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Ritardo del volo: rimborso o risarcimento per pendolari e viaggiatori frequenti?

Globetrotter Dalle ricerche di AirHelp e di EasyViaggio emerge che spesso i passeggeri non conoscono le reali cause di un ritardo aereo ma, soprattutto, i loro diritti a seguito di un ritardo significativo

Per molti pendolari e viaggiatori frequenti, il ritardo del volo aereo è una eventualità da prendere sempre in considerazione nella programmazione dei propri tempi. Per alcune tratte e compagnie aeree, purtroppo, è una vera e propria prassi.
Nonostante la frequenza con la quale avviene questo tipo di inconveniente sono davvero pochi, almeno stando ai dati raccolti dalle ricerche di AirHelp e di EasyViaggio, i passeggeri che conoscono le reali cause di un ritardo e, cosa ancora più grave, che conoscono i propri diritti a seguito di un ritardo significativo. 
Di fatto, l’Unione Europea ha creato una speciale legislazione a tutela del passeggero aereo, stabilendo delle cifre forfettarie (ma comunque interessanti, dal momento che vanno dalle 200 alle 600 euro) per i passeggeri che subiscono un ritardo superiore alle tre ore, la cui causa sia imputabile alla compagnia.
Già da questo capiamo come mai è così importante, soprattutto per i viaggiatori frequenti, conoscere le casistiche che possono portare ad un significativo ritardo del volo e quali sono i parametri legislativi che ci vengono incontro per avere un rimborso o un risarcimento. 

Quali sono le possibili cause di un ritardo del volo

Tra le cause più frequenti dei ritardi aerei ci possono essere cause operative e circostanze straordinarie.
Queste ultime, pari a meno del 5% delle casistiche annuali, sono legate a condizioni meteorologiche particolarmente avverse lungo la tratta o in prossimità degli aeroporti di partenza o atterraggio, rischio terrorismo e improvviso allarme sanitario.
In questi ultimi casi, è la Farnesina stessa che, di fatto, può raccomandare un ritardo della partenza o una cancellazione vera e propria di un volo, e la compagnia non può fare altro che attenersi alle raccomandazioni, per ragioni legate alla sicurezza di equipaggio e passeggeri.
In tal caso è bene accettare un riposizionamento perché gli oneri risarcitori delle compagnie vengono meno.
Poi ci sono le così dette circostanze operative, legate al tempo di turnover (cioè il tempo necessario per pulire e controllare i velivoli tra un volo e l’altro), manutenzione, gestione del personale.
AirHelp ci ricorda che, se sono queste le cause, i viaggiatori possono prendere nota dei diritti in caso di ritardo volo rimborso e risarcimento visitando il loro sito. 

Come fare per sapere quali sono le reali cause del ritardo?

Il modo più semplice per conoscere le cause di un ritardo volo è… chiedere.
Non è una banalità: il primo diritto stabilito dal regolamento europeo a tutela del passeggero aereo è il diritto ad essere dettagliatamente informato sulle cause di ogni disguido. 

Che cosa fare in caso di annuncio (sul tabellone o tramite altoparlante) di ritardo.

In caso di segnalazione di un ritardo in aeroporto (dunque non annunciato con almeno una settimana di anticipo via mail o telefono) bisogna: 

  • Recarsi al desk della compagnia e chiedere le cause del ritardo (come da diritto del passeggero secondo la normativa europea)
  • Fotografare il cartellone e tenere traccia del ritardo accumulato (l’ammontare del risarcimento eventuale dipenderà anche da questo lasso di tempo)
  • Scaricare la App di AirHelp e inserire tutti i dati del volo per sapere a quanto ammonta il possibile risarcimento o se si ha diritto ad un rimborso (e come procedere per ottenerlo)
  • Conservare tutti gli scontrini di eventuali bevande o pasti consumati in aeroporto, perché è diritto del passeggero avere anche un rimborso e assistenza durante i tempi di attesa da parte della compagnia aerea. 

Quali cifre si possono reclamare come risarcimento aggiuntivo al rimborso?

Una volta accertati di esserne titolari, coloro i quali subiscono un ritardo aereo di cui la compagnia aerea è responsabile, possono procedere a diversi tipi di risarcimento a seconda della tratta da percorrere e della distanza.
In caso di ritardo superiore alle tre ore si ha sempre diritto ad un rimborso del biglietto e ad un risarcimento.
Per tutti i voli con tratta fino a 1500 km il risarcimento che spetta al passeggero è di 250 euro; per i voli interni all’UE con tratta superiore a 1500 km è invece di 400 euro mentre per i voli al di fuori dell’UE con tratta compresa tra 1500 e 3500 km l’onere risarcitorio della compagnia è di 400 euro.
Infine,  per le tratte intracomunitarie superiori a 3500 km con un ritardo tra le 3 e le 4 ore, il risarcimento può essere di 300 euro, mentre se il ritardo è addirittura superiore alle 4 ore sarà di 600 euro. 

Ritardo del volo per vettori al di fuori dell’UE: che cosa succede e come agire.

Sul piano internazionale extra UE i diritti dei passeggeri sono regolati dalla Convenzione di Montreal, che copre oltre 120 paesi, tra cui USA e UE.
Questa convenzione è una sorta di cappello generale di protezione di alcuni diritti, cui si aggiungono le legislazioni di ogni singolo stato.
Se il ritardo avviene negli Stati Uniti, ad esempio, si avrà diritto ad assistenza in caso di ritardo in pista (cioè, quando i passeggeri sono già sull’aereo ma questo tarda a decollare).
In America, non essendoci una regolamentazione che stabilisce risarcimenti su base forfettaria, si possono avere risarcimenti anche molto alti ma solo se si riesce a dimostrare in fase di dibattimento che il ritardo (o la cancellazione) ha comportato grossi danni economici. 

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