Arte Dal 22 aprile il Castello Ursino di Catania si trasforma nel Museo della Follia, un progetto di Vittorio Sgarbi che raccoglie le opere di Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi e Cesare Inzerillo ma anche strumentazione da manicomio, alcuni ritratti di pazienti psichiatrici e il video-denuncia sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
Oli, sculture e disegni di Antonio Ligabue, dipinti e collage del pittore contadino Pietro Ghizzardi, sculture di Cesare Inzerillo, e centinaia di opere sulla pazzia create dal 1600 a oggi. Dal 22 aprile al 23 ottobre il Castello Ursino di Catania ospiterà il Museo della Follia nato da un’idea di Vittorio Sgarbi, e realizzato da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e Cesare Inzerillo.
«…Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce – scrive Vittorio Sgarbi -. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. Inzerillo dà la traccia, evoca inevitabilmente Sigmund Freud e Michel Foucault, e apre la strada a un inedito riconoscimento, a una poesia della follia che muove i giovani in questa impresa. Sara Pallavicini, Giovanni Lettini e Stefano Morelli. Determinati, liberi, folli. Ed ecco il loro museo. [..] Nella storia dell’arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno. E quel sogno, con piena soddisfazione, oltre ogni tormento, rappresenta.»
In mostra anche documenti: la storia della Legge 180, una sorta di Wunderkammer dell’alienazione che espone camicie di forza, apparecchi per l’elettroshock, apribocca, medicine, ritratti di pazienti psichiatrici, l’inchiesta del Senato sugli ospedali psichiatrici giudiziari e documentari Rai.
La mostra sarà allestita per sezioni:
Tutti i Santi – Le sculture di Cesare Inzerillo
Pazienti, dottori e infermieri, distinguibili solo dai dettagli dell’abbigliamento, ridotti a mummie, uniti dalla improba lotta contro la sofferenza e la morte. L’installazione Tutti Santi, è il disperato tentativo di porre rimedio al malessere psichico di cui soffrono i pazienti dell’ospedale psichiatrico immaginato da Cesare Inzerillo. Durante la loro rivolta, i pazienti, si mescolano e si confondono con i dottori, con gli infermieri, e con il direttore, che ruota solitario nella betoniera. Varcando la soglia di questa stanza buia, incontriamo le angosce e paure più recondite, capaci di segnare irreparabilmente la vita di ognuno. Tutte mummie, perché ridotti all’osso della propria umanità, tutti santi perché uniti dall’improba lotta contro la sofferenza e la morte
La griglia – Fotografie, dipinti e neon
Novanta ritratti di pazienti ritrovati nelle diverse cartelle cliniche negli ex-manicomi d’Italia compongono una griglia di oltre 12 metri dove un neon luminoso, seguendo il contorno di ciascun ritratto, dona luce e rumore ai pensieri di ciascun volto.
Sala dei Ricordi – Oggetti abbandonati
Decine e decine di teche contengono libri di letteratura in lingua originale che hanno trattato il tema della follia nel corso dei secoli, farmaci ritrovati nei manicomi, effetti personali dei pazienti, giocattoli e disegni dal passato inquietante.
Franco Basaglia
Su gentile concessione di Rai Teche, la proiezione dei video: «Linea Diretta – Discussione su “Legge 180” » e «X Day – I grandi della Scienza “Franco Basaglia”».
O.P.G.
Grazie al contributo del Senatore Francesco Marino, sarà proiettato un altro video-denuncia sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari realizzato dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sull’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale – Senato della Repubblica.
Antonio Ligabue – Pietro Ghizzardi
Una sezione espositiva del “Museo della Follia” è costituita da una grande mostra antologica dedicata ai due artisti. L’iniziativa presenta 190 opere, di cui 12 dipinti e 2 disegni, di Antonio Ligabue e 37 opere di Ghizzardi. La mostra è organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma. Preziosa occasione per incontrare lo storicizzato e conoscere l’inedito, lasciandosi irretire dall’arte di due rappresentanti del Novecento mediopadano, che con aria allucinata, senso della natura, adesione ad una umanità al limite della sopravvivenza materiale e spirituale, sono stati capaci di una strenua lotta, anche quando appariva perduta nelle nebbie della follia. Ecco dunque 12 oli di Ligabue: Cavallo datato 1939-1942; un Ritratto risalente al 1941; eseguito fra il 1948 e il 1950 Cavalli all’aratro; fra il 1952 e il 1962 Ritratto di Donna; Scorpione, in due versioni differenti; Paesaggio agreste; Vedova nera con preda; Gatto con la talpa; datato fra il 1953 e 1954 Testa di tigre mentre Paesaggio con cani risale agli anni 1953-1955. Fra il 1957 e il 1958 è identificata la data di Lepre. Due disegni inediti senza datazione sono Alce e Cavallo. Fra i 37 lavori di Pietro Ghizzardi troviamo le tecniche miste Claudia Cardinale del 1960, Marilin del 1968 e Mina del 1970.
Artisti esposti: Giovanni Carnovali called il Piccio (1804 – 1873); Silvestro Lega (1826 – 1895); Michele Cammarano (1835 – 1920); Antonio Mancini (1852 – 1930); Gaetano Esposito (1858 – 1910); Filippo Antonio Cifariello (1864 – 1936); Vincenzo Gemito (1852 – 1929); Gino Rossi (1884 – 1947); Vito Timmel (1886 – 1949); Gino Tancredi Sandri (1892 – 1959); Carlo Zinelli (1916 – 1974); Lorenzo Alessandri (1927 – 2000); Ottavio Mazzonis (1921 – 2010); Giovanni Macciotta (1927-1993); Bruno Caruso (1927); Mario Molinari (1930 – 2001); Umberto Gervasi (1939); Raimondo Lorenzetti (1948); Luigi Serafini (1949); Roberto Gasperini (1950); Giacinto Bosco (1956); Gaetano Giuffrè; Grazia Cucco (1965); Agostino Arrivabene (1967); Bertozzi & Casoni (Giampaolo Bertozzi, 1957; Stefano Dal Monte Casoni, 1961); Fabrizio Sclocchini (1969); Vincenzo Baldini; Nicola Sferruzza; Mimmo Centonze (1979); Marilena Manzella; Gaspare Palazzolo; Roberta Fossati; Sandro Bettin.
L’esposizione è una coproduzione Comune di Catania, Centro Studi & Archivio Ligabue di Parma presieduto da Augusto Agosta Tota, Fenice – Company Ideas e vede il patrocinio del Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo).
ORARI
Da lunedì a venerdì 9:00 – 19:00; sabato, domenica e festivi 9:00 – 20:30 (la cassa chiude un’ora prima).
INGRESSO
Biglietto intero 10,00 euro
Biglietto ridotto 7,00 euro per gruppi di minimo 10 persone, over 65, ragazzi 11-18 anni, giornalisti con regolare tessera.
Biglietto ridotto 6,00 euro per universitari e bambini 6-10 anni.
Biglietto ridotto 5,00 euro con convenzione Catania card.
Biglietto ridotto 4,00 euro per le scuole.
Gratuito bambini fino a 5 anni.
PRENOTAZIONI
Prenotazioni on line: guidect.eventi@gmail.com
Infopoint tel. 3442249701
www.museodellafollia.it
Centro Studi & Archivio Ligabue tel. 0521245016
www.esaligabue.it