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Il carnevale eoliano, l’isola delle maschere in un film

Video Produzione B&B Cinematografica e Alberto Bernava con Vanessa Zerda Rueda. Regia e montaggio di Francesco Cannavà, sceneggiatura di Alberto Bernava, Francesco Cannavà e Fabio Sajeva. Direttore della fotografia Fabio Paolucci, costume e scenografia di Santina Cardile e Alessia Celi, musica di Giovanni Puliafito e Riccardo Wanderlingh. Direttore di Produzione Pietro Carnabuci, ideazione grafica Lara Pilato

“Il carnevale eoliano. L’Isola delle maschere”, è una produzione B&B Cinematografica in collaborazione con Sicilia Film Commission diretto da Francesco Cannavà, scritto da Alberto Bernava, Francesco Cannavà, Fabio Sajeva, durata 52’. «Ogni uomo mente ma dategli una maschera e sarà sincero”. Così affermava Oscar Wilde ricordando che la maschera rivela la vera identità della persona, perché la maschera ha un potere, e questo potere è ottenuto da chi la indossa.

Sul Set de Il carnevale eoliano

Le Isole Eolie possiedono il più importante corredo funerario di maschere greche presente al mondo. Sono state scoperte dall’archeologo Luigi Bernabo Brea nel 1948, gli scavi sono proseguiti fino al 1995, e sono conservate nel museo archeologico di Lipari.
Se oggi l’umanità conosce i tratti iconografici dei personaggi del teatro greco è grazie a queste maschere, l’unica testimonianza materiale, fino ad oggi scoperta, dei caratteri della Commedia e della Tragedia greca. Se gli antichi eoliani non avessero usato le maschere del teatro come corredo funerario, se non fossero state scoperte, oggi noi non conosceremmo visivamente le fattezze dei personaggi del teatro antico, perché non esiste al mondo un’altra testimonianza iconografica oltre questa.
Questo documentario racconta e svela le ragioni dell’antichissimo rapporto che lega il popolo delle Isole Eolie al culto della Maschera, dal quale si diramano nei secoli altri riti e cerimonie, dall’antico culto del dio Dioniso al più moderno Carnevale Eoliano.

Nello storytelling di questo film a fare da trait d’union tra passato e presente è una giovane giornalista-esploratrice colombiana, Vanessa, che lavora per un network internazionale e sta realizzando un documentario dal titolo “Il Carnevale Eoliano – L’isola delle Maschere”.

La ragazza, prima di giungere a Lipari alla ricerca di testimonianze del presente e del passato, ha raccolto videointerviste con diversi studiosi esperti in antropologia, storia del teatro e in filosofia. Hanno accettato di fornire il proprio contributo a questa operazione di divulgazione culturale, storica ed artistica alcuni dei più importanti professori e antropologi italiani, studiosi del tema della Maschera, conosciuti in tutta Europa e nel mondo per questa loro specializzazione. Il professore Luigi Maria Lombardi Satriani, il professore Mauro Bolognari, la professoressa Macrina Marilena Maffei, esperti antropologi titolari delle cattedre di Antropologia culturale presso l’Università degli studi di Messina e Roma. La ricercatrice di filosofia presso l’università di New York “New School for Social Research” Cinzia Arruzza. Il professore Gennaro Colangelo, docente di storia del teatro e dello spettacolo presso la facoltà di scienze umanistiche dell’Università Lumsa di Roma.
In questo documentario, l’evento del Carnevale Eoliano diventa un testo che narra le angosce e i sogni delle persone comuni, in una specie di rivincita sulla morte attraverso il potere e i simboli della maschera.
Il fatto che le maschere siano state trovate nei corredi funerari rivela la stretta connessione tra il culto dei defunti e quello dionisiaco. Dioniso è infatti il dio del vino, dell’ebbrezza e dell’estasi che porta gioia alle riunioni conviviali ed è anche il dio del teatro che ha avuto origine in Grecia nelle feste in suo onore.
Ma Dioniso è anche il dio che permetteva a coloro che erano stati iniziati ai suoi misteri di attingere alle beatitudini dell’aldilà. La stretta connessione tra il teatro e il dionisismo funerario è presente in questo periodo in tutta la Magna Grecia e in Sicilia e assume a Lipari un aspetto particolarmente ricco e documentato.
La ricerca di Vanessa è dunque legata al presente ma strettamente connessa col passato. Durante il suo viaggio alla scoperta delle Eolie e delle radici del Carnevale, assiste ad una rappresentazione teatrale di “Le baccanti di Euripide”. Sono inseriti di conseguenza, dei brani recitati da una piccola compagnia di attori, allestita appositamente per questo evento, in scena nel meraviglioso teatro a picco sul mare.
Il viaggio di conoscenza alle origini del Carnevale eoliano è per la giovane esploratrice anche motivo di approfondimento del cambiamento del ruolo della donna in generale e della donna eoliana in particolare.
È la filosofa Cinzia Arruzza, a confermarci che “In termini di logica, si può affermare che i riti di inversione dei ruoli come quello del carnevale, invitano intellettualmente a mettere in discussione le certezze acquisite. Tale atteggiamento in qualche maniera può essere considerato come un acceleratore dell’evoluzione delle idee. Si può pensare alle baccanti come a delle rivoluzionarie. Se è vero che al di fuori del rituale questi comportamenti erano proibiti, è nel rituale e nelle sue rappresentazioni culturali come Le baccanti di Euripide, che nasce nelle donne la consapevolezza di essere portatrici di una forza aggiunta a quella tradizionale.”
Vanessa conosce dunque le donne eoliane, le intervista, si intrattiene con loro e si avvicina anche al mondo dei costruttori dei carri carnevaleschi che intervista per avere conferma di quanto documentato. Rimane affascinata dalla passione che gli eoliani mettono nel realizzare il loro carnevale e dal forte significato che esso veicola. Osserva il Maestro Spada che realizza a mano, ogni giorno, nel suo piccolo e caratteristico laboratorio, le riproduzioni in terracotta delle antiche maschere eoliane. Si scontra con una natura primitiva, rappresentata da rocce a picco sul mare, da pescatori intenti nell’eviscerare degli animali appena pescati, si trova immersa nel bianco accecante della vecchia miniera di pomice come in un deserto surreale.
La bellezza sensuale dell’isola, alla fine del suo percorso, cattura tanto Vanessa da farla sentire a sua volta parte di un mondo antico, eterno, il mondo delle Isole Eolie, che si manifesta ritualmente, ogni anno, dai tempi antichi, grazie alla festività del Carnevale, perché come ricordava Nietzsche: “tutto ciò che è profondo ama la Maschera”.
Una domanda spinge Vanessa fino a Lipari e alimenta la sua curiosità di giornalista: che cosa cela la Maschera e qual è il suo segreto?
Il documentario “Il Carnevale Eoliano – L’Isola delle Maschere” svela, per la prima volta nella storia del documentario italiano, la risposta a questa domanda.

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