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Malala: Questa è la mia storia

Eventi Domenica 30 ottobre a Catania l'anteprima dello spettacolo sulla storia della più giovane vincitrice di un premio Nobel

Debutta in anteprima nazionale, domenica 30 ottobre alle ore 21, al Centro Zo Centro di Catania, lo spettacolo teatrale “Malala: Questa è la mia storia” scritto e diretto da Angelo D’Agosta che vedrà in scena Yvonne Guglielmino. Lo spettacolo, prodotto da “Produzioni Raffaello”, “Officine Alijoscia” e “APS Muse”, mette in scena la vita straordinaria di Malala Yousafzai, attivista pakistana nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione.

Yvonne Guglielmino

Yvonne Guglielmino

Malala diventa celebre all’età di 11 anni per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e la loro occupazione militare del distretto dello Swat. Il 9 ottobre 2012, durante un agguato talebano, è stata gravemente colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all’attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, parla al Palazzo di Vetro a New York, indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto e lanciando un appello all’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace assieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice di un premio Nobel. La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese è stata: “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”. Il suo libro “Io sono Malala”, è stato adottato da molte scuole in Italia e nel mondo come libro di testo.

«La forza del teatro è che, pur restando in una stanza, si riesce a viaggiare per migliaia di chilometri. Capita addirittura di ritornare in un luogo, senza in realtà che lo si abbia mai visto. Dopo quattro anni mi ritrovo di nuovo in Pakistan per raccontare la storia di un’altra bambina eccezionale. E così, a farmi da guida per le strade del Pakistan, dopo Iqbal, c’è Malala. Attraverso i suoi occhi, racconto la sua terra, così bella e così sfortunata, martoriata da tante disgrazie ma che riesce a generare fiori straordinari come Iqbal e Malala.» Angelo D’Agosta

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