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Premio Città di Leonforte, nel cuore della Sicilia 40 anni di teatro italiano

Teatro e opera Presentate le compagnie finaliste ed il cartellone della sezione teatro del “Premio Città di Leonforte” giunto quest’anno alla quarantesima edizione. Il 26 ed il 30 agosto spazio alle compagnie di teatro popolare selezionate fuori concorso. Dopo l'evento speciale - "Le troiane" di Neon l'1 settembre, le compagnie finaliste si esibiranno il 4, il 6 e il 9 settembre sul palco di Piazzale Immacolata. Premiazione il 10 settembre

Sono state presentate al Giardino delle Ninfe di Leonforte, nel corso della serata presentata dall’attrice Alessia Sorbello, le compagnie finaliste ed il cartellone della sezione teatro del “Premio Città di Leonforte” giunto quest’anno alla quarantesima edizione. Durante la serata che ha portato nel cuore  del premio nazionale patrocinato e fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Piero Livolsi ed il sostegno dell’assessore alla cultura Sabrina La Ferrara, sono state presentate anche le sezione Poesia e Narrativa del “Città di Leonforte”.  Sul palco ad annunciare per la giuria, i finalisti  della sezione teatro, selezionati tra 51 partecipanti al bando provenienti da tutta Italia, il presidente Walter Amorelli ed Andrea Trovato assieme al direttore artistico Sandro Rossino.

Sul palco di Piazzale Immacolata, tutti con inizio alle 21 (biglietto popolare con possibilità di abbonamenti), saliranno: il 4 settembre  l’Associazione Culturale Maga Emastema di Catania, con “Nati in bianco e nero, piccolo involontario varietà”, il 6 settembre la Compagnia teatrale Cercamond di Napoli con “De(ath)Livery” ed il 9 settembre Compagnia teatrale Le partenze intelligenti di Roma con “Colloquio notturno con un uomo disprezzato”.

“Nati in bianco e nero, piccolo involontario varietà” dell’Associazione culturale Maga Emastema di Catania, con Cosimo Coltraro ed Emanuele Puglia ed il M° Anselmo Petrosino alla Bugari Evo (fisarmonica digitale) con la regia di Angel Perrichet, è una riproposizione in chiave moderna dei numeri che hanno fatto la storia della comicità italiana. Sulla scena, vengono rievocate alcune tra le coppie comiche più celebri a cavallo tra gli anni 60 e 70 (Franco e Ciccio, Ric e Gian, Cochi e Renato, Chiari e Rascel, ecc) insieme a un tuffo nella cinematografia del passato (Stanlio e Ollio), il tutto tenuto insieme da un testo scritto appositamente per esaltare le potenzialità dei due protagonisti oltreché offrire al pubblico qualche spunto di riflessione (che non guasta mai), “condito” dalle note (numeri musicali da Petrolini ad Aldo Fabrizi fino a Stanlio e Ollio, e stacchetti dal gusto retrò) del M° Anselmo Petrosino (con la sua fisarmonica digitale, creatrice dei più svariati suoni) che interagiscono splendidamente con gli attori in scena.
Un omaggio, un atto d’amore, il desiderio di cimentare la propria maturità artistica, un traguardo e un trampolino, la nostalgia per un mondo che non c’è più e la voglia di rievocarlo e riproporlo anche alle nuove generazioni (citando, “per chi l’ha visto e per chi non c’era”), il bisogno di divertirsi e far divertire… c’è questo e molto altro in questo nuovo spettacolo della coppia Coltraro-Puglia… una coppia “d’altri tempi”! In “Nati in bianco e nero”, il vissuto quotidiano di due “ex-giovani” attori di provincia, disillusi dall’andazzo contemporaneo del mondo dello spettacolo, si (con)fonde in tanti “siparietti” (coadiuvati in ciò dalla presenza di un musicista, “one-man orchestra”, che accompagna dal vivo lo svolgersi della vicenda) e diventa pretesto per rievocare i“numeri” più famosi, i duetti comici resi celeberrimi grazie anche a quella meravigliosa televisione in bianco e nero alla quale rimanda il titolo.

Cosimo Coltraro e Emanuele Puglia in “Nati in bianco e nero”

“De(ath)Livery” della compagnia teatrale Cercamond di Napoli è una black commedy i cui protagonisti, forse, sono meno diversi da noi di quanto siamo pronti ad ammettere. In scena Andrea Cioffi, Sara Guardascione, Luigi Leone e Vincenzo Castelleone. “De(ath)Livery” si snoda in  un appartamento che è un mash-up tra lo stile sit-com americano e le case studenti di tutta Italia, in cui convivono tre coinquilini trentenni, una coppia di lavoratori precari e uno specializzando in malattie infettive. Qui accade un “piccolo incidente”. Un rider ha portato la consegna sbagliata e, per una disgraziata concomitanza di cause, non ha mai lasciato l’abitazione. Giace riverso al suolo, la testa fracassata dal souvenir di un viaggio in Egitto del padrone di casa. E pensare che era il suo primo giorno di lavoro presso la celebre azienda di food delivery Trust it… In una serie di rewind, flashback e moviole, il nostro narratore-rider-nonpiùvivo illustrerà come si sono svolti i fatti di quella giornata: ci racconterà di una generazione vittima della fretta, dell’odio social e dell’assenza di certezze, che rischia sempre di perdersi nella disperazione e di diventare inevitabile vittima se non rende sé stessa, a sua volta, carnefice.

“De(ath)Livery” della Compagnia teatrale Cercamond di Napoli

In attesa della cerimonia premiazione del 10 settembre, il 9 settembre alle 21 chiuderà la sfida sul palco di  piazzale dell’Immacolata la compagnia teatrale  “Le partenze intelligenti” di Roma con “La notte dell’ ultima sigaretta (Colloquio notturno con un uomo disprezzato)”, dal testo di Friedrich Dürrenmatt, regia e adattamento di Alessio Pinto con Antonio Conte e Alessandro Giova in scena.

L’opera, scritta nel 1951 come radiodramma da Dürrenmatt,  tratta temi molto cari all’autore ovvero la chiusura alla cultura e le mille insidiose strade che prende il potere, in ogni sua forma. Originariamente scritto ambientandolo nel periodo della Seconda guerra mondiale, l’adattamento teatrale di Alessio Pinto lo edulcora in alcune parti e lo rende quello che tutte le grandi scritture sono; opere senza tempo. Ambientato in un non-tempo, questo colloquio notturno parte dal concetto “che non ci sono poteri buoni” (come diceva De André in “Nella mia ora di libertà”) e che “bisogna farne di strada da una ginnastica di obbedienza, fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza”. Quella violenza adoperata nei confronti della cultura, del pensiero differente, dell’apertura delle proprie menti da parte di un potere che ci inghiotte al più piccolo vagito di libertà personale e non.
Il potere qui è rappresentato dalla figura del Boia di Stato, che ne è solamente l’apice, la mano che impugna la falce, la mano armata che si scaglia contro uno scrittore, un pensatore libero, che riceve la sua visita notturna difendendosi con le sole armi che ha: le sue parole. Sorprendentemente trova nella figura del Boia un uomo, un uomo senza scelta, un reietto che davanti ai potenti ha chinato la testa per sopravvivere; come molti, anche al giorno d’oggi, incapaci di comprendere che potere vuole potere, anche quello fatto di piccoli e miseri abusi e che senza la cultura non si fa che alimentare l’enorme vasca dell’indifferenza e della corruzione.

Antonio Conte e Alessandro Giova in “Colloquio notturno con un uomo disprezzato” della Compagnia teatrale Le partenze intelligenti di Roma

Compagnie meritevoli selezionate dalla giuria sono state, invece, l’associazione culturale I Musicanti di Trapani  con “Sciara prima c’agghiorna” e Le Odissere Teatro di Cerveteri con “Un posto nel mondo (quando esattamente è successa la felicità e altre questioni su tre sorelle)”.




Oltre alla valutazione della giuria tecnica che attribuirà i riconoscimenti che verranno svelati durante la cerimonia di premiazione del 10 settembre, composta da Walter Amorelli organizzatore ed impresario, Andrea Trovato  attore e regista, Carmela Buffa Calleo attrice e vocal coach, Lavinia D’Agostino giornalista e critico teatrale, Pietro Ristagno regista ed autore, Sabrina La Ferrara assessore del comune di Leonforte, la formula della quarantesima edizione del premio “Città di Leonforte” prevede che  il pubblico voti lo spettacolo di miglior gradimento.

I protagonisti dell’organizzazione del Premio teatrale Città di Leonforte

Ancora, le compagnie di teatro popolare selezionate fuori concorso e che saliranno sul palco di Piazza Margherita con ingresso gratuito sono: l’Associazione culturale Gymnasium Teatro Aps di Giardini Naxos il 26 agosto con “Biscotti alle noci” e l’Associazione culturale Aps Arete’ di Grottaglie il 30 agosto con “Hotel Punta Rotoli”. Le due serate saranno dedicate a Carmen Laneri e Turi La Delfa leonfortesi da poco scomparsi che si sono distinti nel mondo del teatro.

“Biscotti alle noci” dell’Associazione culturale Gymnasium Teatro Aps di Giardini Naxos, selezionato dalla giuria del Premio nazionale come opera fuori concorso per il teatro popolare, ha la regia di Cettina Rigano e porta sul palco  una comicità mai volgare offrendo al pubblico una commedia in cui si ride genuinamente a seguito di battute sempre attinenti alla trama e alla dinamicità verbale e d’azione dei personaggi in un turbinio di sequenze perfettamente integrate allo schema della commedia dell’equivoco. La commedia porta in scena la storia del dottor Sallanà e della signora Anna Saltarelli  trasferiti a Palermo per motivi di lavoro, lui proveniente da Messina, lei da Catania. Dopo una estenuante ricerca per l’affitto di una casa, che non trovano a causa di una grande richiesta di alloggi, si ritrovano a dover affrontare una convivenza forzata in un appartamento in affitto. La sistemazione appare l’unica soluzione possibile data la carenza di alloggi. Ma il condominio ha delle regole ben precise quanto insolite, dettate dalla bigotta “signorina” Polentini, sorella di un arciprete, come il divieto di affitto a persone single. I due, entrambi sposati, fingono così, convinti dal direttore dell’agenzia immobiliare “Una casa te la trovo”, di essere una coppia regolarmente sposata. Ma si sa, le bugie hanno le gambe corte, il teorema non può reggere a lungo, soprattutto di fronte all’impertinenza di un portiere come Gioacchino e alla curiosità della signorina Polentini che è solita portare in dono i suoi  “biscotti alle noci” nelle visite ai malcapitati. A tutto ciò si aggiunge il disagio e gli equivoci dei reciproci consorti che nel frattempo, venendo a sapere della situazione, grazie alle confidenze della zia Pina, si precipitano sul posto. L’arrivo dei due personaggi (Rocco e Silvia) darà luogo ad una serie di gag molto divertenti.

“Biscotti alle noci” messo in scena dall’Associazione culturale Gymnasium Teatro Aps di Giardini Naxos

“Hotel Punta Rotoli” dell’Associazione culturale Aps Aretè di Grottaglie (Taranto) chiude il 30 agosto alle 21 in Piazza Margherita, le due serate fuori concorso con protagonisti il teatro popolare e le compagnie selezionate dalla giuria del premio nazionale “Città di Leonforte”. Atto unico della durata di 90 minuti “Hotel Punta Rotoli” vede alternarsi 20 attori e si racconta l’amore tra i due giovani, Astolfo e Iolanda, steggiato dalla madre di quest’ultima, Lola, che, per la felicità della sua dolce figliola, aspira a pretendenti migliori e di alto rango, rispetto ad Astolfo un musicista dedito alle arti, figlio di una sua lontana cugina.
Al Grand Hotel di Punta Rotoli, di cui Lola è proprietaria, fervono i preparativi per l’arrivo dall’ America, della Regina del Carbone e di suo figlio il Principe Azzurro, tutti i dipendenti sono in fermento, per tirare a lustro la location e per ricevere le ospiti speciali e strampalate, alla ricerca della felicità, accorse per accaparrarsi la mano del reale, che durante la sera del gran ballo sceglierà la sua futura moglie. Ma l’arrivo della Regina del Carbone è funestato dalla terribile notizia che Fefè la sua adorata cagnolina, durante il viaggio è stata smarrita forse è caduta in mare, lei e il suo amato figlio sono distrutti dal dolore, un dolore “BIG BIG” (grande grande), che ha sconvolto il Principe Azzurro a tal punto da non poter presenziare il gran ballo.
Lola, cercherà di consolare la povera regina, condividendo le ansie e le preoccupazioni tipiche di una madre per i propri figli; ma presto si accorgerà di essere stata vittima di un grande tranello, come riuscirà ad uscirne indenne e a salvaguardare l’immagine del suo Grand Hotel? Astolfo e Iolanda riusciranno a coronare il loro sogno d’amore? Ma soprattutto, può un Principe Azzurro realmente donare la felicità?

“Hotel Punta Rotoli” messo in scena dall’Associazione culturale Aps Aretè di Grottaglie

Il cartellone della sezione teatro del “Premio città di Leonforte” include anche ad uno spettacolo dal forte impatto emotivo “Le Troiane”  dell’Associazione culturale catanese Nèon Teatro in scena il primo settembre. “Le Troiane” di Euripide con la regia di Monica Felloni e l’aiuto regia di Manuela Partanni dell’associazione culturale Nèon Teatro chiude il primo settembre nel complesso dei Padri Cappuccini il cartellone fuori concorso del premio nazionale “Città di Leonforte”. Attraverso il mito vengono messi in scena gli orrori della guerra (del conflitto peloponnesiaco come di tutte le guerre) e le sue disastrose conseguenze, che riguardano sia i vincitori sia i vinti, accomunati da un unico destino di dolore e morte. L’azione si svolge, dopo la caduta di Troia, tra le tende dell’accampamento acheo, dove si trovano le donne troiane – che compongono il coro -, prigioniere di guerra in attesa di conoscere ognuna la propria sorte. Tutto intorno i resti della città fumanti.
L’opera nasce con  il progetto “Scuole aperte” del dipartimento Pubblica istruzione della Regione Sicilia in cui si è realizzato un laboratorio di Teatro classico con gli studenti del Liceo Spedalieri di Catania. L’ Associazione culturale Nèon ha contribuito a una esperienza pedagogica di formazione e partecipazione extrascolastica di forte impatto emotivo, di valore culturalmente elevato. Trenta gli studenti che si sono coinvolti nell’originale processo creativo di Nèon, con alla base il testo “Le Troiane”  di Euripide tradotto e rielaborato dalla docente Francesca De Santis. L’approccio maieutico e responsabile creatività, che è nella “poetica” di Nèon e nella regia, continua a essere un valido strumento educativo e pedagogico che potenzia il processo di cambiamento in positivo della comunità nella quale Nèon opera.

“Le troiane” nella messinscena di Nèon Teatro




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