Eventi Giovedì 8 settembre a Mothia lo spettacolo di Salvo Piparo apre "Il cunto del Giovinetto e del mare"
Giovedì 8 settembre Salvo Piparo porta in scena sull’Isola di Mothia alle ore 18.30 “Le favole del mare” in apertura del progetto “Il cunto del Giovinetto e del mare”. Si tratta di leggende e storie di mare, un insieme di ricordi narrati con l’antica tecnica del cunto. Dai racconti dei mestieri del mare, come I salatori del pesce, scritte e narrate da Piparo, si arriva agli antichi canti dei pescatori eseguite da Costanza Licata, voce e dalla pianist Irene Maria Salerno. Un modo di recitare, il cunto, che ha origini antiche, fin dai greci che spezzavano le parole nel momento più emozionante di tutto il racconto, così come poi era in uso nella sicilia del dopoguerra, quando i vecchi e i bambini si riunivano attorno al cuntista che con un’umile spada di legno raccontava storie antiche, utilizzando anche quì continue crasi che riportavano proprio ai versi greci. Vita vissuta e favole messe in scena dall’attore, autore e regista Salvo Piparo.
Una volta il porto era la piazza dei sentimenti di un popolo, della sua produttività, del costume e delle usanze di quel centro abitato, che rivolgeva al mare il proprio destino. Il mare come una pagina di poesia, capace di inghiottire il tempo e di raccontare il passato con la forza taurina di un gigantesco animale sfuriato, ora calmo ora in tempesta, il mare rimane la speranza per chi parte e la certezza per chi arriva.
Lo spettacolo si chiude con un’ode alla bellezza e alla giovinezza, con un cunto tratto dall’Iliade che racconta quel triste e infausto giorno in cui troiani e greci morivano sotto i colpi di una tremeda battaglia, fino alla morte di Patroclo nella quale emerge, come arrivato dal mare, un carro guidato da un giovane auriga di limpida bellezza, il fanciullino di Mozia, per l’appunto, che come cristallizzato dal tempo, ritorna più splendente che mai, per trasportare il corpo inanime di Patroclo all’amato Achille.
Uno spettacolo d’amore e morte, con la voce profonda del mare e delle sue viscere, casa accogliente di sentimenti, nascondiglio di infiniti racconti.
“Il cunto del Giovinetto e del mare” è il primo step di un nuovo progetto dei Teatri di Pietra e MDA Produzioni, volto a promuovere e sostenere la creazione di opere originali dedicate: lavori che nascono , per ispirazione / significato e finalità, intorno ad un pensiero, un luogo, un soggetto, una storia. Le Saline di Marsala e lo Stagnone sono la sede e il tema di questo primo progetto “dedicato.” ..l’isola di Mozia, la sua storia, il mare , il sale, il mistero del giovinetto… e si è scelto di “farlo” attraverso l’espressività del Cunto, perché capace di rendere tutta questa materia, sensibile e popolare : il cunto restituisce “purezza” , travalica tempo, epoche, cose… e la bellezza e il mistero evocati diventano svelamento.
Se la funzione del Cunto era quello di comunicare emozioni e ricordi che ci appartengono come persone e come membri di una ben precisa comunità, oggi, che queste hanno confini e fisionomie più labili , il significato del Cunto sembra quello di ridisegnare le comunità… non più geografiche o territoriali, ma di pensiero: l’appartenenza, l’identità, l’adesione così come la bellezza, il fantastico, l’impegno ….
Il Cunto è cangiante nei suoi temi, non è sempre favola e non sempre ha scopo educativo, può essere novella, leggenda, aneddoto, storia comunque è il semplice “essere” della narrazione che deve suscitare stupore e indurre al piacere di ascoltare per imparare , a propria volta, a raccontare. “Si cunta e s’arricunta” è infatti l’incipit e a questo linguaggio riaffidiamo una vicenda antica – come il mare e il segreto del Giovinetto – per un sentire contemporaneo.
Le favole del mare
di e con Salvo Piparo
con Costanza Licata e Irene Maria Salerno