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Il nuovo anno da leggere tra Harry, principe contro, e gli amori immaginari di Silvia Bottani

Blog Una biografia piena di veleni, quella di "Spare. Il minore" scritto dal Principe Harry di Inghilterra: è libro copertina. Controcopertina a Silvia Bottani che torna sempre in casa Sem. Antonio Ciravolo il 13 gennaio presenta a Catania il nuovo romanzo pubblicato da Splen mentre domenica 15 gennaio Veronica Tomassini presenta "L'inganno" a Catania

Il nuovo anno è entrato con due pubblicazioni in giorni di festa, l’1° e il 6 gennaio. Nel mezzo tanti bei ritorni che vi riportiamo e consigliamo. Per la settimana in corso, vi proponiamo più titoli dove spicca potente il libro copertina pubblicato da Mondadori: “Spare, il minore“, racconto-shock sui reali d’Inghilterra che sta facendo molto discutere, firmato dal Principe Harry, il piccolo dei due figli di Re Carlo avuti con l’indimenticata Diana. A seguire un’infinità di titoli tra i quali il libro controcopertina  che vede il ritorno di Silvia Bottani con “Un altro finale per la nostra storia“, edito da Sem. Incuriosce Karen Russel, con “I donatori di sonno“, BigSur.  Quanto agli editori siciliani segnaliamo Rossomalpelo con “Spurs” di Tod RobbinsSplen che venerdì 13 gennaio fa uscire il nuovo libro dello scrittore psicologo Antonio Ciravolo dal titolo  “La condizione delle colpe“,  che sarà presentato lo stesso giorno alla Biblioteca comunale “Vincenzo Bellini” di Catania, alle ore 17.30.

Buon inizio anno 2023 con i nostri consigli per la lettura.

I titoli già in libreria

Dorothy Leight Sayers, Alta marea per Lord Peter, Polillo Editore

Reduce dai risvolti piuttosto drammatici di un’infelice storia d’amore, la scrittrice di gialli Harriet Vane si concede una vacanza solitaria sulla costa inglese. Mentre cerca conforto passeggiando lungo una spiaggia brulla e deserta si rende conto di essere in compagnia… di un cadavere! Harriet fa giusto in tempo a fotografare l’inquietante scena prima che la marea si porti via il corpo di un giovane sgozzato. Si tratta di un suicidio o di un delitto? Tra le orde di giornalisti attirati nella piccola cittadina costiera da questo misterioso caso, arriva anche l’investigatore dilettante lord Peter Wimsey, amico di vecchia data di Harriet. Si scopre che la vittima era un ballerino professionista russo assiduo frequentatore dei resort locali, nonché affascinante avventuriero: giusto pochi giorni prima aveva fatto una proposta di matrimonio a Mrs Weldon, una vedova molto ricca e apparentemente inconsolabile. Le indagini di Harriet e lord Peter, però, non saranno per niente semplici: tra testimoni che scompaiono, lettere cifrate e storie di bolscevichi il mistero si infittisce e l’omicidio sembra nascondere addirittura un complotto politico.

Martin Griffin, L’impostore, Giunti

Un thriller al cardiopalma ambientato nelle aspre Highlands scozzesi. Un esordio brillante e avvincente nella migliore tradizione del giallo, da Daphne du Maurier a Tana French, da Stephen King a Lucy Foley. Per Remie Yorke questo è l’ultimo turno al Mackinnon Hotel prima della chiusura invernale. L’indomani potrà finalmente lasciare la Scozia e godersi il tepore di Santiago del Cile. Sempre che la tempesta di neve non blocchi ogni collegamento col mondo esterno… Mentre le temperature precipitano e le linee telefoniche si interrompono, un uomo ferito chiede rifugio. Si tratta dell’agente Don Gaines, rimasto coinvolto in un terribile incidente. L’unico altro sopravvissuto? Il detenuto che la sua squadra stava trasportando. Bisogna isolare l’hotel, controllare ogni via di uscita e mettere in sicurezza gli unici due ospiti dell’albergo. Remie non capisce esattamente cosa stia succedendo, nonostante ciò l’unica cosa che può fare è mettersi a disposizione di quell’uomo; in fin dei conti è un poliziotto. Ma poco dopo arriva un secondo sconosciuto: anche lui è ferito e anche lui dichiara di essere Don Gaines. Stessa uniforme, stesso nome, stesso tesserino. Qualcuno sta mentendo e Remie, senza alcuna via di fuga, dovrà scoprire chi dei due sta dicendo la verità prima che sia troppo tardi. Perché se non la ucciderà il freddo, lo farà uno di loro…

Giulia Caminito, Un giorno verrà, Bompiani

L’autrice dà voce a chi non l’ha mai avuta, e si misura così con il grande tema della fede, della speranza salvifica in un mondo migliore. Lupo e Nicola nascono alle soglie del secolo nuovo, il Novecento, ultimi della progenie di Luigi Ceresa, fornaio nel borgo marchigiano di Serra de’ Conti. La vita dei Ceresa è durissima, come quella di tutti gli abitanti di Serra, poveri mezzadri che vedono spegnersi figli e speranze una dopo l’altra. Lupo, vigoroso e ribelle, e il fragile Nicola sopravvivono forse in virtù della forza misteriosa che li unisce pur nella loro diversità. Zari nasce in Sudan ma viene rapita ancora bambina e poi convertita alla religione cattolica: in pochi sanno che questa è l’origine della Moretta, la badessa del convento di clausura di Serra, che con la sua musica straordinaria e la sua forza d’animo è punto di riferimento per tutta la comunità. Intanto il vento della storia soffia forte: le idee socialiste e quelle anarchiche, la Settimana Rossa del ’14, la Grande Guerra, l’epidemia di Spagnola… Lupo, Nicola e la Moretta dovranno resistere, aprire gli occhi e scoprire il segreto che lega le loro esistenze. Quella della Moretta – suor Maria Giuseppina Benvenuti, e prima Zeinab Alif, ancora oggi oggetto di culto – è una storia vera, le vicende dei fratelli Ceresa sono invece frutto di invenzione: ma in queste pagine ogni personaggio è seguito con il medesimo sguardo, frutto di una rigorosa documentazione storica e insieme di un’ardente partecipazione spirituale, e raccontato con una scrittura tesa, vibrante, capace di scavare nelle pieghe del tempo e trarne schegge di emozione vivissima. Alla sua seconda prova narrativa, Giulia Caminito sceglie di dare voce a chi non l’ha mai avuta, a chi è ultimo per nascita o per scelta: e si misura così con il grande tema della fede, della speranza salvifica in un mondo migliore.

Mariana Zapata, L’infinito tra me e te, Newton Compton Editori


Oltre 200 milioni di visualizzazioni su TikTok. Libro finalista al Goodreads Choice Award. Vanessa Mazur sa che sta facendo la cosa giusta. Non ha alcuna intenzione di sentirsi in colpa per aver mollato il lavoro di assistente tuttofare di Aiden Graves: è sempre stato un impiego temporaneo. Lei ha altri piani per il futuro, ha delle ambizioni, e di certo non comprendono il ruolo di fatina personale di una star del football. E allora perché quando Aiden si presenta alla sua porta, pregandola di ripensarci, Vanessa esita? Per due anni, l’uomo che la stampa chiama “il Muro di Winnipeg” è stato il suo incubo: neanche un buongiorno al mattino, o un sorriso il giorno del suo compleanno. Era talmente concentrato sullo sport che sembrava non accorgersi nemmeno di chi o cosa lo circondasse. Cos’è cambiato, allora? Quello che Aiden chiede, per Vanessa è semplicemente incomprensibile. Dopo il modo in cui è stata trattata, lei desidera solo dedicarsi alla sua vera passione, il design, e lasciarsi alle spalle l’indifferenza. La perseveranza di Aiden sarà in grado di farle cambiare idea? In questo genere di partite, segnare un punto richiede pazienza, gioco di squadra e una buona dose di determinazione.

Francesca Giannone, La portalettere, Nord Edizioni

Italia, anni ’30. Un paesino del Sud. Una donna del Nord. Un incontro che cambierà entrambi. «In giro a piedi tutto il giorno, con la pioggia o con il sole. Ci perderesti la salute. Siamo seri. Non esistono portalettere donna». «Finora», disse Anna. Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.

Enrico Brizzi, L’inattesa piega degli eventi, Edizioni Theoria

L’Epopea Fantastorica Italiana è una fortunata invenzione dello scrittore Enrico Brizzi, inaugurata con L’inattesa piega degli eventi. In questo ciclo di romanzi, l’autore immagina uno scenario alternativo per il nostro Paese: il regime fascista ha rotto l’alleanza con la Germania per schierarsi al fianco degli Alleati e al termine della Guerra si è guadagnato un posto al tavolo dei vincitori. Di conseguenza, gli italiani non si sono mai liberati della dittatura. Nel 1960 la Repubblica – laica e littoria – d’Italia gode di prestigio e benessere, ma all’interno dei suoi confini l’atmosfera è greve: delazione e conformismo sono all’ordine del giorno, i dissidenti vengono mandati al confino e, ai vertici dello Stato, già si trama in vista della successione all’anziano Mussolini. Al giornalista sportivo Lorenzo Pellegrini, tuttavia, il futuro sembra sorridere: sulla soglia dei trent’anni si appresta a seguire le Olimpiadi di Roma, l’occasione che potrebbe segnare una svolta nella sua carriera. A causa di un’inopportuna relazione amorosa, viene invece spedito a seguire le ultime giornate della Serie Africa. Quello che doveva essere un castigo si trasforma, però, in una possibilità di rinascita.

Claudia Pineiro, Elena lo sa, Feltrinelli

Libro finalista dell’International Booker Prize 2022. In una trama noir molto riuscita, Claudia Piñeiro descrive con rara maestria e partecipe vicinanza la quotidianità di una malata di Parkinson tra i mille dettagli di ostacoli da superare, difficoltà imposte dalla mancata “obbedienza” delle gambe e dei piedi per muoversi, dando spessore al personaggio stoico di Elena che non si arrende mai. Kathleen Rooney, New York Times: «In apparenza è un giallo serrato e conciso con una protagonista decisiva. Ma è anche un commento penetrante sui rapporti madre-figlia, l’umiliazione della burocrazia, i fardelli del dover prendersi cura di un disabile e le imposizioni dei dogmi religiosi alle donne».
Dopo che Rita viene trovata morta nel campanile della chiesa che frequentava, le indagini ufficiali sull’incidente vengono rapidamente chiuse. Sua madre, ammalata di Parkinson, è l’unica persona ancora determinata a trovare il colpevole. Raccontando un difficile viaggio attraverso le periferie della città, un vecchio debito di gratitudine e una conversazione rivelatrice, Elena lo sa svela i segreti dei suoi personaggi e le sfaccettature nascoste dell’autoritarismo e dell’ipocrisia nella nostra società.

Angela Marsons, Promessa mortale, Newton Compton Editori

Per la detective Kim Stone non è raro trovarsi di fronte a brutali casi di omicidio, ma stavolta c’è qualcosa di diverso. Per la detective Kim Stone non è raro trovarsi di fronte a brutali casi di omicidio, ma stavolta c’è qualcosa di diverso. La vittima infatti è il dottor Gordon Cordell, un uomo dal passato oscuro coinvolto in una precedente indagine, e Kim continua a domandarsi chi potesse desiderarne la morte. Uno strano senso di inquietudine la accompagna mentre muove i primi passi a ritroso nella vita della vittima. Quando il figlio di Cordell finisce in coma in seguito a un drammatico incidente e, pochi giorni dopo, viene rinvenuto il corpo di una donna morta in circostanze sospette, Kim non può fare a meno di ipotizzare un collegamento tra le vittime. Tutti gli indizi sembrano puntare verso il Russells Hall, l’ospedale dove Gordon Cordell lavorava, su cui aleggia un’oscura e impenetrabile rete di segreti e omertà. Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato serial killer che abbia mai incontrato.

Kristen Arnett, Con i denti, Bollati Boringheri

Con i denti ci offre un punto di vista insolito sulle articolate dinamiche all’interno di una famiglia, un ritratto del delicato tessuto che la compone, e dei molti modi in cui si può finire per lacerarlo. The Washington Post: “Un romanzo accattivante e franco, scaltro e tenero. Arnett è una scrittrice rara e coraggiosa, disposta ad articolare i pensieri più oscuri che nascono nella mente dei migliori genitori mentre arrancano nel lavoro più impegnativo del mondo”. The New York Times: “Singolare, dal ritmo scorrevole, sfacciato e divertente”. Usa Today: “Una storia brillante che si legge d’un fiato”. Sammie Lucas ama suo figlio, certo che lo ama. Ma non lo capisce, in qualche modo lo teme. Samson è un bambino sempre imbronciato, che si oppone ostinato a qualunque tentativo della madre di cercare la sua complicità, di approfondire il loro legame. Incerta riguardo ai propri sentimenti, consapevole di non essere in alcun modo ricambiata, Sammie fa comunque del suo meglio per portare avanti le cure materne – cucina per lui, lo aiuta a fare compiti e lavoretti scolastici, lo accompagna ovunque – ma, al contempo, non riesce a evitare di accumulare risentimento nei confronti di Monika, la donna forte che ha sposato e che è sempre più assente dal loro ménage. E mentre Samson cresce, passando dall’essere un bambino scorbutico a un teenager spietato, la vita di Sammie comincia a indulgere in comportamenti sempre più disordinati, e la sua determinazione a creare una perfetta famiglia arcobaleno si sfalda. Quando l’ostilità in casa degenera a un punto di non ritorno, Sammie deve venire a patti con il suo ruolo di madre e moglie, non più necessariamente disposta a ricomporre quello che era un presunto idillio. Pieno di calore e ironia, “Con i denti” ci offre un punto di vista insolito sulle articolate dinamiche all’interno di una famiglia, un ritratto del delicato tessuto che la compone, e dei molti modi in cui si può finire per lacerarlo.


Stefano Abbia, Delirio universale, Amazon

Quinta raccolta di racconti brevi firmata dall’autore italo brasiliano Stefano Labbia. Passione, furia, amore e ombre si avvicendano sul palco di un’umanità smarrita e sempre più vuota. Chi salverà il mondo?

Tod Robbins, Spur, Rossomalpelo Edizioni

Tra i fenomeni da baraccone che si esibiscono al circo Copo il nano Jacques Courbé, 71 centimetri di altezza, è quello che cova più rancore verso il prossimo. Quali sono le conseguenze di anni passati a subire umiliazioni? Spurs di Tod Robbins è la storia di una inesorabile vendetta, una spirale di violenza che esplode dopo pagine in cui la tensione cresce sempre di più. Da questo racconto è tratto il celebre film Freaks, di Tod Browning. Impreziosito dalle illustrazioni di Gino Carosini e arricchito dall’introduzione di Giovanni Marchese e dalla postfazione di Ornella Balsamo, Spurs è un cult della letteratura weird.

Jean-Paul Sartre, L’essere e il nulla, La condizione umana secondo l’esistenzialismo, il Saggiatore

Considerato un caposaldo imprescindibile della filosofia contemporanea, L’essere e il nulla di Jean-Paul Sartre non si limita a essere lo storico manifesto dell’esistenzialismo francese: fin dalla sua prima comparsa nel 1943, si è subito imposto come il testo necessario per chiunque voglia scoprire la forza e l’angoscia suscitate dalla libertà. In contrasto con la lunga tradizione speculativa della filosofia occidentale, Sartre non ha timore ad affermare che l’uomo non è definibile proprio perché al suo principio non è niente, solo col tempo sarà, perché l’uomo non è altro da ciò che fa, non è nient’altro di quello che progetta di essere: l’esistenza precede sempre l’essenza. Con queste asserzioni il filosofo parigino ci restituisce una nuova idea di umanità, come sottolinea Massimo Recalcati nella prefazione al volume: «Affermare che l’esistenza precede l’essenza significa affermare che non esiste una natura umana, un’idea a priori di umanità alla quale l’uomo dovrebbe conformarsi per essere un uomo, che nessuna essenza universale può precedere l’esistenza singolare». Per l’uomo di Sartre, «un Dio mancato», il valore dell’esistenza allora dipenderà esclusi- vamente da quello che essa saprà fare di se stessa, dunque dai suoi atti, dalla sua responsabilità. La libertà si rivelerà in ogni sua azione, in ogni momento della sua esistenza.

Massimo Bucciantini, In un altro mondo. Galileo Galilei, Vincent van Gogh, Primo Levi, il Saggiatore

In un altro mondo racconta l’esistenza di tre figure rivoluzionarie e il momento in cui, grazie a un’inattesa scoperta, la loro vita, il loro tempo e la nostra storia sono cambiati per sempre. Ci sono molti modi di osservare il cielo, e ce ne sono altrettanti di descrivere la natura o indagare l’umano. Il modo in cui l’hanno fatto Galileo Galilei, Vincent van Gogh e Primo Levi, però, non ha precedenti. Massimo Bucciantini insegue questi tre personaggi attraverso scritti e testimonianze, quadri e lettere, esaminando i passaggi cruciali che li hanno condotti a guardare la realtà con altri occhi; a trovarsi trasportati «in un altro mondo»: l’invenzione del telescopio da parte di Galileo, che gli permise di trasformarsi da anonimo accademico di Venezia in scopritore di nuovi orizzonti; l’arrivo di Vincent van Gogh dalla campagna olandese in una Parigi lussureggiante, che lo consegnò definitivamente alla pittura e al colore; l’esperienza dei campi di concentramento nazisti, dal cui orrore Primo Levi riuscì a comprendere l’abisso umano svelando i meccanismi nascosti del male. In queste pagine Bucciantini percorre i fili invisibili che a distanza di secoli uniscono lo scienziato, l’artista e lo scrittore, illuminando con nuova luce gli angoli più nascosti delle loro biografie: tre strade parallele che nella ricerca della verità, nella lotta per il riconoscimento, nel dolore, nell’isolamento trovano un punto di incontro, invitandoci a guardare più a fondo quello che ci circonda per scorgere ciò che non abbiamo saputo vedere prima.

Colleen Hoover, It starts with us. Siamo noi l’inizio di tutto, Sperling & Kupfer

Puoi ricominciare dopo aver tanto sofferto? Dopo quello che ha passato e dopo tanto dolore, Lily è riuscita a rimettersi in piedi e a stabilire con Ryle, il suo ex marito, un rapporto equilibrato per il bene della figlia. Tuttavia, quando un giorno per caso rincontra Atlas, il suo primo amore, e lui le chiede di uscire, Lily viene travolta da un’ondata di emozioni che credeva non avrebbe più provato. Finalmente il destino sembrerebbe essere dalla parte della coppia, ma l’entusiasmo di Lily viene subito smorzato dalla consapevolezza che, pur non essendo più suo marito, Ryle è ancora una parte importante della sua vita. E non c’è uomo al mondo che lui odi più di Atlas Corrigan, al punto che mai lo vorrebbe accanto all’ex moglie e alla figlia. Lily e Atlas riusciranno ad avere un lieto fine, pur tra mille difficoltà, oppure dovranno rinunciare per sempre al loro amore?

Libro copertina, Spare. Il minore del principe Harry, Mondadori

Indimenticabile una delle più strazianti immagini del Ventesimo secolo: due ragazzini, due principi, che seguono il feretro della madre sotto gli occhi addolorati e inorriditi del mondo intero. Mentre si celebrava il funerale di Diana, principessa del Galles, miliardi di persone si chiedevano quali pensieri affollassero la mente dei principi, quali emozioni passassero per i loro cuori, e come si sarebbero dipanate le loro vite da quel momento in poi. Finalmente Harry racconta la sua storia. Con la sua cruda e implacabile onestà, “Spare. Il minore” è una pubblicazione epocale. Le sue pagine, dense di analisi e rivelazioni, sono frutto di un profondo esame di sé e della consapevolezza – conquistata a caro prezzo – che l’amore vince sempre sul lutto.

Mohsin Hamid, L’ultimo uomo bianco, Einaudi  

Avad Akhtar: «Con un capolavoro dopo l’altro, Mohsin Hamid si sta dimostrando uno degli scrittori piú importanti del ventunesimo secolo. E questo è forse il suo romanzo migliore».  Un mattino, Gregor Samsa, commesso viaggiatore, si sveglia da sogni inquieti e si ritrova trasformato in un immane insetto; anni dopo, Anders, personal trainer in un’anonima palestra di una città indefinita, si sveglia e scopre di essere diventato di un innegabile marrone scuro. L’incredulità presto cede il passo alla furia omicida: Anders si sente vittima di un crimine, «un crimine che gli aveva portato via ogni cosa, che gli aveva portato via se stesso», si scaglia contro la propria immagine allo specchio, si rimette a letto sperando che quell’uomo scuro se ne vada, chiama al lavoro per dire che è malato, molto malato, piú di quanto immaginasse, si aggira per la città e scopre che «le persone che lo conoscevano non lo conoscevano piú», e infine telefona a Oona. Oona, giovane insegnante di yoga, sta provando a prendersi cura di sua madre – e di se stessa – dopo la morte del fratello gemello; fra lei e Anders si è da poco riaccesa un’attrazione nata fra i banchi di scuola, ma quando Oona passa da lui dopo il lavoro, rimane di stucco di fronte all’uomo che le apre la porta, e sulle prime fatica a riconoscerlo. Ciò che Oona e Anders ancora non sanno è che la trasformazione sta prendendo piede ovunque: tutte le persone bianche stanno diventando scure, e la tensione sociale continuerà a crescere, sfociando in risse, sparatorie, suicidi e sommosse, finché «l’ultimo uomo bianco» verrà sepolto e la bianchezza non sarà che un ricordo. Hamid, in un vortice di frasi che, come i personaggi che le abitano, sembrano sorrette da un disperato bisogno di stabilità identitaria, confeziona un romanzo di commovente lucidità sulla perdita del privilegio, un’opera in cui frustrazione e violenza si trasformano nella promessa di futuro: «a volte sembrava che la città fosse una città in lutto, e il Paese un Paese in lutto, e questo si addiceva a Anders, e si addiceva a Oona, dato che collimava con i loro sentimenti, ma altre volte sembrava il contrario, che stesse nascendo qualcosa di nuovo, e abbastanza stranamente anche questo si addiceva loro».

Cali Keys, I miei giorni alla libreria della felicità, Newton Compton Editori  

Il nuovo bestseller che arriva dalla Francia. Lucie ama leggere ed è sempre stata convinta che il libro giusto al momento giusto possa fare la differenza nella vita di ognuno. Lavora con passione come educatrice e sogna di poter scrivere, cosa che fa appena ha un minuto libero. La sua vita procede tranquilla, fino a quando una tragedia indicibile si abbatte sulla sua famiglia. Per sfuggire al dolore immenso, Lucie lascia Parigi e si trasferisce a Saint-Malo, nella vecchia casa dei nonni. Vuole trasformare l’antico edificio in una libreria con caffetteria, che diventi un punto d’incontro per la comunità, e spera che essere circondata da nuove persone possa aiutarla ad affrontare la sofferenza. E così intorno alla grande casa cominciano a ruotare bizzarri personaggi, tutti in cerca di un nuovo inizio: Léonard, un ex bibliotecario vedovo e scontroso; Vivienne, una libraia che sta affrontando un momento difficile; e Camille, una giovane con problemi in famiglia. Cosa li unisce? L’amore per i libri. Insieme immagineranno mille progetti, a cominciare dalla creazione di una biblioteca di quartiere, che possa diventare una casa per tutti coloro che hanno bisogno del potere terapeutico della lettura.

Alicia Giménez-Bartlett, La presidente, Sellerio

Le due creature di Alicia Giménez-Bartlett, le sorelle Miralles, Berta e Marta, sfidano lo stereotipo del detective tradizionale. Le ubbie, le paturnie, e i sogni propri di ogni ragazza risaltano nei dialoghi, e danno al mistero poliziesco la stessa quotidiana leggerezza che ha reso famosa l’ispettrice di Barcellona Petra Delicado. Vita Castellá giace cadavere nella stanza di un lussuoso albergo di Madrid, avvelenata con un caffè al cianuro. È stata la presidente della Comunità Valenciana. Amata e detestata, benefattrice e prepotente, ha dominato la città e la regione in una stagione segnata da una corruzione pervasiva e quasi proverbiale. La rete di potere che da lei si è estesa ha lasciato al suo ritiro una schiera di scheletri in moltissimi armadi. Della sua morte, le autorità, il capo della polizia, il ministro, vogliono far passare una versione ufficiale meno compromettente, un infarto che eviti «un casino di dimensioni stratosferiche». L’inchiesta di polizia è però inevitabile. L’idea brillante è di affidarla a degli investigatori inesperti e malleabili. Come Berta e Marta, due sorelle giovanissime appena uscite dall’Accademia di Polizia. Diverse l’una dall’altra come due fiocchi di neve, sono acute, ambiziose e sono donne, cioè con una emergente avversione per i maschi al potere. Vanno così per la loro strada di poliziotte determinate. Con un po’ di rimorso «tacendo e mentendo» ai loro capi come questi fanno con loro due. E s’inerpicano in un’inchiesta che si svolge in una fascinosa Valencia. Poteri e misteri, false apparenze, vendette e rancori, altri spietati omicidi debbono svelare a poco a poco, anche con l’aiuto dell’affezionato addetto stampa della presidente, «Boro» Badía, un giornalista a cui il «partito» ha spezzato la carriera e ferito la dignità a causa del-le scelte sessuali. Le due creature di Alicia Giménez-Bartlett, le sorelle Miralles, Berta e Marta, sfidano lo stereotipo del detective tradizionale. Le ubbie, le paturnie, e i sogni propri di ogni ragazza risaltano nei dialoghi, e danno al mistero poliziesco la stessa quotidiana leggerezza che ha reso famosa l’ispettrice di Barcellona Petra Delicado. Quell’umorismo d’ambiente che ha tra i suoi scopi, come sempre nei romanzi dell’autrice, anche quello di affermare i diritti.

Piergiorgio Pulixi, La libreria dei gatti neri, Marsilio


Pulixi firma un giallo pieno di suspense e ironia che parla di libri e omaggia i classici del mystery, rendendo i lettori i veri protagonisti di questa storia. Un pensionato malinconico, un frate fin troppo vivace, un’ottantenne fissata con i serial killer, una ragazzina che si veste dark e sogna di uccidere qualcuno e un libraio sull’orlo del fallimento. È davvero questa la combriccola di investigatori a cui vuoi affidare la tua indagine?.
Grande appassionato di gialli, Marzio Montecristo ha aperto da qualche anno nel centro di Cagliari una piccola libreria specializzata in romanzi polizieschi. Il nome della libreria, Les Chats Noirs, è un omaggio ai due gatti neri che un giorno si sono presentati in negozio e non se ne sono più andati, da lui soprannominati Miss Marple e Poirot. Nonostante il brutto carattere del proprietario, la libreria è molto frequentata, ed è Patricia, la giovane collaboratrice di Montecristo, di origini eritree, a salvare i clienti dalle sfuriate del titolare. La libreria ha anche un gruppo di lettura, “gli investigatori del martedì”, un manipolo di super esperti di gialli che si riuniscono dopo la chiusura per discettare del romanzo della settimana. È una banda mal assembrata ma molto unita, di cui Marzio è diventato l’anima, suo malgrado. Un anno prima il gruppo si è dimostrato capace di aiutare una vecchia amica di Montecristo a risolvere un vero caso da tutti considerato senza speranza. Ora la sovrintendente Angela Dimase torna a chiedere la loro collaborazione per un’indagine che le sta togliendo il sonno: un uomo incappucciato si è presentato a casa di una famiglia, ha immobilizzato due coniugi e il loro figlioletto e ha intimato all’uomo di scegliere chi doveva morire tra la moglie e il figlio; se non avesse deciso entro un minuto, li avrebbe uccisi tutti e due. Il sadico killer viene presto soprannominato «l’assassino delle clessidre», visto che sulla scena del crimine ne lascia sempre una. Riusciranno gli improbabili “investigatori del martedì” a sbrogliare anche questo caso, intricato quanto agghiacciante, permettendo alla polizia di fermare il feroce assassino prima che colpisca di nuovo?

Hika Harada, Come petali el vento, Garzanti 


Da un’autrice pluripremiata la storia di tre generazioni di donne che si confrontano con tradizioni antiche e moderne. Tutte alla ricerca della propria strada, della propria indipendenza e della capacità di decidere del proprio destino.
Giappone. È la sera di Capodanno e Miho e Maho, ancora bambine, ricevono dalla nonna Kotoko una prima paghetta tutta per loro, accompagnata da queste parole: «Il modo in cui spenderete i soldi può decidere la vostra vita». Le due sorelle sono troppo piccole per capire, e si comportano in modo opposto: Miho li spende subito per qualcosa di futile; Maho invece compra un borsellino per custodire quelli che guadagnerà in futuro. A vent’anni di distanza, Miho ripensa a quell’episodio quando scopre che il fidanzato vorrebbe che lei smettesse di lavorare dopo il matrimonio. Non avendo mai messo nulla da parte, ciò vorrebbe dire perdere la propria autonomia. Solo ora capisce il vero significato delle parole della nonna: l’indipendenza economica è la cosa che conta di più per una donna. Maho lo sa bene: nel corso degli anni è riuscita a risparmiare molto più della sorella. Il suo segreto è semplice, non ha mai smesso di compilare il taccuino che, nella sua famiglia, si tramanda di donna in donna. Un taccuino speciale su cui segnare tutte le spese. Maho non ha dimenticato l’insegnamento di Kotoko e ha così assicurato una libertà possibile a sé e a sua figlia. Un futuro possibile. Perché siamo come petali in un fiume e il corso dell’acqua incontra mille ostacoli, si districa in mille anse, ma se non perdiamo di vista un ramo a cui aggrapparci nessuna cascata riuscirà a sopraffarci. È quello che Miho capirà facendo proprio l’insegnamento delle sue antenate. Da un’autrice pluripremiata la storia di tre generazioni di donne che si confrontano con tradizioni antiche e moderne. Tutte alla ricerca della propria strada, della propria indipendenza e della capacità di decidere del proprio destino.

Sara Gambazza, Ci sono mani che odorano di buono, Longanesi


«Marta non piangeva. Mai. Ché piangere non serve a raddrizzare quello che è storto, diceva sua madre. Marta storta ci viveva e aveva imparato a guardarlo con la testa piegata, il mondo». Un pomeriggio d’inverno, freddo da spezzare le ossa, Bina si ritrova sola. Ha ottantatré anni e aspetta suo nipote al parco del Cinghio, un quartiere da cui è meglio tenersi alla larga ai margini di una cittadina perbene. Marta, che di anni ne ha venticinque, e che al Cinghio è cresciuta imparando che il mondo è storto e non lo si può aggiustare, la osserva dalla finestra: la vede farsi rigida su una panchina sfondata, il naso gocciolante, un berretto rosa calato sugli occhi spauriti. Decide di offrirle un tetto per la notte. Poi per la notte dopo e per quella dopo ancora. Marta finisce così per prendersi cura di Bina, e intorno a lei, a proteggere quaranta chili di ossa e grinze, si stringono gli abitanti dell’intera palazzina. Poche strade più in là, Fabio viene preso a pugni: ha sgarrato con la persona sbagliata ed è nei guai, grossi guai. Fabio è il nipote di Bina e, mentre Marta prepara il letto per la nonna, lui bussa alla porta di Genny, un’ex prostituta in grado di raccogliere i cocci altrui senza fare domande. Bina e Fabio vivono giorni sospesi, in un luogo duro e sconosciuto, nell’attesa che qualcosa accada. Qualcosa accadrà. E il destino rimescolerà il mazzo, distribuendo ai giocatori nuove carte. Quei giorni freddi si faranno via via più caldi dentro le palazzine di appartamenti rattoppati: tra coperte rimboccate, il rumore del caffè che sale nella moka, il profumo del sugo e una carezza sulla fronte, Marta, Bina, Fabio e Genny scopriranno che dietro ogni abbandono, nascosti sotto ogni solitudine, sopravvivono sempre la forza di amare e il bisogno di prendersi cura l’uno dell’altro.

Le uscite di mercoledì 11 gennaio

Amira Ghenim, La casa dei notabili, edizioni e/o  

Finalista all’International prize for Arabic fiction. Un avvincente romanzo corale ambientato in Tunisia, che intreccia i segreti di due famiglie alla storia contemporanea della Tunisia, mettendo al centro le donne e tutti coloro cui solitamente non viene data voce.
La casa dei notabili racconta una vicenda importante ma mai raccontata della storia contemporanea della Tunisia. Il suo eroe è una figura storica, il riformatore Tahir al-Haddad. Sebbene le fonti non menzionino nulla sui suoi rapporti con le donne, ad eccezione della sua disperata difesa nei loro confronti, l’autrice aggiunge una storia d’amore immaginaria con una donna di nome Leila Zubaidaalla sua biografia. Il romanzo dà risalto alle voci delle narratrici come custodi della memoria, che mettono in discussione una versione distorta e patriarcale della storia. La casa dei notabili è un avvincente romanzo raccontato in prima persona da diversi personaggi. Il punto focale del romanzo è la cosiddetta “notte sventurata”, cioè una notte di dicembre del 1935 durante la quale nella ricca famiglia Al-Nefer scoppia uno scandalo quando Mohsen scopre un misterioso biglietto inviato alla moglie Zubaida al-Risa’ da Tahir al- Haddad (studioso e riformatore tunisino realmente esistito), idealista di umili origini che si è battuto per la liberazione delle donne tunisine tramite l’istruzione ed è morto in disgrazia il giorno prima dell’arrivo di questo biglietto. A questa vicenda principale si intrecciano le vicissitudini e i segreti delle famiglie al-Nefer e al-Risa’, raccontate dai diversi punti di vista dei membri delle due famiglie, a cui ognuno aggiunge i propri segreti e i propri sentimenti. E così la storia procede per ognuno dei narratori principali e secondari, in un caleidoscopio di racconti e di vicende che appassiona il lettore fin dalla prima pagina, ma rivela i suoi segreti soltanto nell’ultima.

Michel Bussi, Codice 612. Chi ha ucciso il Piccolo Principe, edizioni e/o


Michel Bussi ci trascina stavolta in un avvincente giallo letterario la cui soluzione va decifrata tra le righe di uno dei racconti più letti del mondo, una favola apparentemente per bambini che veicola un messaggio filosofico profondo e più che mai attuale. Libro gustosissimo per chiunque e indispensabile per chi ha amato “Il Piccolo Principe”. “Il Piccolo Principe” e il suo autore, Antoine de Saint-Exupéry, sono accomunati dal mistero della loro scomparsa: quella dello scrittore-aviatore morto in guerra in circostanze mai ben chiarite, tanto che nel tempo si è ipotizzato che fosse vivo e vegeto da qualche parte, e quella del personaggio che, morso da un serpente velenoso alla fine del racconto, lascia il lettore incerto sulla sua vera sorte. Toccherà a due investigatori fare luce su quello che ha tutta l’aria di essere un enigma la cui soluzione è stata dissimulata dallo stesso Saint-Exupéry nel testo: Andie, giovane detective alle prime armi appassionata del Piccolo Principe, e Neven, ex aviatore e meccanico di aeroplani, che del famoso libro sa poco o niente. Incaricati da un eccentrico miliardario, percorreranno insieme il mondo alla ricerca di indizi confrontandosi con i membri dell’occulto Club 612, un’associazione segreta che raduna i massimi esperti del Piccolo Principe. Il loro avventuroso viaggio, in cui non mancano la volpe, la rosa e il serpente, è analogo a quello del Piccolo Principe, con la differenza che, invece di visitare i vari asteroidi, i nostri eroi si spostano da un’isola all’altra. Andranno così sull’isola dell’uomo d’affari, su quella del re, della vanitosa, del bevitore, del lampionaio, del geografo…

Karen Russell, I donatori di sonno, BigSur

Durante un’epidemia di insonnia così forte da essere letale, Trish lavora per un’associazione non-profit che effettua trasfusioni di sonno: ma il padre della migliore donatrice a disposizione, una neonata il cui sonno purissimo non causa mai crisi di rigetto, è sempre più riluttante a sottoporla ai prelievi, e quando dal sonno di un donatore sconosciuto si scatena un’infezione di orribili incubi, Trish dovrà prendere una decisione difficilissima. La scrittura precisa e raffinata di Karen Russell mescola il reale e il surreale, la psicologia e la fantascienza, l’horror e la satira sociale, calandoci in un mondo alternativo ma drammaticamente riconoscibile e facendocelo attraversare con la meraviglia e l’inquietudine che ci accompagnano nei sogni più intensi.

Le uscite di venerdì 13 gennaio

Libro controcopertina, “Un altro finale per la nostra storiaSilvia Bottani” di Silvia Bottani, Sem

Dopo il riuscitissimo esordio Bottani ci consegna una nuova prova letteraria che esplora i tormentosi labirinti di una relazione triangolare. La Lettura: “La scrittura di Silvia Bottani riesce a raccontare il nostro presente in modo realistico”. Il Manifesto: “Bottani è abile a raccontare la commistione paradossale e inevitabile tra la tragedia e il quotidiano”. La Stampa: “La scrittura di Bottani è un lavoro di fino in cui la potenza è sempre autentica”.
Mauro Massari, quarantenne, è un “atleta mentale” pluripremiato; si dedica assiduamente alle gare di memoria, un’attività che porta avanti dai tempi dell’università. Per vincere utilizza la “tecnica dei loci”, evocando nella propria mente luoghi e momenti della sua storia d’amore con Bianca Cerutti, sorella di Fabio, suo migliore amico ai tempi del liceo, scomparso misteriosamente vent’anni prima. Mauro ha anche una figlia, nata dal rapporto con Alice; ma quando finisce anche questa storia, si ritira dalla vita pubblica, fino al momento in cui Bianca torna dal passato e lo contatta nella speranza di scoprire qualche frammento di verità sulla sparizione dell’amato fratello Fabio. Attraverso la ricostruzione del loro incontro, della conoscenza reciproca e del suo innamoramento per Bianca, Mauro riacquista la consapevolezza di quanto il sentimento d’amore e il desiderio siano alimentati dal potere dell’immaginazione.

L’evento del 13 gennaio

Antonio Ciravolo, La condizione delle colpe, Splen

Berta e Samuele sono settantenni. Lui professore di Fisica in pensione, lei proprietaria di un negozio di vinili. Hanno una figlia adottiva, brillante medico, e una vita che scivola tranquilla. Fino a che un malore di Berta rivela una sconvolgente verità: una gravidanza. La prospettiva di un bambino collide con il pianeta equilibrato di Berta e Samuele, sollevando il pulviscolo di segreti sepolti sotto gli anni e i silenzi. Tra flashback, dialoghi talvolta esilaranti talaltra profondi, e memorabili stralci delle lezioni di Fisica del prof. Samuele Oliveri, le vite dei tanti personaggi che gravitano attorno a quelle dei due protagonisti si incroceranno più volte attendendo il depositarsi di ogni colpa, svelando per ognuna l’inevitabile condizione.

L’evento del 15 gennaio

Veronica Tomassini, L’inganno, La Nave di teseo

Domenica 15 gennaio, alle ore 18,30, all’Open Creative Workspace, in via Porta di Ferro 38 a Catania, per il festival della cultura nomade ed itinerante La Culturale Veronica Tomassini parlerà del libro “L’inganno” (La Nave di Teseo), dialogando con Livia Di Vona e Grazia Calanna.

Leggi l’intervista a Veronica Tomassini

Seguendo gli indizi cristici di Veronica Tomassini: «Dietro ogni empio c’è Lui, l’Amato, sovrano e fanciullo»

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