Sugnu Sicilianu L'attrice catanese torna al fianco di Anna Valle nel nuovo medical drama in onda su Rai Uno dallo scorso 8 febbraio, per la regia di Isabella Leoni
L’attrice catanese Manuela Ventura, attualmente impegnata nella tournée nazionale dello spettacolo teatrale “Baccanti”, ritorna in TV a fianco di Anna Valle, con cui ha già lavorato in passato nella serie di grande successo “Questo nostro amore” (e per il quale nel 2013 ha ricevuto il Premio Ciak Sicilia), nel nuovo medical drama “Lea un nuovo giorno”, in onda nella prima serata di Rai Uno dallo scorso 8 febbraio.

Manuela Ventura in “Lea un nuovo giorno” – ph Pierfrancesco Bruni – Banijay Studios Italy
Nella nuova serie diretta da Isabella Leoni, regista della terza stagione di Qna 80, l’attrice catanese veste i panni di Favilla Mancuso, una delle infermiere che lavorano gomito a gomito con Lea Castelli, un’infermiera pediatrica che torna a Ferrara, dopo il divorzio dal marito a seguito della perdita del figlio che aspettavano, per riprendere il suo posto da infermiera nel reparto di pediatria dell’Ospedale Estense.

“Lea un nuovo giorno”, da sinistra Rausy Giangarè, Manuela Ventura, Anna Valle, Daniela Morozzi, Marina Crialesi – ph Pierfrancesco Bruni – Banijay Studios Italy
«Favilla è stata una bella novità per me, mi auguro lo sia anche per il pubblico, – dice Manuela Ventura – un personaggio tagliente, schietto, ironico, una donna che sembra sicura di sé ma forse nasconde alcune fragilità. È nel gruppo delle infermiere che conosceremo in questa nuova serie tv, in una alternanza di eventi e sentimenti, le storie dei piccoli pazienti, le vicissitudini amorose, i problemi in corsia. È stato un bel lavoro di squadra, una prospettiva al femminile anche per dare risalto alle figure delle infermiere che, oggi più che mai, in questo pesante periodo di pandemia, sono divenute simbolo di generosità, responsabilità, sacrificio e cura».
Quella di “Lea un nuovo giorno” è una storia semplice ma autentica che parla di amicizia, di passione, di paure, di lacrime e risate, ma anche dell’ironia della vita.
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