HomeItinerari

Palermo vista dall’alto grazie alle Giornate FAI d’autunno

Beni culturali Il 15 e il 16 ottobre, per le Giornate FAI d’Autunno, la Delegazione di Palermo riaprirà Porta Nuova: un evento eccezionale dopo il successo del 2016, quando il FAI la aprì per la prima volta al pubblico. Visite anche al Loggiato San Bartolomeo, con la terrazza panoramica, e al Complesso del Carmine a Ballarò, con la cupola maiolicata. In provincia itinerari naturalistici e storico-culturali nei borghi di Castelbuono e Isnello

“Palermo raccontata dall’alto”, è questo il tema scelto dai giovani della Delegazione di Palermo per celebrare l’undicesima edizione delle “Giornate FAI d’Autunno”, in programma sabato 15 e domenica 16 ottobre, fulcro della campagna di ottobre a sostegno del Fondo Ambiente Italiano. Porta Nuovaaperta al pubblico per la prima volta dal FAI Palermo nell’edizione 2016 e nuovamente per l’appuntamento di quest’anno in collaborazione con il Comando Militare Esercito Sicilia; il Loggiato San Bartolomeo, con la sua terrazza panoramica, in collaborazione con la Fondazione Sant’Elia e il Complesso Monumentale del Carmine a Ballarò, con la cupola maiolicata. In provincia, invece, percorsi naturalistici e storico-culturali nei borghi madoniti di Castelbuono e Isnello.

Un evento eccezionale per conoscere la missione e l’attività del FAI, che vedrà i volontari di Palermo, e in particolare i giovani, proporre al pubblico visite guidate in 3 luoghi speciali, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, per svelare la ricchezza e la varietà del patrimonio culturale cittadino: «L’undicesima edizione delle Giornate FAI di Autunno – afferma il Capo Delegazione FAI Palermo Sabrina Milone – è dedicata a una Palermo vista e raccontata dall’alto. Vogliamo offrire ai visitatori, palermitani e turisti, una prospettiva insolita sulla città. Abbiamo scelto tre luoghi che apriremo in via del tutto eccezionale sabato 15 e domenica 16 ottobre: due si trovano sull’asse principale del Cassaro – ovvero Porta Nuova e il Loggiato San Bartolomeo – e un altro a Ballarò, ventre della città vecchia, e cioè il Complesso Monumentale del Carmine. Dall’alto si potrà apprezzare il contesto paesaggistico in cui è nata Palermo, il suo rapporto con il mare e l’urbanistica del capoluogo, con la croce di strade e l’intricato tessuto medievale».

Durante le Giornate FAI d’Autunno, all’accesso di ogni luogo, verrà suggerito un contributo a partire da 3 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la quota agevolata di 29 euro anziché 39 – potranno beneficiare degli accessi prioritari nei 3 siti di Palermo.

Le aperture a Palermo

Porta Nuova, via Vittorio Emanuele 475, Palermo. Sabato 15 e domenica 16 ottobre: visite guidate in gruppi da max 22 persone, dalle ore 11 alle ore 16.30 (ultimo ingresso alle ore 16)

Porta Nuova a Palermo

L’estrema parte occidentale del Cassaro è rappresentata da Porta Nuova, originariamente aperta nel 1460 nell’adiacente Palazzo Reale dei Normanni, in forma di semplice varco, denominato Porta dell’Aquila. La costruzione della porta urbana si deve al vicerè Marco Antonio Colonna, che la fece realizzare intorno al 1583 sulla base di un precedente progetto, ideato per celebrare Carlo V e la sua vittoriosa battaglia di Tunisi contro i Turchi (1535). Distrutta successivamente dall’esplosione di un deposito di polvere da sparo, ubicato all’interno di un vano, alla ricostruzione nel 1669 fu chiamato per il cantiere Baldassarre Perricone e per il progetto Gaspare Guercio che pose, a coronamento dell’edificio una copertura piramidale, simbolo dell’immortalità e della gloria perenne, rivestita da piastrelle maiolicate opera del ceramista Onofrio Cosentino.

Dettaglio di Porta Nuova a Palermo

La piramide presenta nella parte centrale una grande aquila ad ali spiegate, emblema della città. L’apertura speciale durante le Giornate FAI d’Autunno prevede la visita guidata attraverso la terrazza per arrivare alla Sala di Garibaldi, diventata Sala del Consiglio quando Giuseppe Garibaldi, entrato a Palermo il 27 maggio 1860, prese alloggio a Porta nuova. Nel salone, lungo il perimetro della volta, si snoda un’ornamentazione a varie fasce sovrapposte, fino ad esaltarsi in quattro inserti con figure di cigni e grifi tra festoni floreali che si spingono verso il centro del soffitto occupato da un bellissimo affresco mitologico raffigurante Adone dormiente, concupito da Venere colpita a tradimento da un malizioso Amorino.  Dalla terrazza e dal primo ordine del loggiato sarà possibile ammirare una delle panoramiche più belle della città.

Vista da Porta Nuova

Nota importante: per visitare Porta Nuova è necessaria la prenotazione online al seguente link: https://tinyurl.com/4xv6fpny. Presentarsi muniti di documento di identità registrato in fase di prenotazione. Accesso consentito a ragazzi di età non inferiore ai 6 anni accompagnati da un genitore o tutore. Non sono ammessi animali. Sono autorizzate foto a campo ristretto e limitatamente al terrazzo e alla stanza di Garibaldi, non sono autorizzate foto ai locali della struttura militare.

Loggiato San Bartolomeo, Via Vittorio Emanuele 25, Palermo. Sabato 15 e domenica 16 ottobre: visite guidate dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso alle ore 17.30)

Il Loggiato San Bartolomeo a Palermo

Lo slargo dell’attuale piazza dove si trova il Loggiato fu determinato a seguito del terremoto del 5 marzo del 1823 che causò il crollo della chiesa parrocchiale di S.Nicolò alla Kalsa, che sorgeva al posto della fontana. Un ulteriore tragico avvenimento interessò la piazza il 9 maggio 1943 allorché il più distruttivo dei bombardamenti degli alleati, nel corso del secondo conflitto mondiale, interessò la zona causando il crollo quasi totale dell’Ospedale di San Bartolomeo, del pilone settentrionale di Porta felice e di alcuni palazzi che facevano da cortina alla piazza. Risalgono alla prima metà del XIV secolo le prime notizie relative alla presenza di un ospedale situato vicino alla chiesa di San Nicolò alla Kalsa, che si occupava dei malati cosiddetti “incurabili”, i quali venivano assistiti dai confratelli della Compagnia della Candelora. Successivamente, all’inizio del XVI secolo, col diffondersi in Europa della sifilide, l’ospedale di San Bartolomeo fu specializzato nella cura dei luetici grazie anche all’ausilio della Compagnia della Carità. Alla fine del XVI secolo, con il prolungamento del Cassaro fino a Porta Felice, l’edificio fu abbattuto e riedificato con nuove strutture più moderne, nel posto dove sorge l’attuale Istituto Nautico Gioeni.

Vista dal Loggiato San Bartolomeo

A partire dal 1816 l’ospedale venne sopraelevato di un piano per accogliere un nuovo ospedale militare e ciò determinò l’indebolimento della struttura stessa che il terremoto del 1823 contribuì a mandare in parte in rovina. A partire dal 1825 tutti i malati presenti in ospedale furono trasferiti altrove e l’edificio fu destinato a “Conservatorio per gli infanti esposti”, una sorta di ospizio peri bambini orfani col nome di Conservatorio di Santo Spirito. All’inizio del 1900, ridotto in cattivo stato, perse ogni funzione e venne utilizzato come “Asilo degli emigranti”. A seguito dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, l’edificio crollò quasi tutto. Si salvò una parte della facciata laterale con un loggiato, risalente al 1608, realizzato in pietra da intaglio con doppio ordine di arcate scandite da lesene e balaustra d’attico traforata. Il primo ordine è caratterizzato da ampi archi centrici a tutto sesto; il secondo da archi sinuosi più piccoli, vagamente trilobati. I recenti restauri, con l’inserimento di ampie vetrate a chiusura degli archi, hanno consentito di restituire il bene alla fruizione pubblica. Acquisito dalla Città Metropolitana di Palermo, è stato affidato alla Fondazione Sant’Elia che sta conducendo interventi di recupero a restauro prevalentemente attraverso azioni di crowdfunding.

Complesso monumentale del Carmine Maggiore, Piazza del Carmine 1, Palermo. Sabato 15 ottobre: visite guidate dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso alle ore 17.30), domenica 16 ottobre: visite guidate dalle ore 10.30 alle ore 18 (ultimo ingresso alle ore 17.30)

La cupola del Carmine

Durante le Giornate FAI d’Autunno sono previste le visite guidate all’interno del Complesso Monumentale del Carmine Maggiore, uno dei capolavori artistici e architettonici dell’intera città di Palermo, con la sua chiesa barocca seicentesca dove al suo interno permangono opere di Giacomo Serpotta, Antonello e Domenico Gagini, Pietro Novelli, col suo chiostro cinquecentesco e la sua splendida e antichissima Cappella della Pietà, costruzione primitiva del XII secolo. Sarà inoltre possibile salire fino in cima al campanile da dove si potrà “abbracciare” la più bella cupola barocca di Palermo e della Sicilia, sorretta da quattro straordinari e stupendi Telamoni che si alternano alle quattro grandi finestre ornate da angeli, frutta, e foglie ornamentali. Un panorama mozzafiato a 360 gradi sull’intera città di Palermo, all’interno del popolare mercato di Ballarò.

Vista dal Complesso del Carmine

In provincia

Castelbuono. Sabato 15 e domenica 16 ottobre, Chiesa di San Francesco, con il chiostro e il Mausoleo dei Ventimiglia, visite guidate dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15.30 alle ore 19 (ultimo ingresso alle 18.30); Chiesa dell’Itria e Matrice Vecchia, visite dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15.30 alle ore 19 (ultimo ingresso alle ore 18.30).

Visita guidata lungo l’itinerario artistico e architettonico del Complesso monumentale di S. Francesco, della Chiesa dell’Itria e della Matrice Vecchia, testimonianze di un passato glorioso, in un percorso alla scoperta dei beni artistici del borgo medievale di Castelbuono.

Isnello. Domenica 16 ottobre, due turni di visita alle 9.30 e alle 11.30 (appuntamento al Museo Trame di Filo in viale Impillitteri, Isnello).

Il Gruppo Fai di Isnello propone l’itinerario “Trame e sentieri: dal museo Trame di Filo al percorso geologico urbano”. Una gradevole passeggiata alla scoperta delle bellezze del paesaggio e del borgo di Isnello. L’itinerario, partendo dal Museo Trame di Filo, si snoda attraverso il borgo medievale e lungo i sentieri montani che circondano l’abitato. L’itinerario intende valorizzare una parte importante del patrimonio Culturale e Naturale del borgo medievale di Isnello, coinvolgere direttamente la comunità, al fine di consolidare il legame identitario coi propri luoghi e conquistare i visitatori. La finalità del coinvolgimento è duplice: indurre le giovani generazioni alla conoscenza delle peculiarità proposte e attrarre i fruitori. Il miglior biglietto da visita per una comunità è rendersi conoscibile a partire da chi la anima e vive e da chi ne proseguirà e tramanderà la tradizione.

Per ulteriori informazioni www.giornatefai.it.

Condividi su

Commenti

WORDPRESS: 0

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.