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Per il Sole 24 Ore le città siciliane ancora in fondo per vivibilità

Un’inedita sul podio della Qualità della vita 2014: a conquistare il primo posto della classifica sulla vivibilità nelle province italiane è Ravenna,

Un’inedita sul podio della Qualità della vita 2014: a conquistare il primo posto della classifica sulla vivibilità nelle province italiane è Ravenna, da anni nel gruppo di testa ma mai in zona medaglie, salvo nell’anno del debutto della ricerca, il 1990, quando arrivò terza dopo Belluno e Gorizia. La ricerca del Sole 24 Ore del Lunedì – che ogni anno confronta le performance delle province italiane tramite un’articolata serie di parametri suddivisi in sei capitoli d’indagine – festeggia oggi la 25ª edizione. Un quarto di secolo di una competizione giocata sulle statistiche e le relative pagelle, nel corso del quale non è cambiato il divario che caratterizza lo sviluppo del Paese: è ancora netta la divisione tra un Nord che nonostante la lunga crisi in qualche modo se la “cava” e un Sud rallentato dalle emergenze sui fronti del lavoro, delle infrastrutture e dell’ambiente.

Anche quest’anno fanalino di coda è infatti una provincia del Mezzogiorno, Agrigento, che si piazza al 107° posto: una maglia nera che ha già avuto modo di indossare nel 2007 e nel 2009. Male anche le altre siciliane.

Ravenna scalza Trento, che si piazza al 2° posto, vincitrice dell’edizione 2013, soprattutto grazie agli alti voti ottenuti in materia di “Servizi, ambiente e salute”. Seguono Modena al 3° posto, Belluno al 4^, Reggio Emilia al 5°, Aosta al 6°, Bologna al 7°, Milano all’8°, Siena al 9°, Bolzano al 10°.

Invece in fondo alla classifica, al 107° ed ultimo posto troviamo come detto Agrigento, preceduta da Reggio Calabria al 106° posto, Foggia al 105°, Caserta al 104°, Taranto al 103°, Caltanissetta al 102°, Enna al 101°, Lecce al 100°, Catania al 99° (l’anno scorso era al al 101°), Cosenza al 98° posto.

Per quanto riguarda le altre province siciliane Palermo guadagna undici punti e si piazza al 95° posto, Messina è al 94°, Trapani al 92°, Siracusa all’83° posto, mentre la migliore di tutte nell’isola è Ragusa al 75° posto.

Guardando la classifica dell’edizione 2014 nel suo insieme, si osserva una top ten composta prevalentemente da realtà medie o piccole, del Nord Est, montane. E il modello emiliano-romagnolo – nonostante gli scricchiolii avvertiti con la forte astensione alle elezioni regionali di domenica scorsa – dimostra in fin dei conti di tenere, visto che altre tre province accompagnano Ravenna tra le prime dieci (Modena, Reggio Emilia e Bologna). Buoni i risultati del Centro, in particolare delle province toscane (Siena è nona e Livorno 11ª). Il Mezzogiorno riesce a spingersi nella prima parte della classifica solo con le province sarde (Olbia-Tempio, Sassari e Nuoro). Per il resto anche questa volta deve rassegnarsi alla parte bassa, dove prevalgono province siciliane, calabresi e pugliesi. Napoli, ultima nella scorsa edizione, guadagna il 96° posto, mentre Bari è al 91° posto.

Quanto alle due maggiori, entrambe segnano progressi: Milano scala due posti e arriva ottava, Roma ne risale otto e occupa il 12° gradino. Più o meno stabili le altre, avvantaggiate da pagelle accettabili – nonostante il difficile momento congiunturale – nelle aree tematiche più riferite all’economia, ma come sempre con risultati poco soddisfacenti alla voce sicurezza.

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