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Speciale Sicilia con Di Grado e Samonà, libri copertina a Zambrano, Bronico e agli “Elogi” di Fefè Editore

Le letture consegnate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Presentati in anteprima al Salone di Torino molti dei libri in uscita ufficiale dal 19 al 25 ottobre. La "copertina" è divisa tra filosofia, poesia ed 'elogi'. Impressionante la produzione de 'La nave di teseo': sono sette i libri in uscita il 21 ottobre. Una menzione particolare: torna Giovanna Mulas. Fefè Editore battezza la nuova collana "Elogio". In Sicilia Antonio Di Grado e Alberto Samonà tornano a far brillare la loro penna

Il Salone Internazionale del Libro di Torino, si è appena chiuso e proseguono i gran colpi, annunciati proprio nella più importante manifestazione di libri italiana. In copertina e contro copertina trionfano la filosofia e la poesia d’alto livello: Maria Zambrano, riproposta da Marietti 1820 e Alessia Bronico, forse la migliore poetessa contemporanea che scuote animi e instilla emotività, che pubblica con Ensemble. Lo speciale è per Fefè Editore che inaugura la collana “Elogio”, iniziando con la nonna e la cannabis. NN Editore, con una doppietta, si impone tra i migliori autori stranieri tradotti in Italia; EDB, Chiarelettere, Iperborea e AG Book Publishing si presentano all’appello con quattro opere che fanno riflettere. In riferimento proprio alla AG Book Publishing il ritorno della più attuale scrittrice del secolo attuale: Giovanna Mulas. Enorme si impone La nave di Teseo con 7 titoli tutti in uscita il 21 ottobre. Si riaffaccia anche Bonfirraro con Marcella Spinozzi Tarducci: l’autrice umbra che tanto interesse destò con ‘Solitudini parallele’ e ‘La scelta di Lilian’, sempre per l’editore siciliano, torna con un romanzo che si annuncia molto interessante: ‘La vita cambia’. Il 28 ottobre è la giornata del Milite Ignoto: una settimana prima, il 21 per Gaspari Editore esce di Enrico FolisiDal Milite ignoto alla Marcia su Roma. Apoteosi funebre e morte dello stato liberale. Un percorso per immagini. In coda due eccellenze firmate dall’italianista Antonio Di Grado e dall’Assessore ai beni culturali della Regione Siciliana, Alberto Samonà, rispettivamente con Giulio Pirrone Editore e Rubbettino Editore.

Non ci si perda in chiacchiere e sulla scia di ciò che asserisce il leggendario, ormai è proprio una leggenda della comunicazione nel raccontare luoghi e abitudini, Cicalone: se vi piace leggere, seguite questi consigli della settimana dal 19 al 25 ottobre, se non vi piace, compratevi la lattuga e cuocetela con le chiappe!

Mercoledì 20 ottobre, alla poesia il libro contro copertina: “Amore a posteriori” di Alessia Bronico,  Ensemble

“La poesia è la voce interiore di chi riesce a conservare i propri pensieri e poi sa manifestarli in pochissime parole. La poesia è la voce di pochi, proprio perché non è semplice racchiudere in un verso ogni sentimento, una storia, l’avvenire e il passato. In questa raccolta di poesie c’è una vita scritta e raccontata. Ci sono gli amici, gli amori, i dispiaceri e i sapori che solo una voce pura e vitale è in grado di manifestare. Scrivere di sé in modo chiaro è una dote e un talento e leggendo questa raccolta di poesia ho capito che una poesia nasconde un talento ancora più grande, per la grandezza di quello che vuole dire e riesce a dire benissimo. Alessia è giovane, è aspra e delicata, ogni sua sfumatura si percepisce dai suoi versi, ma è proprio questo che mi ha incuriosita subito e incuriosirà chi avrà modo di sfogliare solo le prime pagine, per arrivare poi al fulcro, all’essenza della sua voce, che piano piano diventa adulta e matura. Questa poesia è la vita che si compie.” (Dalla prefazione di Nadia Terranova).

L’autrice
Alessia Bronico (Atri, 1981) vive tra la Lombardia e l’Abruzzo, luogo delle sue origini. Ha pubblicato in poesia L’abito della Felicità (LietoColle, 2016), Un dio Giallo (LietoColle, 2018). È inserita in Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n. 5 (Raffaelli, 2017).

Speciale Fefè Editore: nasce la nuova collana “Gli elogi”

Simonetta Robiony, Elogio della nonna /solidità solidarietà emancipazione, Fefè Editore

“La nonna di questo racconto di Simonetta Robiony è un personaggio femminile straordinario” (dalla prefazione di Cristina Comencini). Simonetta Robiony è nata a Napoli e vissuta a Roma, ma con lunghe vacanze sul golfo, fin da bambina, a casa dell’adorata nonna. Questo ELOGIO DELLA NONNA è nato a posteriori, dal confronto tra le infinite riflessioni sulla questione femminile fatte con il suo gruppo e la figura della nonna, donna autonoma, forte, decisa, indipendente, anche se all’epoca non poteva votare, né divorziare, né firmare col suo cognome da ragazza. Un incontro che ha prodotto un racconto di grande fascino letterario, storico e sociale.

L’autrice
Simonetta Robiony. Giornalista, ha collaborato con Rizzoli e con il quotidiano La Stampa di cui è stata firma storica per quarant’anni. Partecipò fin dall’inizio al movimento “Se Non Ora Quando?” curando le interviste per www.cheliberta.it. Ha collaborato con la Rai e con Maurizio Costanzo. Ha pubblicato Avevo 20 anni nel ’68 con All Around e Se non ora quando con Castelvecchi (insieme a Rita Cavallari).

Marcelo Vecchio, Elogio della cannabis/perché aspettiamo? Cosa aspettiamo?Fefè Editore
Questo “Elogio della cannabis” è per chi coltiva il sogno di vedere legalizzata la cannabis anche in Italia, un libro dedicato a chi ha sofferto carcere, pregiudizi ed emarginazione perché convinto che la cannabis sia meno nociva del tabacco e dell’alcol, droghe legali di uso più comune. È la testimonianza della repressione subita e una denuncia contro l’inerzia e la compromissione di chi non vuole rendersi conto dell’enorme potenzialità sociale, terapeutica ed economica della cannabis. Prefazione di Leo Osslan.

Le altre uscite di mercoledì 20 ottobre

Barbro Lindgren, Storia di un signore piccolo piccolo, Iperborea

Un libro poetico e delizioso sul vero significato dell’amicizia. Il signore piccolo piccolo è un vecchietto molto solo che desidera ardentemente un amico, ma nessuno si preoccupa per lui, o meglio nessuno sembra avere tempo per lui, il che lo rende molto triste. Un giorno incontra un cane che diventa un meraviglioso amico e che cambierà per sempre la sua vita. Il signore piccolo piccolo è così felice. Ma poi arriva una bambina e il cane inizia a dare tutta la sua attenzione a lei. Il signore diventerà di nuovo solo? Storia di un signore piccolo piccolo è un libro meraviglioso e commovente, triste e bellissimo, sulla solitudine e la mancanza di autostima. Ma soprattutto è una storia sulla gioia e sul calore dell’amicizia.

Giovedì 21 ottobre, doppiette in casa Marietti 1820, NN Editore e il ritorno di Giovanna Mulas

Enrico Folisi, Dal Milite ignoto alla Marcia su Roma. Apoteosi funebre e morte dello stato liberale. Un percorso per immagini, Gaspari Editore

«Due eventi fondamentali nella storia patria attraverso un’interessantissima documentazione fotografica». Attraverso gli accurati servizi fotogiornalistici dell’Illustrazione Italiana sono messi in luce tutti gli aspetti dei due eventi. Da una parte si fa il punto sul viaggio del Milite Ignoto dalla Basilica di Aquileia all’Altare della Patria che sancisce la nascita della Patria condivisa per gli italiani, dall’altra sulla Marcia su Roma delle squadracce fasciste fuorilegge che determinano la fine della legalità e di fatto la morte della Patria liberale.

Dall’introduzione: “Attraverso gli accurati servizi giornalistici dell’epoca e una precisa e ricca documentazione fotografica sono messi in luce tutti gli aspetti, sia della designazione e del viaggio del milite ignoto da Aquileia a Roma, sia della Marcia fascista su Roma per la presa del potere. Da una parte, quindi, si fa il punto sul percorso che compì, nell’ottobre del 1921, il Milite Ignoto dalla Basilica di Aquileia a Roma all’Altare della Patria, che sancì la nascita della Patria condivisa per gli italiani, ma anche contemporaneamente un rito funebre dello stato liberale, dall’altra, un anno dopo, sulla Marcia su Roma delle squadre fasciste fuorilegge, che determinarono la fine della legalità in Italia e di fatto la definitiva morte della Patria liberale e l’avvento di Mussolini al governo, con la promessa di una nuova politica parlamentare, successivamente rinnegata con l’imposizione della dittatura. L’intera cerimonia dell’Ignoto Militi esaltò spontaneamente e nel dolore la memoria collettiva della Nazione, che riconobbe in quella tomba senza nome il proprio monumento nell’Altare della Patria, prima dell’avvento del fascismo, che alla fine di ottobre dell’anno successivo aprirà il sipario, attraverso la propria teatralità patriottica, ad un nuovo ordine illiberale e antidemocratico, concludendo lì la propria marcia di conquista del potere, trasformata in parata consentita, e ripartendo parodisticamente e insieme tragicamente da esso. Con il Milite Ignoto nacque l’eroe nuovo, quello della guerra di massa, l’eroe-antieroe. Nel conflitto dei grandi numeri, l’anonimo caduto divenne il vero eroe, il soldato senza nome in cui tutto il popolo potesse riconoscersi, colui che combatté e morì in guerra, senza ipotizzare e aggiungere null’altro, né di importante né di effimero. Eliminati i discorsi ufficiali, tutte le fasi della cerimonia militare e civile, laica e clericale insieme, superarono di slancio la retorica che l’avevano vista nascere diventando da invenzione ideologica un evento sinceramente vero, reale, vivo. Tutte le parti politiche di un’Italia di scontri, anche mortali, furono momentaneamente pacificate in un avvenimento unico e irripetibile, quello al Milite Ignoto divenne l’ultimo estremo saluto al figlio, al marito, al fratello, al camerata, al compagno proletario ucciso da un altro uomo proletario o borghese, nobile o contadino, comunque carnefice di una vittima sconosciuta che incarnò tutti i martiri di guerra di un’Italia ritrovata, momentaneamente pacificata nel dolore sincero di tutte le componenti sociali, di tutte le parti politiche.”

L’autore
Enrico Folisi, storico dell’età contemporanea (Università di Udine) e documentarista, ha al suo attivo la realizzazione di decine di pubblicazioni e di documentari per la didattica e la divulgazione della storia.

Philippe Descola, Un’ecologia delle relazioni. L’uomo e il suo ambiente, Marietti 1820

In questo breve libro Philippe Descola racconta le tappe principali della sua carriera  e introduce in modo originale alla pratica dell’antropologia e a un'”ecologia delle relazioni”. La prima ricerca sul campo in Amazzonia gli ha consentito di vivere per anni con la tribù Jivaros Achuar, di osservare le relazioni degli amerindi con gli esseri della natura e di mostrare che l’opposizione occidentale tra natura e cultura tra gli Achuar non esiste. Descola definisce inoltre quattro modalità di relazione con il mondo – totemismo, animismo, naturalismo e analogismo – rendendo conto delle relazioni dell’uomo con il suo ambiente.

L’autore
Philippe Descola è titolare della cattedra di Antropologia della Natura al Collège de France e Medaglia d’oro del CNRS. Ha condotto ricerche sul campo in Amazzonia, specializzandosi sugli usi della natura e le conoscenze tecnologiche delle comunità locali. Tra le sue pubblicazioni disponibili in italiano: Diversità di natura, diversità di cultura (Book Time2011), L’ecologia degli altri. L’antropologia e la questione della natura (Linaria 2016), Oltre natura e cultura (Seid Editori2014).

Libro copertina: “Per l’amore e per la libertà. Scritti sulla filosofia e sull’educazione” di María Zambrano, a cura di Annarosa Buttarelli, Marietti 1820

In questa raccolta di saggi, alcuni ripetutamente citati e commentati dalla letteratura pedagogica e filosofica, come il sorprendente “Una parabola araba”, María Zambrano mette in luce il tema dell’educazione nel suo significato più intimo. Si alternano meditazioni sulla pedagogia e il suo legame con la società; sull’importanza del maestro in un mondo in rapido cambiamento; su una giovinezza irrequieta, disorientata e bisognosa di guide che ne sorreggano la crescita.

Gli autori
María Zambrano (1904-1991), filosofa e saggista spagnola, allieva di José Ortega y Gasset e Xavier Zubiri, all’avvento della dittatura franchista prende la via di un lungo esilio durato quarantacinque anni, di cui dieci trascorsi a Roma. Rientrata in Spagna nel 1984, si impegna nella difesa della giovane democrazia spagnola. Nel catalogo Marietti 1820 sono disponibili anche La Spagna di Galdos. La vita umana salvata dalla Storia (2006) e Dell’aurora (2020). Annarosa Buttarelli insegna Filosofia della storia all’Università di Verona e dal 1988 fa parte della Comunità filosofica Diotima. Impegnata da anni nel pensiero e nella politica della differenza, è autrice di numerosi saggi e curatele.

Le altre uscite di giovedì 21 ottobre

Alessandro Anderle, La Pulce e l’elefante Uomini e animali tra natura e relazione, EDB

Come è possibile racchiudere in un solo termine l’intera biodiversità e paragonare un elefante, una pulce, uno scimpanzé? Che cosa accomuna gli esseri viventi che chiamiamo animali, se non il fatto di non appartenere alla specie umana? Questo libro si propone di interrogare, nella storia del pensiero filosofico occidentale, alcuni autori che hanno riflettuto su questi temi, mettendo in luce come l’animale-umano utilizza l’animale-animale per costruire la propria soggettività, quasi per fondarla sulla differenza fra il primo – l’unico dei due che può dire «io sono» – e il secondo. Tutto ciò ha precise conseguenze anche nella nostra vita quotidiana. La vita che si attribuisce all’animale è una vita «degna di essere vissuta»? Se la risposta è affermativa, che cosa dire dell’allevamento intensivo degli animali come forma di sostentamento per l’uomo?
In ciò che comunemente chiamiamo mondo animale si cela un’opportunità per il mondo umano: quella di riconoscersi abitanti dello stesso mondo, della stessa realtà. L’animale è qui e ci guarda dalla notte dei tempi, forse per ricordale all’animale umano che la Verità la si trova nella relazione. che la Verità è relazione. Ciò dovrebbe implicare un nuovo paradigma filosofico, che parta da ciò che all’animale indiscutibilmente ci accomuna: la nascita.
Alessandro Anderle, laureato in Filosofia e Linguaggi della Modernità e in Scienze religiose, insegna Religione cattolica nelle scuole superiori e collabora con il Centro internazionale di studi sul religioso contemporaneo di San Gimignano (Siena).

Laura Boldrini, Questo non è normale, Chiarelettere

L’ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, è forse la donna italiana che ha subito il maggior numero di attacchi, insulti e offese da parte di odiatori maschilisti, tanto sui social quanto nel mondo reale. Con questo testo si propone di far riflettere sull’infinita serie di automatismi, pregiudizi, modi di agire e di pensare che sono legati a una vecchia concezione delle donne e a una visione patriarcale della società. Questo non è normale mette in luce tutto ciò, puntando i riflettori sugli atteggiamenti e i comportamenti “anormali”, appunto, che nel nostro Paese vigono ancora nei confronti delle donne. Non è normale, ad esempio, che in Italia solo il 49% delle donne abbia un’occupazione lavorativa (percentuale che è la più bassa d’Europa, dove la media è intorno al 62%). Il libro vuole ragionare su queste tematiche, metterle in evidenza e proporre soluzioni. Contiene una serie di storie e dati impressionanti che porteranno le lettrici (e speriamo soprattutto i lettori) a prendere atto di come tutto ciò non sia normale.

Giovanna Mulas, Labrys, AG Book Publishing

Ritroviamo Giona, la scrittrice e la donna, la violenza e la corruzione di una società guasta. E la Rinascita dopo il buio: una lotta che è battaglia di tutte le donne per la ricostruzione della vita, dove la Verità non permette distrazioni. Tra le pagine della nuova opera di Giovanna Mulas è possibile riconoscere i volti, le voci, debolezze e corruzioni di Lanusei, dove ha vissuto per oltre quindici anni. Pluripremiata e tradotta nel mondo, attivista per i diritti umani, è in uscita per l’AGBook Publishing di Roma ‘Labrys, il labirinto della Vita (La Rinascita)’, seconda e ultima parte de ‘Lughe de Chelu (I Cancelli del Cielo)’, autobiografia in chiave di romanzo e manifesto contro il femminicidio. Il libro è ambientato tra Lanusei, Roma e la Sicilia, dove la scrittrice vive e lavora attualmente col marito Gabriel Impaglione, poeta argentino. ‘Labrys’ gode della Nota Critica della Giornalista Ilaria Guidantoni, illustrazioni interne dell’illustratrice Noemi Collari, figlia della stessa Mulas, e copertina della nota Artista Floriana Porta.
La prima presentazione ufficiale del libro è prevista nelle aule del Senato, a Roma.

Daniel WoodrellAddio, Sweet Mister, NN Editore

Shuggie è un tredicenne sovrappeso e solitario; vive ai margini di West Table con la madre Glenda e si occupa del cimitero locale. Il patrigno Red, uomo ottuso e brutale che vive di piccoli crimini con assoluta disinvoltura, gli impone di rubare medicinali nelle case di gente ricca e malata. Glenda è l’unica scintilla di bellezza nella vita di Shuggie: la donna, sensuale e appariscente, tratta il figlio come il fidanzato che avrebbe sempre voluto, lo chiama affettuosamente “Sweet Mister” e gli promette un futuro migliore. Un giorno arriva Jimmy Vin Pearce, smagliante a bordo della sua Thunderbird verde, che convince Glenda di poter davvero cambiare vita. Ma Shuggie si infiamma di un’accecante gelosia, che minaccia di inghiottire le loro vite. Dopo La versione della cameriera e Tomato Red, Daniel Woodrell torna a WestTable, dove i bambini crescono in fretta e gli adulti cercano le tracce dell’innocenza perduta sul fondo di un bicchiere di bourbon. Addio, Sweet Mister è una storia amara e commovente, in cui con memorabile saggezza Daniel Woodrell mostra la tenace ambiguità delle passioni familiari, e le precarie linee di confine tra l’amore e la violenza.

Questo libro è per chi vive con stile anche i momenti più insignificanti, per chi vorrebbe sprigionare un urlo a lungo soffocato, per chi sa che le more più dolci sono quelle circondate da migliaia di spine, e per chi respirando la speciale energia dell’alba ha sognato a occhi aperti un futuro di insolite meraviglie.

L’autore
Daniel Woodrell (1953) è considerato uno dei maggiori scrittori americani viventi. I suoi libri hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Pen Award, l’International Imac Dublin Literary Award e il Sundance Film Festival Award per l’adattamento cinematografico del suo libro Un gelido inverno. Ambienta sempre le sue storie a West Table, Missouri, nei panorami dei monti Ozark. Dopo La versione della cameriera (NNE 2019) e Tomato Red (NNE 2020), Addio, Sweet Mister chiude la Serie di West Table: in appendice, una postfazione a cura di Serena Daniele, un viaggio nei luoghi narrativi delle trilogie pubblicate da NNE.

Frances Leviston, La voce dentro, NN Editore

Le dieci protagoniste di questo romanzo in quadri si chiamano tutte Claire. Han­no età e vite diverse, ma le loro storie costruiscono il ritratto di un’unica don­na riflessa in uno specchio frantumato. Claire è una presentatrice televisiva che manda all’aria la sua prima intervista importante; Claire assume un’assisten­te robot di nome Patience perché si prenda cura della madre anziana al posto suo, ma poi viene divorata dalla gelosia; Claire è una fidanzata assente e distaccata, che affida a un diario le sue insospettabili avventure sessuali; e Claire è una figlia in rotta con la madre, che decide di affrontare per l’ultima vol­ta affidando il suo grido di rabbia a un inquietante burattino.
Con una lingua elegante e musicale, e pennellate che vanno dal grottesco all’horror, Frances Leviston racconta il momento, doloroso e liberatorio, in cui una donna decide di deviare il corso della propria vita, lasciandosi alle spal­le quella voce interiore che nasce dal rapporto col materno. Come moderne Cassandre, le sue protagoniste si ritro­vano in un mondo che non ha i tratti fa­miliari del passato, ma non per questo rinunciano a seguire la natura profetica delle loro fantasie, infiniti corridoi da percorrere senza paura di trasgredire le regole e sfidare l’autorità.

Questo libro è per chi coltiva lamponi in un orto d’estate, per chi ha viaggiato in tutta Europa tra le pagine di Tutto quello che è un uomo, per chi di fronte a un pianoforte chiuso si copre le orecchie per proteg­gersi dal silenzio, e per chi ha dipinto una cifra in più sul quadrante dell’orologio, per vivere in un’ora inventata dove non invecchiare mai.

L’autrice
Frances Leviston è una scrittrice e poe­tessa inglese, e insegna alla University of Manchester. Le sue raccolte di poesie, Public Dream e Disinformation, sono state candidate al T.S.EliotPrize, al Forward Prize for Best First Collection, al Jerwood­-Aldeburgh First Collection Prize e al Dylan Thomas Prize. La voce dentro è stato inserito dal Guardian tra i migliori libri del 2020. NNE pubblicherà anche il suo prossi­mo romanzo.

Marcella Spinozzi Tarducci, La vita cambia, Bonfirraro Editore

In un paese colpito da una delle più grandi e terribili pandemie della storia, due donne, due amiche con le loro famiglie, si muovono costrette a mettere in discussione tutti i valori che fino allora avevano guidato la loro vita. Due donne in fuga da loro stesse costrette a sottoporre a un esame spietato anche i loro sentimenti per ritrovare un equilibrio perduto nel corso di eventi tragici. Un suicidio e un femminicidio che pesano indipendentemente sulla coscienza di ciascuna di loro sono, infatti, narrati come conseguenza inevitabile del terrore indotto dalla pandemia. È proprio nell’affrontare queste dolorose vicende, però, che la loro amicizia sarà messa a dura prova e dimostrerà quanto esse siano diverse. Le due donne, infatti, sceglieranno di percorrere vie opposte per riprendere in mano il loro destino. L’amicizia, l’amore, la sessualità, non seguiranno più le regole valide fino a quel momento, tante illusioni mostreranno la loro caducità, e solo dopo questo doloroso percorso le protagoniste della storia ritroveranno infine la possibilità di vivere un’esistenza più autentica.

La nave di Teseo: 7 titoli in un giorno

1) Richard Powers, Smarrimento, La nave di Teseo

Come possiamo spiegare ai nostri figli un mondo che vuole autodistruggersi? Il nuovo romanzo di Richard Powers è la storia del feroce amore di un padre e di un figlio, che lottano per salvare se stessi su un pianeta di cui, forse, abbiamo perso il controllo. «Un romanzo straordinario»The New York Times Book Review. La vita del giovane astrobiologo Theodore Byrne è divisa tra due grandi amori. Il cosmo, che scandaglia in cerca di vita su pianeti lontani decine di anni luce, e il figlio Robin, che Theodore cresce da solo dopo la morte della moglie, un’attivista ambientale. Robin ha nove anni, è un bambino “diverso” anche se nessun medico è arrivato a una diagnosi risolutiva. Ha un animo sensibile, progetta di disegnare tutti gli animali in via d’estinzione ma a scuola è nei guai dopo aver aggredito un compagno. Theodore si rifiuta di tenere a bada con i farmaci le intemperanze di Robin, così si affida a una terapia emotiva sperimentale, che stimola il ragazzo con le registrazioni dell’attività cerebrale della madre. I risultati sono stupefacenti: Robin ritrova l’entusiasmo e inizia a sostenere in prima persona, incoraggiato da Theodore, la causa ambientalista, diventando una celebrità fino a quando la politica mette in discussione la loro felicità.

2) Amin Maalouf, Identità assassine. La violenza e il bisogno di appartenenza, La nave di Teseo

«Da quando ho lasciato il Libano nel 1976 per trasferirmi in Francia, mi è stato chiesto innumerevoli volte, con le migliori intenzioni del mondo, se mi sentissi “più francese” o “più libanese”. Rispondo invariabilmente: “L’uno e l’altro!” Non per scrupolo di equilibrio o di equità, ma perché, rispondendo in maniera differente, mentirei. Ciò che mi rende come sono e non diverso è la mia esistenza fra due paesi, fra due o tre lingue, fra parecchie tradizioni culturali. È proprio questo che definisce la mia identità». Partendo da questa semplice e apparentemente innocua domanda, in questo libro Amin Maalouf mette in discussione l’idea stessa di identità cui siamo abituati, analizza le passioni che suscita e i pericoli che può creare se utilizzata in modo improprio e non adeguatamente compresa. Con una scrittura chiara e precisa, questo saggio pone e sviluppa delle questioni importanti e sempre attuali con saggezza e lucidità, con preoccupazione e timore ma anche, e soprattutto, con speranza.

3) Edward Carey, Observatory Mansions, La nave di Teseo

Nel centro di una città, in quella zona abitata da gente con un po’ troppo denaro, c’è un parco. Al centro del parco c’è un piedistallo sprovvisto di statua. Ogni mattina prende il suo posto una statua di carne, coperta di vernice bianca da capo a piedi, immobile creatura di immacolata bianchezza che si anima per un attimo quando apre gli occhi per soffiare una bolla di sapone all’indirizzo di chi le offra il proprio obolo. Maestro dell’arte dimenticata dell’immobilità, Francis Orme vive nel condominio di Observatory Mansions, la cui cupola, che una volta ospitava un osservatorio, è ormai priva di telescopi e ridotta a ostello per i piccioni. Come accadrà alle altre bizzarre creature che abitano il condominio e sembrano sprigionate da fiabe strane e lugubri – un portiere sibilante, un vecchio professore dai mille odori, una donna-cane –, tutte impegnate nell’arduo compito di assentarsi da se stesse e di impedire alla realtà di strapparle alla solitudine che pure detestano, l’incantesimo che imprigiona Francis nel suo isolamento sarà spezzato dall’arrivo di una nuova inquilina.

4) Marianna Aprile, In balia, La nave di Teseo

Marianna Aprile

Virginia Rocchi è una giornalista freelance quarantenne, immersa in un precariato professionale e sentimentale, entrambi vissuti come sventure. Almeno finché una serie di fortuite circostanze non li svela per quel che sono: scelte inconsapevoli ma in tutto coincidenti con la vera natura di Virginia. Un po’ nomade e irrequieta, perennemente in cerca di segnali da interpretare per orientarsi meglio nel mondo. E sempre a inseguire storie delle vite degli altri che la distraggano dall’occuparsi della propria. Sarà proprio una di queste storie, ricostruita a partire da una spilla da balia avvolta in un cartiglio con l’enigmatica frase “La sua unica colpa è di aver amato un uomo”, che la condurrà in un nuovo capitolo della sua vita, interrogando lei (e la sua sgangherata famiglia di amici) su cosa e quanto si possa perdonare e a chi. Una spilla che riporta a galla una storia di guerra vecchia di oltre 70 anni, che però ha ancora molto da insegnare.

5) Marco Goldin, Il giardino e la luna. Arte dell’Ottocento dal romanticismo all’impressionismo , La nave di Teseo

Marco Goldin continua la sua ricognizione critica e storica sull’arte internazionale del XIX secolo con un libro, riccamente illustrato, che si presenta come una vera e propria storia dell’arte dell’Ottocento tra Europa e America. Con una scrittura come sempre coinvolgente anche dal punto di vista letterario, Goldin si muove agevolmente su un terreno che studia da tantissimi anni e che conosce alla perfezione, non soltanto dando voce agli artisti più noti, ma anche riservando la sua attenzione a parti molto meno frequentate, ma ugualmente splendide, del secolo. Certamente la Francia resta il cuore dell’arte ottocentesca, ma il libro parte dalla straordinaria stagione romantica, tra Germania e Inghilterra, da Friedrich a Turner a Constable. Ci porta poi, sempre nell’ambito della natura, a Corot, Millet e la scuola di Barbizon, per introdurre il tema dei vari realismi e anche della nascita della fotografia, così vicina alla pittura. Poi si sposta in America, non solo con i grandi e affascinanti pittori della Hudson River School, da Thomas Cole a Edwin Church, ma anche con l’impressionismo a stelle e strisce e con Winslow Homer, autore che fa da cerniera verso Hopper. Quindi il magico e incantato realismo in Scandinavia, e poi nel centro e nell’est dell’Europa. Prima dei sei capitoli finali, vero e proprio libro nel libro, dedicati ai vari aspetti dell’impressionismo Un’ampia ricostruzione sia storica sia ovviamente artistica di grande interesse. Il conflittuale rapporto con il Salon, la nascita e l’affermazione dell’impressionismo prima della sua crisi, le otto mostre impressioniste dal 1874 al 1886, i grandi pittori che ne hanno decretato il successo, da Monet a Renoir, da Cézanne a Degas. Anche con un capitolo monografico su Manet, vero anticipatore. Di tutto questo Marco Goldin scrive, aprendo le porte di un mondo, rovesciando talvolta alcuni luoghi comuni. In appendice, tre capitoli dedicati ad altrettanti poeti (T.S Eliot, Attilio Bertolucci e Goffredo Parise) che sono stati fondamentali nella formazione sentimentale dello scrivere di pittura di Goldin. A loro riserva alcune decine di pagine incentrate soprattutto sul rapporto tra uomo e natura, quello stesso da cui muovono i suoi due testi poetici e che il critico pone, con il titolo Luce del principio, all’inizio del libro. Come annuncio dei temi che seguiranno, immediatamente identificati nell’affermazione, “L’Ottocento è il secolo della natura”.

6) Raffaele Nigro, Il cuoco dell’imperatore, La nave di Teseo

Un romanzo in cui l’alternanza tra le vicende private dei tanti protagonisti si sposa con il racconto dei grandi fatti storici. È il 1208 e Guaimaro delle Campane, originario di una famiglia di fonditori di Melfi, in alta Lucania, si trova a dover fuggire per evitare la cattura da parte della Guardia pubblica: ha infatti assistito all’uccisione di Albino Ben Salem e di suo figlio Paccione, due ebrei, e, preso dal panico, si dà alla fuga,ingenerando sospetti che sia stato lui ad uccidere i due. Guaimaro possiede il dono,comunicatogli dalla madre Finade, una longobarda, di parlare con animali e piante e sarà una civetta a consigliarlo di arruolarsi nel piccolo contingente che sta scendendo a Palermo su invito di Federico II di Svevia. Si apre così una vicenda epica, lirica e picaresca,che partendo dal momento in cui il cuoco – cerusico libera Federico da tremendi dolori intestinali, passa al matrimonio del giovane re con Costanza d’Aragona,a cui Guaimaro preparerà uno speciale pranzo di nozze fondato su ricette lucane e pugliesi. Nell’occasione, Guaimaro conosce anche una giovane donna palermitana, Mariaspina, che presto diventerà sua moglie. Scelto ufficialmente come cuoco di Federico, Guaimaro sperimenterà la vita della vivace corte sveva,tra musici,cantori,uomini di legge e di cultura di cui il giovane re ama circondarsi. Con la partenza per la Germania di Federico e di un manipolo di cortigiani, parte anche Guaimaro, occhio vigile sulla salute del futuro imperatore. Insieme affronteranno vittorie e sconfitte e vivranno grandi avvenimenti storici e semplici momenti di vita quotidiana, lungo un percorso spazio temporale che tocca oltre il Mediterraneo, la sede papale, i territori della Lega Lombarda e le città della Germania e della Terrasanta, lungo un arco temporale che copre cinquant’anni del XIII secolo.

7) Silvio Perrella, Petraio, La nave di Teseo

Una pietra è un diario meterologico impressionistico, accumulato in migliaia di anni d’intemperie, che vale non solo per il passato ma anche per il futuro. E’ la lampada di Aladino, che trapassa le tenebre geologiche delle età future. Osip Mandel’stam. Ecco l’esergo che Silvio Perrella ha scelto per il suo Petraio. Serve ad intonare un libro che sfugge alle definizioni e che può essere letto come si fa con I Ching. Una collezione di dettagli pescati direttamente dal disordine del mondo, attraverso un’avvincente indagine su come appaiono le città per chi ha ancora occhi per guardare. Il Petraio è un quartiere a sobbalzi di Napoli, ma è anche la Petraia purgatoriale di Dante. In Petraio ogni città chiama un’altra, in una fuga prospettica bachiana. Archi, facciate, basòli, dialogo tra linea diritta e linea curva, cieli, sotterranei, stagioni, ruggini: ogni cosa diventa un’apparizione allo stesso tempo tangibile e pronta a sparire come rolling stone. In ognuna delle tre parti – Tufo, Calcare, Pomice – nelle quali il libro è scandito, c’è il gioco della metamorfosi: gli occhi seguono e descrivono lo sfarimento del tempo ma anche la sua durezza e tragicità. A volte si aprono, altre si chiudono. Sono poesie in prosa eruttate da un’immaginazione fervida e malinconica, che chiede ai lettori di farsi avventurieri dello sguardo. Regalandogli anche due “panchine visive”, dove è possibile sedersi a riposarsi dallo stillicidio alfabetico, contemplando dodici fotografie di Antonio Biasucci, immerse in un buio primordiale. A differenza di Doppio scatto – che presto sarà accolto nel catalogo de La nave di Teseo – , dove ad affiancarsi alle prose comparivano delle sue fotografie, questa volta Perrella si è rivolto a un grande fotografo al quale lo lega una fratellanza visiva.

Speciale eccellenze siciliane: Antonio Di Grado e Alberto Samonà

Antonio Di Grado

Antonio Di Grado, Scrivere a destra. Vite narrate e vite perdute nel ventennio nero, Giulio Pirrone Editore

Antonio Di Grado racconta la letteratura di destra, i suoi astratti furori e le illusioni perdute. Vite vendute? Prigionieri di un sogno? Certo non è un’improvvisa cecità, oppure un bieco opportunismo, a giustificare l’adesione al fascismo di gran parte del nostro ceto intellettuale, e in particolare dei numerosi scrittori di cui questo libro si occupa, alcuni ben noti e altri invece da sottrarre all’oblio o alla condanna, alcuni testardi nell’inseguire fino alla fine (e talvolta alla morte) l’illusione della “rivoluzione” fascista e altri invece disposti ad affrontare il trauma del ripensamento, della ricerca di nuovi approdi. Da questa galleria di ritratti, da questo regesto di opere, emergono la necessità di difendere una “coscienza divisa”, salda nel confronto fra idealità e valori incompatibili, e al tempo stesso l’attenzione doverosa e partecipe per opere letterarie di rilievo scritte “dall’altra parte” e per vicende umane tristemente segnate dalla disdetta.

Alberto Samonà

Alberto Samonà, Bonjour Casimiro, Rubbettino Editore

Il libro tratteggia la vicenda di un uomo contemporaneo che si reca nei luoghi in cui visse il barone Casimiro Piccolo, acquerellista e fotografo, il quale, a partire dal 1932 scelse di abbandonare Palermo e i salotti ovattati della nobiltà cittadina, per trasferirsi nella villa di famiglia sulle appartate colline di Capo d’Orlando. Un “ritiro” dalla città voluto dalla madre, che Casimiro condivise con il fratello, il celebre poeta Lucio Piccolo, e con la sorella Agata Giovanna, esperta di botanica. La villa spesso era frequentata anche dal cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa che amava soggiornarvi per ritrovare qui un’atmosfera familiare e cercare spunti per quello che sarebbe stato il grande capolavoro letterario del Novecento. Quel luogo, incastonato fra il mare e i monti Nebrodi, in realtà non rappresentò mai una chiusura, ma l’occasione per guardare il mondo che cambiava da un punto di osservazione altro, in cui anche spazio e tempo sembravano assumere un senso differente dall’ordinario. Le pagine di questo romanzo rappresentano un viaggio, un’immersione del protagonista nell’universo di Casimiro, popolato da gnomi, ninfe, maghi, folletti e da altri spiriti della natura che il barone-artista affermava di incontrare nelle lunghe passeggiate notturne per i giardini e le campagne della tenuta e immortalava nei suoi acquerelli a tema magico. Ed è un attraversamento delle regole ordinarie spazio-temporali, con incontri impossibili e il disvelarsi graduale di una verità, in cui si sovrappongono realtà e mondi onirici. Sullo sfondo, memorie di antiche famiglie aristocratiche siciliane che oltrepassano gli anni per giungere fino a noi.

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