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Il martirio di Sant’Agata diventa teatro

Teatro e opera Vanno avanti le prove dello spettacolo scritto e diretto da Giovanni Anfuso che debutterà il 23 gennaio nel tempio barocco della Chiesa della Badia di Sant'Agata. Il regista: «Dall’altare parte una pedana che si protende verso l’esterno, verso la città, verso i devoti: un ponte tra Agata e i catanesi»

«La stupefacente bellezza della Badia creata da Giovanbattista Vaccarini per la patrona di Catania sarà un motivo d’attrazione in più per Agata, la santa fanciulla”. Ne è convinto Giovanni Anfuso, autore e regista di questo «dramma sacro della città di Catania ispirato agli atti del martirio», che debutterà il 23 gennaio, prodotto da Vision Sicily e Buongiorno Sicilia con il patrocinio del Comitato per i festeggiamenti Agatini , del Comune di Catania, della Curia arcivescovile e con il sostegno di Isolabella gioielli.

A proporre Agata, la Santa Fanciulla è la stessa squadra che negli ultimi anni ha ottenuto uno straordinario successo con Inferno di Dante e Odissea di Omero, spettacoli che, rappresentati in vari luoghi della Sicilia, sono stati applauditi da diverse decine di migliaia di spettatori, tanto da essere inseriti tra i grandi eventi dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana.

Francesco Rizzo e Giulia Messina durante le prove di “Agata, la santa fanciulla”

Agata, la santa fanciulla andrà in scena nei giorni 23,24,25,29,30 gennaio e primo febbraio. Ogni sera sarà rappresentato tre volte, alle 20, alle 21 e alle 22. È già avviata la vendita dei biglietti su Boxoffice Sicilia (biglietto unico , sia on line, sia attraverso il centralone (allo 095.7225340), sia nei punti vendita del centro di Catania (Tabaccheria Magni in via di Sangiuliano, 239; Free Fly Tour 3, in via Manzoni, 75;  Associazione Officine Culturali, piazza Dante, 32; Libreria Feltrinelli, via Etnea, 283). Una quota di ticket sarà comunque disponibile nel botteghino della Badia. «Siamo giunti al momento in cui – ha spiegato il regista – il lungo e articolato lavoro delle prove comincia a prendere corpo: qui nella Chiesa della Badia di Sant’Agata abbiamo acceso le luci, inserito gli elementi scenici, e sono pronti i costumi e le musiche, per dare una forma definitiva ad Agata, la santa fanciulla».

Dall’altare della chiesa parte una pedana che si protende verso l’esterno, verso la città, verso i devoti. «È un ponte tra Agata e i Catanesi – ha sottolineato Anfuso – tant’è che, da quando sono arrivate pedane e luci, gli abitanti del centro storico entrano sempre più di frequente nella Badia con curiosità, insieme ai turisti venuti per visitare il meraviglioso tempio barocco, un autentico gioiello».

Un altro momento delle prove dello spettacolo

«Ci sono insomma – ha affermato il regista – una grande attesa e un grande interesse nella città per Agata, la Santa Fanciulla. E lo dimostra il fatto che tantissimi devoti, tantissimi catanesi, hanno già comprato i biglietti per il nostro spettacolo. Inoltre la pagina di Facebook (https://www.facebook.com/AgataLaSantaFanciulla) è sempre più seguita. E registriamo anche l’entusiasmo di tante scuole catanesi che si sono prenotate per assistere al nostro spettacolo e sono già stati calendarizzati i primi due matinée per questi istituti scolastici, e altri certamente arriveranno. Con gli attori, intanto, stiamo facendo davvero un gran lavoro».

Agata, la Santa Fanciulla unisce fatti storici o comunque documentati e personaggi immaginari, narrando vicende avvenute sia al tempo in cui visse la Santa patrona di Catania, sia nel periodo dello sbarco Alleato in Sicilia, nella seconda guerra mondiale.  A rappresentare il dramma della fanciulla martire sono Barbara Gallo, Ivan Giambirtone, Davide Sbrogiò, Angelo D’Agosta e Giulia Messina, Giulia Antille, Elena Ragaglia, Davide Pandolfo, Alberto Abbadessa, Renzo Conti e Francesco Rizzo.  Sono in scena inoltre Rosa Lao, Francesca Castro, Michela Di Francesco, Anna Gagliano, Roberta Lazzaro, Giordana Montesilvano, Rachele Ruffino, Darwin Michener Rutledge.

Allo spettacolo collaborano anche Riccardo Cappello, che firma elementi scenici e costumi, Nello Toscano, autore delle musiche, Fia Distefano, alla quale si devono le coreografie, e l’aiuto regista Agnese Failla.

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