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La bellezza della realtà dietro la 600 tutta rotta di Gulia Mei

Video Nuovo singolo per la giovane cantautrice palermitana, secondo estratto dall'album "Diventeremo adulti". Il video è stato girato col cellulare in modalità verticale. L'artista: «Ho voluto raccontare il romanticismo e la bellezza presenti nelle piccole cose di ogni giorno»

La 600 (tutta rotta) è il nuovo singolo estratto dal primo disco di Giulia Mei “Diventeremo adulti”, uscito a marzo 2019 ed entrato nella cinquina delle Targhe Tenco nella categoria ‘Miglior album d’esordio’. La musica e il testo sono firmati da Giulia, che è compositrice degli arrangiamenti insieme a Primiano Di Biase. Ad arricchire il brano, oltre allo stesso Di Biase al pianoforte e tastiere, Guerino Rondolone al basso, Fabrizio Guarino alle chitarre e Simone Talone alla batteria e percussioni. «Alla fine di ogni relazione amorosa – dice Giulia del brano – facciamo sempre l’errore di dare a noi stessi il valore che ci dà chi ci ha abbandonati, senza soffermarci sul fatto che forse ciò che meritiamo deve ancora arrivare, o è già arrivato ma non ce ne siamo accorti».

Il videoclip de La 600 (tutta rotta), girato col cellulare in modalità verticale, vuole essere un affresco autentico e sincero della realtà, cui si aggiunge un’aria un po’ nostalgica in questa atmosfera da ‘fine estate’. «Ho voluto raccontare il romanticismo e la bellezza presenti nelle piccole cose di ogni giorno – racconta Giulia -. Ne siamo circondati, anche se spesso nemmeno ce ne accorgiamo. Sullo sfondo poi troviamo la Sicilia, e la mia Palermo».

 

La 600 (tutta rotta)

Testo e musica: Giulia Mei

Arrangiamenti: Giulia Mei e Primiano Di Biase

Registrazione, mix e mastering: Fabio Ferri (Millenium Audio Recording)

Etichetta: Il cantautore necessario

Edizioni: Musica del Sud

Distribuzione: Discoteca Laziale

Piano elettrico: Giulia Mei

Batteria e percussioni: Simone Talone

Chitarre: Fabrizio Guarino

Tastiere: Primiano Di Biase

Nata a Palermo, classe 1993, Giulia Catuogno, in arte Giulia Mei, inizia a studiare fin da piccola canto e pianoforte classico al Conservatorio V. Bellini di Palermo, oggi A. Scarlatti, e comincia molto presto a legare i suoi due grandi amori: poesia e musica.

Nel novembre 2014 debutta all’Auditorium Rai di Palermo, con lo spettacolo “La kultura della vita”, influenzato dal teatro canzone. Nel 2015 Giulia vince diversi premi locali in Sicilia e in ottobre, la sua canzone “La Barca” interpretata dal cantante Andrea Vincenti, vince il primo premio Mia Martini Nuove Proposte per l’Europa, nonché il premio della critica Bigazzi. Il 6 febbraio del 2016, Giulia presenta il suo primo ep “Pianopiano”; a partire da questo momento prende vita il “Pianopiano Tour”, che porta la cantautrice in giro per la Sicilia e il Sud Italia. Nel marzo del 2016, Giulia viene selezionata tra i 16 finalisti di Musicultura, dopo essersi aggiudicata il “Premio del pubblico” durante le audizioni live a Macerata. Il 1° Ottobre dello stesso anno, si esibisce a Cosenza, in occasione della rassegna “Il Tenco Ascolta”, organizzata dal prestigioso Club Tenco, dopo essere stata selezionate tra le otto delle nuove proposte della canzone d’autore nel Sud Italia. Nel 2017 Giulia, oltre ad accedere per la seconda volta alle fasi finali di Musicultura, vince il Premio Alberto Cesa, che le permette di partecipare al Premio dei Premi a Faenza, indetto dal Meeting Degli Indipendenti. Nel 2018, Giulia, oltre a essere stata nuovamente finalista di Musicultura, è stata selezionata anche per la finale del Premio De André e del Premio Bruno Lauzi, in occasione del quale si è aggiudicata il Premio Lauzi per la miglior musica e il Premio Cora per la miglior interpretazione. In agosto, Giulia ha aperto il concerto di Roberto Vecchioni a Troina, Sicilia.

E’ uscito il 28 marzo, per l’etichetta indipendente “Il cantautore necessario” il suo primo album, prodotto a Roma con la direzione artistica del cantautore Edoardo De Angelis, ed entrato nella cinquina delle Targhe Tenco nella categoria ‘Miglior album d’esordio’. Tante le influenze: da De André a Vecchioni, da Gaber a Cohen, con l’intento di fondere la tradizionale canzone d’autore, con sonorità caratterizzate da elementi provenienti dal pop.

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