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I tre vincitori del Premio
Maria Grazia Cutuli

Eventi La giuria, per l'edizione 2015 del premio intitolato alla giornalista catanese del "Corriere della Sera" uccisa nel 2001 in Afghanistan, ha riconosciuto il lavoro di Rukmini Maria Callimachi del New York Times, di Francesca Paci de La Stampa e del fotografo catanese Alessio Mamo. Cerimonia il 21 novembre al Teatro Eliseo di Santa Venerina

Una corrispondente estera del New York Times, una giornalista italiana e un fotografo di Catania: sono i tre vincitori del Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli 2015, assegnato dalla Fondazione Cutuli Onlus. Rukmini Maria Callimachi, Francesca Paci e Alessio Mamo riceveranno il premio intitolato all’inviata del Corriere della Sera uccisa con altri tre colleghi in un agguato in Afghanistan, il 19 novembre del 2001. La cerimonia di consegna del Premio si svolgerà sabato 21 novembre alle 18,30 nel Teatro Eliseo di Santa Venerina. A condurre la serata la giornalista Carmen Lasorella. In mattinata, nell’Aula Magna dell’Università di Catania, si terrà la lectio magistralis dei tre premiati.

Maria Grazia Cutuli

Maria Grazia Cutuli

Per la sezione «Giornalisti stranieri» la giuria ha scelto Rukmini Maria Callimachi, corrispondente del New York Times dal 2014, esperta di estremismo islamico. Nata nel 1973 a Bucarest, ha lasciato la Romania comunista a cinque anni con la madre e la nonna, ha studiato in America. Ha iniziato come freelance dall’India per Time Magazine nel 2001. In seguito ha lavorato per dieci anni per l’Associated Press, è stata il capo del West Africa Bureau con sede in Senegal e responsabile per 20 Paesi. È stata per due volte finalista del Pulitzer. Ha scritto molti articoli su Isis e Al Qaeda. Per la serie di articoli «Underwriting Jihad» (sui riscatti pagati dai governi europei per gli ostaggi di Al Qaeda) ha vinto il George Polk Award.

Franncesca Paci

Francesca Paci

Nella categoria «Giornalisti italiani» il premio è stato assegnato a Francesca Paci , 44 anni, giornalista de La Stampa, è stata corrispondente da Gerusalemme e da Londra. Esperta di Medioriente, regione da cui ha seguito gli sviluppi delle primavere arabe, ha scritto «L’islam sotto casa» (Marsilio 2004), «Islam e violenza» (Laterza 2006), «Dove muoiono i cristiani» (Mondadori 2011), «Se chiudo gli occhi muoio» (Edizioni La Stampa 2015). Nel 2007 ha condotto la trasmissione tv Nirvana, in onda su La7. Ha vinto il Premio giornalistico Luchetta, il Premiolino Giovani e il Premio Colombe d’Oro per la Pace.

Alessio Mamo

Alessio Mamo

Per la sezione «Giornalisti siciliani emergenti» il premio è stato assegnato a Alessio Mamo, fotografo siciliano nato a Catania. Dopo gli studi in Chimica, nel 2007 si diploma al corso di fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Roma. Nel 2008 inizia la sua carriera di fotogiornalismo seguendo tematiche sociali, politiche ed economiche. Ultimamente i suoi lavori lo hanno portato in Nepal a raccontare il disastro naturale del recente terremoto e in Medio Oriente, così come nei Balcani, a documentare l’esodo dei rifugiati siriani. Le sue fotografie sono state pubblicate dalle maggiori testate nazionali e internazionali come Time, Newsweek, National Geographic, L’Espresso, Der Spiegel e The Guardian. Il suo lavoro è rappresentato in tutto il mondo dall’agenzia fotografica statunitense Redux Pictures.

La Giuria del Premio per l’anno 2015 è composta da: Barbara Stefanelli, vice direttore del Corriere della Sera; Lirio Abbate, L’Espresso; Felice Cavallaro, Corriere della Sera; Antonio Di Bella, corrispondente Rai; Gianfranco Marrone, Università di Palermo; Luca Pedullà, Università Kore di Enna; Tobias Piller, Frankfurter Allgemeine Zeitung; Francesco Pira, Università di Messina; Gianni Riotta, La Stampa; Paolo Soldini, L’Unità; Giuseppe Vecchio, Università di Catania.

Il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli è nato nel 2005, tre anni prima della Fondazione, ad opera della Rcs Quotidiani, della Provincia regionale di Catania e del Comune di Santa Venerina. Nel 2008 è stato rilevato dalla Fondazione che da allora lo organizza e lo gestisce in collaborazione con i soci e le quattro Università siciliane: Palermo, Catania, Messina, Enna.

Il principale intendimento è quello di tramandare la memoria di Maria Grazia Cutuli individuando e segnalando alla società civile giornalisti – stranieri e italiani – che svolgono il loro lavoro con professionalità e rigore morale, in zone o in situazioni pericolose, affrontando disagi, sacrifici e, spesso, rischi per la propria incolumità fisica.

Le categorie premiate sono: stampa estera, stampa italiana, giornalista siciliano emergente. Un’altra sezione è dedicata a neolaureati e/o dottorandi con tesi sui temi del giornalismo (lauree triennali, lauree specialistiche e Dottorato), che svolgono anche un periodo di stage-premio di due mesi nella redazione del Corriere della Sera. Collegate alla cerimonia di premiazione, sono le Lectio magistralis, tenute presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania dai giornalisti premiati, su temi legati al giornalismo e alle aree di crisi, per gli studenti delle università siciliane.

Dal 2012, la Fondazione Cutuli e il Comune di Santa Venerina organizzano nell’ambito del Premio anche un progetto di formazione giornalistica, rivolto alle scuole medie del Comune di Santa Venerina, che segnala gli elaborati più meritevoli. Il Presidente della Repubblica ha voluto onorare il Premio Cutuli concedendogli già negli anni scorsi l’Alto Patronato e inserendolo tra i massimi premi nazionali di giornalismo.

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