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Rosso-tragedia, quando l’eros comanda la narrazione del teatro antico

Eventi A Palazzo Greco di Siracusa, sede della fondazione che regge l'Istituto nazionale del dramma antico, si sono riuniti filologi di mezzo mondoper sviscerare uno dei temi presenti nella prossima stagione classica al Teatro greco: l’eros, ovvero la passione che sconvolge nella tragedia di Euripide Fedra, moglie di Teseo e matrigna innamorata, e respinta, del figliastro Ippolito

Si è tinta di rosso la Fondazione Inda nei giorni scorsi, con il convegno internazionale L’eros nel teatro antico, a cura della fondazione stessa in collaborazione con la redazione della rivista Dioniso. Rosso è il colore del manifesto che troviamo tra le sedie ad annunciare la nuova stagione numero 59, in calendario dal 10 maggio al 29 giugno 2024, che vedrà protagonisti in scena Aiace di Sofocle, con la regia di Luca Micheletti, Fedra (Ippolito portatore di corone) di Euripide con la regia di Paul Curian e il Miles gloriosus di Plauto, con la regia di Leo Muscato.

Intanto, il 19 e il 20 ottobre, a Palazzo Greco, si sono riuniti i filologi di mezzo mondo: New York, Edimburgo, Madrid con una numerosa rappresentanza di studiosi italiani. Ad accoglierli nel Salone Amorelli la sovrintendente Valeria Told che proprio della internazionalizzazione intende fare la cifra stilistica di tutto il suo operato. Di fatto il convegno, la cui segreteria organizzativa e coordinamento editoriale sono stati curati da Elena Servito e Francesco Morosi, aiuta a sviscerare uno dei temi presenti nella prossima stagione, l’eros, ovvero la passione che sconvolge nella tragedia di Euripide Fedra, moglie di Teseo e matrigna innamorata, e respinta, del figliastro Ippolito. Douglas Cairns dell’Università di Edimburgo si interroga proprio su di lei, che soggetta alla passione sceglie il suicidio. Perché, si domanda Cairns, Fedra pur decidendo di resistere al figliastro manda la sua nutrice da Ippolito, con la sua ambigua richiesta?

“Phèdre”, quadro di Alexandre Cabanel, olio su tela, 1880, Musée Fabre di Montpellier

Massimo Cacciari non ha dubbi: l’eros della tragedia greca è una bestia insaziabile, invocata e temuta, il tiranno e, al tempo stesso, il desiderio umano di conoscere e scoprire. E’ il tormento di uomini e Dei, pathos indomabile, spesso gli Dei stessi, con l’eros, portano l’uomo alla rovina. E se Carmine Catenacci, dell’Università di Chieti, ha passato in rassegna una delle sette tragedie sofoclee, Trachinie, definendola opera dove la dimensione erotica è portante perché l’amore di Deianira per Eracle non è altro che il risultato di forze che innervano tutto il dramma conducendo alla catastrofe, Walter Lapini dell’Università di Genova si è occupato delle Nuvole di Aristofane, come Helene Foley, Columbia University di New York, e Alessandro Grilli dell’Università di Pisa. Il mondo latino è stato esplorato da Gilberto Biondi dell’Università di Parma, con la Fedra di Seneca così come Roberto Danese, dell’Università di Urbino, che ha fatto luce sulla sceneggiatura e grammatica dell’eros in Plauto. Carmen Gonzàlez Vasquez dell’Universidad Autònoma de Madrid, infine, ci ha intrattenuto sul tema eros e gastronomia in Plauto. Ad assistere non solo studiosi ma anche studenti di vari istituti della provincia, in entrambe le giornate.

Eros e teatro antico, la sovrintendente Inda Valeria Told, foto Franca Centaro

Tema difficile ma anche appassionante, ha commentato in apertura il professore Guido Paduano che, accanto alle docenti Elena Fabbro, Caterina Mordeglia e Margherita Rubino, ha condotto l’intero convegno. Paduano ha fatto una disamina di più figure tragiche che dell’eros vivono tormenti e resistenze. «Fedra vive la sua passione – ha aggiunto -, non come puro desiderio ma come tensione fra impulso divino e remore umane dell’etica. Quello della tragedia greca è un mondo di moralismo sessuofobo: le pene ed i misfatti dell’amore sono sempre denunciati mentre i suoi effetti positivi neutralizzati».

Eros e teatro antico, il professore Guido Paduano, foto Franca Centaro

Urgono i preparativi intanto per la prossima stagione classica dell’Istituto nazionale del dramma antico al Teatro greco di Sracusa. Definiti i registi, ora è il momento della scelta dei protagonisti. Nelle giornate del 12 e 13 novembre si terranno le audizioni al Teatro Trentanove di Roma. Mentre per i cori di Aiace e del Miles gloriosus la ricerca si basa su cori maschili e femminili, dalla solida preparazione atletica e ottima formazione musicale, per Fedra il regista scozzese Paul Curran cerca anche tutti gli interpreti principali: Fedra, Teseo, Ippolito, Nutrice. Non accadeva da tempo. Non si ferma, infine, la tournée di grande successo di Ulisse, l’Ultima Odissea di Giuliano Peparini che, il 26 novembre prossimo, sarà al Teatro Arcimboldi di Milano.




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