HomeEventi

Tra ceramica e paesaggio, Caltagirone è meta culturale

Eventi Inaugurate nello scorso week end la Biennale della ceramica siciliana e la Biennale del paesaggio

E’ stato un week end importante, questo ultimo trascorso, per la Biennale della ceramica e delle architetture di paesaggio che il Comune di Caltagirone sta realizzando con l’apporto delle associazioni Impronte Vegetali, Iocudiventu e Concreta, entrata nel vivo con l’inaugurazione, venerdì 29 maggio, della Biennale della Ceramica a Palazzo Palazzo Reburdone/Palazzo Ceramico, sede del Museo della Ceramica Contemporanea; e con l’inaugurazione, sabato 30, della Biennale del Paesaggio, tra la Corte Capitaniale e altri siti.
Biennale del paesaggio che ha in programma giovedì 4 maggio, alle 18 sulla Scala di Santa Maria del Monte, il concerto dell’Orchestra giovanile dell’I. C. Giorgio Arcoleo.

Alcune delle Ceramiche in mostra

Alcune delle Ceramiche in mostra

Biennale della ceramica

La Biennale della Ceramica, il cui allestimento è affidato allo Studio di Architettura Nowa e si può visitare fino all’1 novembre, è curata da Domenico Amoroso, direttore dei Musei Civici, e da Marco Calabrese, e Andrea Branciforti per la sezione design. Essa esprime la variegata realtà siciliana che utilizza con motivazioni ed esiti molteplici e diversi, la materia ceramica, esaltata in un trionfo di forme, decori, funzioni, dall’uso quotidiano al pezzo d’arte. L’iniziativa è stata parte integrante della manifestazione nazionale “Buongiorno ceramica!” organizzata dalla rete nazionale delle città della ceramica.
«Caltagirone – ha commentato Domenico Amoroso -, come ha sempre fatto, è una sorta di capofila per rappresentare un quadro generale di ciò che si produce di meglio in Sicilia nel settore ceramico, nell’ambito delle botteghe e degli istituti d’arte ma anche degli operatori singoli, dei creativi che hanno avuto dedicata una sezione per pezzi unici e che presenta un mondo variegato, diverso da quello chevedevamo anni fa in occasione di altre Biennali quando la tradizione, aveva un peso molto forte e determinava, lo stile e l’aspetto delle ceramiche. Tutto questo adesso è superato, i centri tradizionali mantengono semplicemente un livello di alta qualità ma non hanno un’esclusiva nella produzione e quindi il gioco viene fatto sulla qualità, sulla creatività, adeguandosi a quelli che sono i gusti della gente, della popolazione che abbandonati i vecchi schemi tradizionali della ceramica d’epoca, vuole qualcosa di più nuovo, di più creativo più aderente ai loro stili di vita. E proprio questo gli operatori, gli appassionati e i turisti, possono trovare in questa bellissima edizione della Biennale».

Ceramiche in mostra - Teste porta candele lui/lei

Ceramiche in mostra – Teste porta candele lui/lei

«La Biennale si fonda su un binomio, amore e condivisione, che sta a cuore del gruppo di progetto – ha aggiunto Giovanna Terranova, dirigente del settore Aree 3 del Comune di Caltagirone -, amore per la nostra terra, la Sicilia, e per questa città; e condivisione della bellezza che la Sicilia e la città di Caltagirone possono offrire. Amore per un’arte antica e sempre moderna, che può aiutare a stimolare i giovani nella loro creatività attraverso la ceramica e il paesaggio. C’è una tradizione antica per la ceramica e c’è una cultura nuova per il paesaggio. Tanti architetti che possono rendere questa città molto più bella agli occhi del mondo e molto più vivibile per i cittadini. Con la Biennale della Ceramica e delle architetture di paesaggio vogliamo mettere in evidenza questa bellezza che la città ha in sé».

Biennale del paesaggio

E il giorno dopo, infatti, con la Biennale del paesaggio la città ha inaugurato il confronto sul tema delle architetture di paesaggio, nel ciclo di incontri e mostre messo a punto dall’associazione Impronte Vegetali. Laura Carullo per Impronte Vegetali: «La Biennale Paesaggio ha aperto a Caltagirone l’attualissimo dibattito sull’importanza e qualità dello spazio pubblico. Attraverso convegni, laboratori, installazioni ci si interroga sulle modalità di intervento in aree marginali, abbandonate, degradate, da reinventare attraverso la creatività e la condivisione. L’obiettivo è reintrodurre la diversità naturale, culturale e sociale in città e adottare comportamenti sostenibili. Adesso per la Biennale del paesaggio è il momento clou. Abbiamo avuto il piacere di ospitare Jordi Bellmunt e Agata Buscemi che hanno inaugurato la mostra con i progetti vincitori delle otto edizioni della Biennale internazionale del paesaggio di Barcellona. E abbiamo inaugurato anche due mostre relative ai laboratori dello scorso anno legate ai paesaggisti francesi Coloco».

Un momento del convegno Micropaesaggi

Un momento del convegno Micropaesaggi

Bellmunt e Buscemi, fondatori dell’atelier B’ Jordi Bellmunt i Agata Buscemi Arquitectes della città catalana, sono stati gli ospiti d’onore del convegno “Micropaesaggi”, coordinato da Lara Riguccio, ospitato lo scorso sabato alla Corte Capitaniale, che ha sviluppato il tema della rivitalizzazione dello spazio pubblico e del paesaggio come strumento educativo nelle scuole. «Questo momento di crisi ci obbliga ad una riflessione – ha commentato Agata Buscemi, catanese trapiantata a Barcellona – e a lavorare seriamente sul territorio che ci appartiene. L’augurio è che la Biennale possa andare avanti e ripetersi grazie ai professionisti e a gente di arte e cultura che possono fare rinascere il nostro paesaggio». Jordi Bellmunt: «Oggi abbiamo imparato molto, abbiamo imparato che il nostro paesaggio non sono le montagne o i boschi, il nostro spazio verde. Il paesaggio è la comunicazione, è il silenzio. Per cui Caltagirone oggi è paesaggio».

Tra gli invitati al convegno Antonio Presti, il mecenate messinese noto per il suo parco di arte contemporanea a cielo aperto Fiumara d’Arte e per le iniziative catanesi a Librino, il quale ha affermato con forza che partecipazione e la devozione alla Bellezza non vuol dire semplice informazione ma educazione. Vera Greco, direttore del Museo regionale della Ceramica Antonino Ragona ha chiesto che l’istituzione regionale sia inclusa nella Biennale della Ceramica e della architetture di paesaggio: «Il museo intitolato al professor Ragona, primo direttore del Museo didattico della Ceramica e al quale si devono le alzate in maiolica dei gradini della Scala di Santa Maria del Monte, non può non far parte della Biennale della ceramica – ha detto la Greco – in una città, poi, Caltagirone, come scriveva Domenico Seminerio per spiegarne l’anima, “di ceramica”». Nel ricordare, poi, il ruolo conservativo, di tutela e e di fruizione del Museo regionale della Ceramica, la Greco da una parte ha rivendicato il ruolo della storia al servizio innanzitutto di chi vive il territorio, dall’altra ha lodato la proiezione al futuro della sezione “Kids” della Biennale. Angelo Vecchio, presidente siciliano dell’Aiapp che ha curato la mostra “I paesaggisti siciliani si raccontano”. «Quando ci è stato chiesto di aderire alla Biennale della ceramica e delle architetture di paesaggio abbiamo aderito con piacere. Per Caltagirone la tradizione sia del verde sia della ceramica è un connubbio fantastico». L’ingegnere Giovanna Regalbuto ha puntualizzato il rapporto fra estetica ed etica, tra il fare e le modalità del fare.

E ieri pomeriggio, per la Biennale Paesaggio, a Palazzo Libertini (al cui interno è visitabile fino all’1 novembre, la Mostra sull’Arte ceramica al femminile) il team che ha curato fino a ieri l’installazione “Micropaesaggi InFESTAnti”, all’interno del percorso dei Micropaesaggi, ha tenuto un incontro aperto a tutti sull’impatto sociale della rigenerazione urbana partecipata.
In questi giorni “Micropaesaggi InFESTAnti” – installazione a cura a cura di Erika Gulizia, Valentina Gulizia, Alessia Giusto, Tiziana Tasca, Melita Regalbuto, Nicolò Lo Piccolo – ha dato nuova vita alla Corte di Palazzo Libertini di Caltagirone. L’obiettivo? Autoalimentare il verde in città con l’apicoltura urbana. L’arnia colorata e reinterpretata dagli artisti è diventata il simbolo di biodiversità, biomonitoraggio, social innovation e autoproduzione di miele a Km 0 per i cittadini. Gli altri allestimenti che hanno fatto parte del concorso Micropesaggi sono stati ospitati alla Corte capitaniale (a cura di Dario Pappalardo, Diletta Impresario, Salvatore Interlandi, Gaetano Pace, Samuele Messina, Francesco Pisano); in via Scordia e in via stretta (a cura di Laura Carullo, Dario Pappalardo, Diletta Impresario, Salvatore Interlandi, Samuele Messina, Giuliana Scollo); e a Palazzo Reburdone a cura dei Vivai del Valentino.

L'installazione MicroInFESTAnti

L’installazione MicroInFESTAnti

La Biennale del paesaggio, sotto la direzione scientifica delle paesaggiste Laura Carullo e Lara Riguccio, è articolata nella cura e allestimento delle mostre “Biennale Internazionale di Barcellona” e “Micropaesaggi Kids” (a cura di Laura Carullo, Dario Pappalardo, Diletta Impresario, assistenti Salvatore Interlandi, Samuele Messina, Antonio Privitera e Francesco PIsano), “I paesaggisti siciliani si raccontano” (a cura di Aiapp Sicilia). Ha realizzato laboratori, concorso, allestimenti e convegno “Micropaesaggi” (a cura di Laura Carullo, Lara Riguccio, con la supervisione Aiapp Sez. Sicilia); un ciclo di laboratori scolastici (a cura di Laura Carullo, Dario Pappalardo, Diletta Impresario, Salvatore Interlandi); ha organizzato l’evento “Paesaggio e gusto” (a cura di Laura Carullo, Gaetano Pace). L’organizzazione e il tutoraggio di “Micropaesaggi Kids” è stato a cura di Laura Carullo, Dario Pappalardo, Diletta Impresario, Salvatore Interlandi. Invitati nei laboratori “Micropaesaggi Kids”: Andrea Branciforti, Luana Reale, Melita Regalbuto. L’organizzazione dell’ evento “Paesaggio e Gusto” è stato di Laura Carullo e Gaetano Pace.
Hanno esposto le loro opere gli artisti Attilio Gerbino, nella mostra “La linea del Mare”, e Filippo Bordonaro, con la tela “La grande società”. Numerose le associazioni che a diverso titolo hanno sostenuto l’iniziativa.

Condividi su

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.