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Figli di un Dio minore

Eventi A Messina, dal 28 febbraio al 2 marzo, il testo di Mark Medoff per la regia di Marco Mattolini

Il testo teatrale “Figli di un Dio minore” di Mark Medoff è stato scritto nel 1978 e messo in scena negli Stati Uniti nel 1980: quella versione in lingua inglese fu ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto sempre nel 1980 (unica rappresentazione di questo testo in Italia), mentre la trasposizione cinematografica, interpretata da William Hurt, meritò nel 1986 cinque nomination agli Oscar e la protagonista femminile Marlee Matlin vinse per quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe. Gli anni nulla hanno potuto sull’attualità e la freschezza di un testo, tuttora inedito nel nostro Paese, che ha oggi la forza di un classico contemporaneo. Infatti l’argomento della commedia, che racconta le difficoltà della conoscenza e poi dell’amore fra James, insegnante logopedista e Sarah, giovane ex allieva dell’Istituto per sordi in cui lavora come cameriera, travalica lo specifico della distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti, per diventare emblema del confronto fra le tante solitudini legate alle diverse appartenenze sociali e culturali.

L’allestimento del regista Marco Mattolini messo in scena al Teatro Vittorio Emanuele di Messina dal 28 febbraio al 2 marzo, è un’importante occasione per il teatro italiano. Un’occasione di confronto fra universi comunicativi separati e sovrapposti, in rapporto con le relative implicazioni umane, sociali e pedagogiche. Il progetto prenderà il via da un laboratorio dedicato a giovani interpreti, sordi o con l’udito parzialmente danneggiato, attori udenti e ad esperti della lingua dei segni e delle tematiche delle diverse abilità e avrà come oggetto lo studio del testo e delle potenzialità espressive del doppio binario fra lingua dei segni e comunicazione orale. Di fronte alla necessità di esprimere in forma teatrale la stessa emozione, come si comporta un attore udente? Come un attore sordo? Partendo da un testo scritto, come tradurlo sul doppio binario della comunicazione orale e dei segni? Come rendere efficace la compresenza di sordi e udenti sia sulla scena che nel pubblico? In sintesi come comunicare tra mondi separati e compresenti nella stessa società? Sono solo alcune delle domande alle quali si cercherà di rispondere in funzione della successiva fase delle prove e della messa in scena. Una struttura scenica essenziale, che si compone, si trasforma e crea i diversi luoghi deputati della vicenda, una colonna sonora e musicale sobria ed efficace marcheranno le differenze ed il sottile varco di comunicazione fra i due mondi.

Tutte le fasi del lavoro, dalla prima parte laboratoriale fino all’allestimento vero e proprio, sono concordate, supportate e realizzate con la collaborazione dell’ISSR, Istituto Statale dei Sordi di Roma che metterà a disposizione dello spettacolo personale (mediatori culturali, insegnanti di Lingua Italiana dei Segni), materiale didattico, aiuto nella ricerca degli attori con l’udito danneggiato, spazi, ed ogni tipo di mezzo per la promozione e divulgazione dello spettacolo presso le comunità di sordi nelle diverse città dove “Figli di un Dio Minore” sarà essere rappresentato.

Figli di un Dio minore
di Mark Medoff
traduzione Lorenzo Gioielli
con Giorgio Lupano e Rita Mazza nel ruolo di Sarah, e con Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi, Deborah Donadio
scene e costumi Andrea Stanisci
luci Francesco Traverso
musiche Daniele D’Angelo
il tema di Sara è composto ed interpretato da Giorgia
aiuto regista Cristian Giammarini
assistente alla regia Lucia Morelli
regia Marco Mattolini

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