Palestina il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous, svolto nell’ambito del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale organizzato a Comune di San Vito Lo Capo, la cui 19esima edizione si è conclusa domenica. E’ stata la ricetta degli chef George Suheil Srour, del ristorante Hareer a Ramallah ed Elias Bassous, che lavora al Jacir Palace Hotel, un hotel 5 stelle a Betlemme, la preferita dalla giuria tecnica tra quelle degli altri 9 paesi in gara: Angola, Francia, Israele, Italia, Marocco, Mauritius, Perù, Stati Uniti e Tunisia.

Gli chef palestinesi con il sindaco Matteo Rizzo

Gli chef palestinesi con il sindaco Matteo Rizzo

Nel panel tecnico, presieduto da Claudio Sadler, chef 2 stelle Michelin, undici tra giornalisti, chef e food blogger. Alla delegazione palestinese il premio offerto da Unicredit e consegnato dal sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo e da Nicola Vitello, responsabile del distretto Castellamare del Golfo di UniCredit. Secondo la giuria il cous cous palestinese con finocchio e melograno crumble servito con filetto di orata alla griglia su un letto di coulis di finocchio e una spolverata di sommacco selvaggio infuso in olio d’oliva, «è di immediata comprensione pur avendo una struttura di molti sapori; è armonioso, equilibrato, molto godibile e in sintonia con il tema del Cous Cous Fest». Gli chef sono stati accompagnati sul palco da Magdouline Salameh, responsabile dei rapporti con l’Italia per il Ministero del turismo e dei beni storici della Palestina. «Il mio augurio – ha detto Salameh – è che possa arrivare presto quel giorno in cui possiamo regalare un momento di pace ad ogni persona che vive nella Terra Santa: palestinesi, israeliani, arabi e che soprattutto per i bambini si possa costruire un futuro di serenità»

La premiazione degli chef italiani con Pollini di Bia ed Eliana Chiavetta

La premiazione degli chef italiani con Pollini di Bia ed Eliana Chiavetta

La giuria popolare, composta dai visitatori della rassegna, anche quest’anno ha premiato l’Italia, rappresentata da due chef sanvitesi, Giorgio Graziano, il capitano, e Antonino Grammatico e due sardi, Alberto Sanna e Federico Floris, vincitori del Campionato italiano di cous cous Bia. La loro ricetta, un cous cous di cernia e tenerumi (i fiori di zucchina), è stata premiata con il riconoscimento offerto da Bia e consegnato da Luciano Pollini, amministratore delegato dell’azienda. Agli Stati Uniti è andato uno dei due premi speciali assegnati dalla giuria tecnica, quello per la migliore presentazione del piatto, “per il modo unico in cui evocava il paese d’origine: la tradizione del sud degli Stati Uniti sposata al meglio con la millenaria tradizione de cous cous”. Ai due chef, Mary Sue Milliken, alla guida di tre ristoranti a Santa Monica, Los Angeles e Las Vegas, e Bob Blumer, il premio offerto da Conad e consegnato dal direttore generale,Natale Lia.

La giuria popolare

La giuria popolare

«Questo festival – ha detto Lia – è un appuntamento che va ben oltre la dimensione gastronomica e musicale, perché si misura giorno per giorno con i valori e lo spirito solidale che caratterizza e contraddistingue il modello di impresa cooperativa Conad».
Sul palco della rassegna anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici «Questa manifestazione – ha detto – ogni anno lancia un grande messaggio di fratellanza a tutti i popoli ed è una grande vetrina internazionale per i prodotti di punta dell’agroalimentare siciliano. L’anno prossimo festeggerà il suo ventennale e contiamo di sostenerla perché lo merita, per diventare un appuntamento sempre più internazionale».
Al Perù, per la prima volta partecipante al Festival, è andato invece il premio per l’innovazione del piatto, definito di grande armonia. «Con grande impegno – ha spiegato Claudio Sadler – lo chef ha dimostrato l’introduzione di questo prodotto in un paese che non lo conosce, sintetizzando con maestria il cous cous con l’immensa biodiversità dei prodotti del proprio territorio». Lo chef peruviano Rafael Rodriguez, consulente gastronomico per importanti alberghi e ristoranti italiani, è stato premiato con il riconoscimento offerto da Electrolux Professional e consegnato da Giuseppe Pappalardo, della chef Accademy dell’azienda. Con lui a premiare anche Baldo Gucciardi, assessore regionale alla salute che alla rassegna ha promosso un progetto di sicurezza alimentare, valorizzazione della dieta mediterranea e prevenzione. A calare il sipario sulla manifestazione il cabaret (domenica sera) di Roberto Lipari con lo spettacolo “Battipanni…Lipari tutto”.

Chef italiani e palestinesi durante la premiazione

Chef italiani e palestinesi durante la premiazione

Il cous cous, piatto povero nato tra le dune dei deserti del Maghreb, è stato ancora una volta il pretesto per parlare di pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous cous not war”. «Ad estate ormai conclusa – ha detto Matteo Rizzo, sindaco della cittadina – San Vito ha continuato la sua stagione turistica registrando migliaia di presenze che rivelano l’efficacia di un progetto che colleziona da diversi anni risultati importanti». Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina trapanese migliaia di persone con un programma di dieci giorni che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana, da Giancarlo Morelli a Sonia Peronaci, da Pino Cuttaia a Chiara Maci, Filippo La Mantia e Giorgione e grandi artisti della musica italiana internazionale, da Alvaro Soler a Edoardo Bennato, da Luca Carboni a Giusy Ferreri. «Anche quest’anno – spiegano dall’agenzia Feedback di Palermo, organizzatrice e producer dell’evento- il festival ha segnato un nuovo record, superando ancora una volta i biglietti di degustazione venduti l’anno scorso e registrando un incremento a due cifre. Siamo orgogliosi di questo bilancio, frutto di un lavoro molto intenso che coinvolge per un intero anno tutta l’agenzia».

Condividi su

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.