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Il giornalismo che verrà, workshop a Catania

Eventi Dal 17 al 21 giugno si svolgerà la terza edizione del workshop “Il giornalismo che verrà”, organizzato a Catania dalla testata telematica Sicilian Post.  L’evento consterà di due parti: un corso offerto gratuitamente a 32 giovani selezionati per merito e nel rispetto dei principi DEI (Diversity Equity and Inclusion) e una serie di panel aperti trasmessi in streaming

Dal 17 al 21 giugno si svolgerà la terza edizione del workshop “Il giornalismo che verrà”, organizzato a Catania dalla testata telematica Sicilian Post.  L’evento consterà di due parti: un corso offerto gratuitamente a 32 giovani selezionati per merito e nel rispetto dei principi DEI (Diversity Equity and Inclusion) e una serie di panel aperti trasmessi in streaming. «Tutto questo – ha spiegato Giorgio Romeo, direttore del Sicilian Post – non sarebbe stato possibile senza il coinvolgimento di numerosi partner, a partire da Google, che attraverso il programma GNI è main sponsor dell’iniziativa». 

Durante la presentazione sono intervenuti i rappresentanti di alcuni enti patrocinanti. «Questo workshop offerto ai giovani – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella – è un modo per tornare all’essenza del giornalismo: il vaccino migliore contro la disinformazione». A farle eco la prorettrice dell’Università degli Studi di Catania, professoressa Vania Patanè, in rappresentanza dell’Ateneo e della Scuola Superiore di Catania, che ospiterà i corsi.  «Si tratta di un’opportunità formidabile per i nostri giovani, che verranno introdotti all’esercizio di una professione dal profondo spessore etico e dalla grande responsabilità civile».

A ricordare il senso profondo di questa iniziativa, è stato poi uno dei suoi ideatori, Giuseppe Di Fazio, presidente del comitato scientifico della Fondazione Domenico Sanfilippo editore: «Lo spirito alla base degli incontri deve essere il dialogo tra giovani giornalisti e colleghi di grande esperienza, tra professionisti e studenti». Lina Scalisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, ha quindi spiegato: «oggi l’informazione non si limita solamente alle parole, ma dipende tantissimo anche dal visivo. Il coinvolgimento dell’Accademia attraverso alcuni suoi docenti allargherà l’ambito di questo dialogo tra generazioni».

In rappresentanza dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania, è poi intervenuta la presidente Graziella Seminara. «Gli spazi dedicati alla cultura nei giornali sono in costante diminuzione – ha affermato – e per questo è molto importante che il workshop stia valorizzando questo argomento». 

La vicinanza tra i mondi dello spettacolo e dell’informazione è stata al centro dell’intervento della direttrice del Teatro Stabile di Catania Laura Sicignano. «Il buon giornalismo e il buon teatro servono a stimolare sguardi più acuti e indipendenti nel leggere e interpretare la realtà. Questo è uno dei motivi per cui siamo particolarmente contenti di ospitare in presenza la serata di gala domenica 20 giugno».

Tra i partner dell’evento anche The European House – Ambrosetti, rappresentata dalla responsabile Scenario Sud Cetti Lauteta: «Siamo molto felici che questo progetto sia nato in Sicilia, una terra che deve guardare con fiducia al domani. Anche la comunicazione dovrà contribuire a riprogettare il futuro». Un futuro che per Antonello Piraneo, direttore de “La Sicilia” non può che passare dallo scambio di opinioni e idee. «Il workshop è per il giornale che dirigo, e che ha 76 anni di storia, un’occasione di confronto con prospettive e idee nuove. Far parte di questo progetto significa per noi affacciarci alla finestra del futuro». 

Il workshop vanta anche il patrocinio di Rai per il Sociale. «A 10 anni dalla scomparsa del giornalista d’inchiesta Roberto Morrione – ha spiegato il direttore Giovanni Parapini – il minimo che possiamo fare è offrire una buona informazione, che preservi la storia e combatta le disuguaglianze. Il servizio pubblico ha il dovere di riconoscere e promuovere le iniziative più meritevoli e il workshop è tra queste». 

Il programma

Giovedì 17 giugno. Sarà un programma molto vario, che si focalizzerà su alcuni temi caldi del nostro contemporaneo. Tra questi il ruolo dello slow journalism nell’era delle breaking news, di cui discuteranno giovedì 17 mattina Alberto Puliafito, direttore di “Slow News” e Annalisa Monfreda, direttrice di “Donna Moderna”.
Nel pomeriggio della stessa giornata la storica del meridione e assessore alla Cultura del comune di Rende Marta Petrusewicz e Annalisa Monfreda parleranno di donne che cambiano il mondo.
A concludere il primo giorno di workshop sarà una discussione sull’illustrazione editoriale con Antonello Silverini (illustratore) e Gianni Latino (docente ABA Catania). Il panel sarà introdotto dalla prof.ssa Lina Scalisi (presidente Accademia di Belle Arti Catania).

Venerdì 18 giugno. Giornalismo, critica cinematografica e comunicazione dello spettacolo saranno i temi trattati nella mattinata di venerdì 18. A discuterne i direttori della 67esima edizione del “Taormina Film Fest” Alessandra De Luca e Federico Pontiggia con il critico e giornalista Ornella Sgroi. 

Graziella Seminara, presidente dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini, introdurrà gli interventi di Biagio Scuderi, direttore Marketing e Comunicazione della “Società del Quartetto di Milano”, e Raffaella Silipo, responsabile della sezione spettacoli de “La Stampa”. 

La prima parte del pomeriggio sarà dedicata al ruolo dell’informazione locale nell’era della globalizzazione, con ospiti internazionali quali Karen Schinnerer, console per la stampa e la cultura del Consolato Usa a Napoli, Madhav Chinnappa, direttore di News Ecosystem Development at “Google”, Jeff Jarvis, docente alla “Craig Newmark School of Journalism” presso la “City University New York” e Anna Masera, public editor de “La Stampa”. 

Seguirà un dibattito sulla figura del cronista che vedrà protagonisti  l’inviato de “La Sicilia” Mario Barresi e il caporedattore Province de “La Stampa” Guido Tiberga. Introdurrà Giulio Francese (presidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia).

 Sabato 19 giugno. La terza giornata di lavori prenderà le mosse dall’incontro sul tema dell’audiovisivo e il sociale che vedrà protagonisti Giovanni Parapini, direttore di “Rai per il Sociale”, la sceneggiatrice Monica Zapelli e Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Catania. 

Non solo televisione, ma anche fumetti: la graphic novel giornalistica sarà oggetto dell’intervento di Lelio Bonaccorso, autore di “Salvezza”, ambientata sulla nave Aquarius. 

Nel pomeriggio l’inviato de “La Stampa” Domenico Quirico e il direttore de “La Tarde” COPE Fernando De Haro riaccenderanno i riflettori su un tema da qualche tempo sopito: le primavere arabe.

Domenica 20 giugno. Ad arricchire le quattro giornate anche una serata di gala, che si terrà domenica 20 alle 17.45 presso il Teatro Stabile di Catania. Dalla potenza testimoniale del reportage come elemento imprescindibile della narrazione giornalistica, con Domenico Quirico, alle nuove forme di storytelling per narrare il Sociale, con la proiezione del cortometraggio sulla ludopatia “Magic Show”, la serata sarà un viaggio tra passato, presente e futuro, per provare a capire insieme le direzioni e le prospettive del “Giornalismo che verrà”.

Lunedì 21 giugno. Nella prima parte della mattinata conclusiva il direttore de “La Sicilia” Antonello Piraneo e la responsabile dell’Area Sud di “The European House – Ambrosetti” Cetti Lauteta dialogheranno sul tema dello sviluppo del Meridione. 

A seguire Ferruccio De Bortoli, editorialista del “Corriere della Sera” e presidente di Longanesi sarà protagonista di una conversazione tra economia, giornalismo e politica, sul futuro del Paese. A intervistarlo il direttore del Sicilian Post Giorgio Romeo.

A chiudere i lavori, un dibattito sul data journalism, a partire dai difetti della comunicazione dei numeri della pandemia che vedrà protagonisti Giovanni Zagni, direttore di “Pagella Politica”, Salvatore Ingrassia, ordinario di Statistica presso l’Università degli Studi di Catania, e Clara Attene, data journalist.

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