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Mandrarossa Winery l’eccellenza del Menfishire, bontà da bere, bellezza da vivere

Calici & Boccali A Mandrarossa Winery, la luce del cosidetto "Menfishire" inonda la “casa” dedicata alla linea sartoriale di Cantine Settesoli.  Il panorama che si cattura in uno sguardo dalla sua terrazza, in contrada Puccia è mozzafiato: una verde teoria di vigneti ed argentei ulivi  che degradano verso il mare d'Africa tra  contrade Cipollazzo, Lido Fiori, Caporina e il borgo marinaro di Porto Palo di Menfi, Bandiera blu da 25 anni

E’ tempo di vacanza, di sole, e, per gli appassionati winelover, anche di vino. A Mandrarossa Winery, la luce del cosidetto “Menfishire” inonda la “casa” dedicata alla linea sartoriale di Cantine Settesoli.  Il panorama che si cattura in uno sguardo dalla sua  terrazza, in contrada Puccia a circa 90 metri sul livello del mare, è mozzafiato: una verde teoria di vigneti ed argentei ulivi  che degradano verso il mare d’Africa tra  contrade Cipollazzo, Lido Fiori, Caporina e il suggestivo borgo marinaro di Porto Palo.

Il fascino di Mandrarossa Winery

Per chi quest’anno ha deciso di regalarsi una vacanza slow, per riconnettersi con se stessi a stretto contatto con la natura, è una  full immersion tra il verde della campagna siciliana e le acque limpide di un mare  che  anche quest’anno si fregia, per il 25esimo anno, del prestigioso riconoscimento Bandiera Blu. Realizzata dagli architetti Gulino, Mandrarossa Winery, custodisce le “perle”  della sua produzione dal 1999 ad oggi, in una struttura interamente ecosostenibile.  Dall’uso di materiali naturali come il legno (nella zona accoglienza) e all’utilizzo dell’impianto fotovoltaico della vicina Cantine Settesoli, è composta  da 700 metri quadri disposti su tre livelli quasi interamente celati nel pendio naturale.

Le perle della produzione Mandrarossa

Sui tetti,  il giardino con le specie tipiche della macchia mediterranea. Dall’ingresso sul wineshop, si scendono le scale in cui è allestita una rassegna fotografica delle immagini più rappresentative de “La Sicilia che non ti aspetti”, il claim di Mandrarossa e,  proseguendo la storia di questi primi vent’anni con le immagini più significative di Mandrarossa come il debutto  ufficiale nel 2000 sul mercato sia nazionale che estero, la nascita nel 2010 del nuovo logo, la palma nana simbolo dell’unicità del territorio di Menfi, le new entry nel 2020 di vini dell’Etna Doc  e  il “Serapias”, il passito di  Pantelleria, nati dalla  collaborazione di Mandrarossa  con alcune famiglie di viticulori locali con cui  condividono la stessa filosofia.

La sede di Mandrarossa Winery a Menfi

Si giunge così, al “cuore”, di Mandrossa Winery, la bottaia sotterranea di 15 botti da 50 ettolitri, 100 barriques e due zone destinate a riserva vini, visitabile dall’alto, attraverso una passerella posizionata ad una quota intermedia, che la circonda tracciando un percorso che porta il visitatore fino alla scoperta di due salettedi degustazione che si aprono sul suggestivo paesaggio. E per gli appassionati  è il momento più atteso dove  dare spazio alle degustazioni esclusive, vecchie annate, edizioni limitate ed etichette speciali da abbinare a piatti della tradizione  gastronomica preparate nella cucina professionale dalle signore della Brigata Mandrarossa. O fare anche  una degustazione verticale di tre annate diverse di alcuni dei vini più pregiati. Mandrarossa è la Sicilia che non ti aspetti perchè ha vinto la scommessa più grande: guardare oltre mantenendo intatti i valori della comunità da cui è nata.

La bottaia di Mandrarossa Winery

Non è un’azienda, ma un progetto  integrato con il territorio dove con i suoi 500 ettari dei migliori vigneti dei seimila ettari di Cantine Settesoli che si estendono dal  mare ai 440 metri di Contessa Entellina e che coinvolge 175 soci, è la top gamma di Settesoli, vignaioli dal 1958: «La scommessa di Mandrarossa – dice Giuseppe Bursi, presidente di Cantone Settesoli detentore del marchio Mandrarossa – è quella di essersi impegnata in uno studio durato oltre 20 anni che ha portato a individuare le migliori combinazioni varietà/terroir: gli habitat ideali per far sì che ciascuna tipologia di uva esprima al meglio le proprie potenzialità».

Giuseppe Bursi presidente di Cantine Settesoli che detiene il marchio Mandrarossa

Una scelta innovativa  premiata con successo. I  “Tre Bicchieri” nella guida del Gambero Rosso 2022 per il  “Santanella” blend innovativo ed elegante di Fiano e Chenin già premiato nel 2014  con 90 punti al “Wine Advocate”  “di Rober Parker, la prestigiosa guida che premia vini che raccontano un approccio innovativo in vigna, in cantina, che sono capaci di essere  longevi, prodotti in maniera sostenibile. Ed ancora il pluripremiato “Carthago”, un Nero D’Avola in purezza, premiato ben sei volte con i “Tre Biccheri” del Gambero Rosso.  Grandi numeri con oltre duemila soci della cooperativa Settesoli,  per un unico grande vigneto di circa 6mila ettari, con un solo obiettivo: raccontare nei calici le mille sfaccettature di una Sicilia che sorprende, al di là dei soliti clichè.

Ecostenibile, privilegia il legno la sede di Mandrarossa Winery

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