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FerdinanDea, alla scoperta dell’isola pensante e degli altri tesori di Sciacca

Beni culturali Un’isola che emerge come per magia e scompare beffando i potenti. FerdinanDea è il nuovo progetto del festival "Le vie dei tesori" incentrato su Sciacca: 3 weekend, dal 25 marzo al 10 aprile, un videomapping sul museo del Mare, la mostra di Franco Accursio Gulino allo Spasimo ritrovato e un museo diffuso in 12 luoghi. Si scoprirà Sciacca dall’alto, navigando la costa e immergendosi sul vulcano sommerso

Luglio 1831, a 16 miglia da Sciacca, una colonna di fumo sembra uscire dal mare: come per magia, di lì a pochi giorni, emerse un lembo di terra, figlia di lapilli e ceneri eruttati dal vulcano Empedocle, che ancora sonnecchia nei fondali. Ma le potenze straniere mirano a quei quattro chilometri quadrati strategici per le rotte nel Mediterraneo; prima gli Inglesi, poi i Francesi, poi re Ferdinando II di Borbone, tutti rivendicano il possesso dell’isola che il sovrano chiama Ferdinandea. Si è prossimi alla guerra ma Ferdinandea sembra avere un’anima, non ci sta a diventare merce di scambio e si inabissa, beffando i contendenti, ma restando per sempre simbolo di libertà e di pace – quanto mai attuale oggi -, ma anche di natura possente che non si piega all’uomo; oltre a far nascere quel patrimonio immenso che sono i coralli di Sciacca riemersi dagli abissi con l’eruzione.

L’isola_Ferdinandea in un quadro di Camillo De Vito del 1831

Ma è da qui che nasce FerdinanDea, il nuovo progetto delle Vie dei Tesori che quest’anno organizza a Sciacca una preziosa edizione primaverile del suo Festival: tre weekend alla scoperta della città tra visite ai luoghi, narrazioni, tour, pesca notturna, mostre, visite ai laboratori del corallo. E un videomapping in notturna nell’atrio del Museo del mare, firmato da Odd Agency, reduce dal successo di Anima Mundi all’Orto Botanico di Palermo, visitabile ogni giorno dall’1 al 10 aprile (non solo nel weekend), dalle 19.30 a mezzanotte. Tutto declinato sul mito dell’isola “che (non) c’è”, o “isola pensante” come invece la dipinge da trent’anni Franco Accursio Gulino che esporrà, nello Spasimo ritrovato, una mostra che è una summa del suo lavoro e che tesserà con i suoi dipinti un filo rosso tra i luoghi aperti alle visite. Un museo diffuso legato tutto da FerdinanDea, dove in ogni luogo si potrà scoprire un’opera.

“Ferdinandea”, opera di Franco Accursio Gulino, 2022, tecnica mista su materiale pubblicitario

Franco Accursio Gulino e la terra promessa sull’isola che non c’è

Sciacca dunque ritornano Le Vie dei Tesori – da sabato 26 marzo a domenica 10 aprile, con il supporto del Comune – con questa edizione inedita che precede di poco la Pasqua, tre weekend in cui si potranno visitare alcuni luoghi simbolo della cittadina, prima fra tutti la chiesa dello Spasimo che, chiusa da anni, aveva riaperto le porte durante l’edizione autunnale del festival, divenendo subito un sito importante di ripartenza e recupero del territorio. Poi torri campanarie, collezioni private, case d’artista, giardini segreti, chiese dimenticate; il videomapping farà rivivere la forza della natura sul prospetto del Museo del mare appena intitolato a Vincenzo e Sebastiano Tusa. Poi le esperienze e le passeggiate, tantissime: su un aereo biposto si volerà sulla città, i sub più esperti potranno immergersi sul vulcano sommerso. Si potrà sfrecciare nei vicoli stretti su una coloratissima apecar, visitare le botteghe degli orafi e assistere al lavoro dei ceramisti, partecipare alla pesca in notturna o andare a lezione di uncinetto. E tanto altro.

La Chiesa dello Spasimo di Sciacca, foto di Igor Petyx

«Un’edizione che ancora una volta mette in mostra la bellezza della nostra città, puntando a fare della Ferdinandea, un altro punto di forza della nostra comunità  – intervengono il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti e il vicesindaco e assessore comunale alla Cultura Gisella Mondino – e un luogo unico per i visitatori che a breve avranno un motivo in più per trascorrere brevi o lunghi periodi a Sciacca. La Fondazione, su richiesta dell’amministrazione, donerà al termine del festival un progetto di massima per la realizzazione di un museo multimediale sulla Ferdinandea all’interno del Museo del Mare. Vogliamo infatti dotare Sciacca, tramite il PNRR,  di una nuova e moderna esperienza museale che, coniugando  tecnologia e narrazione, consentirà ai visitatori di immergersi nell’azzurro mare che abbraccia la Ferdinandea».

La formula resta sempre quella del festival: basta programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0, acquistare i coupon on line e recarsi sul posto dove si verrà guidati alla scoperta dei luoghi. È consigliata la prenotazione. Sul sito www.leviedeitesori.com a breve tutte le informazioni, e per gli approfondimenti c’è il magazine, sempre sul portale web.

Ferdidandea a Sciacca

L’Isola Ferdinandea è il segreto meglio conservato di Sciacca, fonte di ispirazione per Flaubert, Verne e Pirandello, spunto infinito di narrazioni. L’isola che sfugge ai potenti e ritorna alla natura, simbolo di resistenza e di pace, oggi più che mai. «Ho scoperto l’Isola Ferdinandea trent’anni fa, grazie all’opera del grande artista Franco Gulino che ne ha fatto un’icona di libertà e di pace che sfugge alla bramosia di potere dell’uomo – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – e da allora sogno di dedicarle un progetto per riportare alla luce la sua storia, per farne patrimonio comune. Il destino ha voluto che succedesse adesso, quando il messaggio che ci ha lasciato Ferdinandea è diventato di attualità drammatica. Celebriamo così a nostro modo il valore della pace e il rifiuto della violenza». Il festival si srotolerà come un unico percorso a tappe, sulla scia delle opere di Gulino che, simili a orme indelebili, condurranno il percorso nei luoghi e nei diversi appuntamenti, che rinsalderanno il rapporto della città con il mare, gli artigiani, il tempo.
Un programma, nato con il supporto del Comune di Sciacca, realizzato in collaborazione con numerose associazioni del territorio.  Si visiteranno, oltre alla chiesa dello Spasimo, anche il Fazello (il complesso gotico catalano della famiglia del frate domenicano, padre della Storia siciliana che oggi custodisce tesori d’arte che abbracciano mezzo millennio di storia, una sezione figulina e una settecentesca “Sacra Famiglia” di Mariano Rossi); la torre campanaria della chiesa di san Michele, il parallelepipedo perfetto, dove si completerà la visita con le dolci  Cucchitelle delle monache; i tetti della Chiesa del Carmine con la cappella segreta e un Cristo commovente, raggiungendo poi le campane.

La Torre Campanaria e la chiesa di San Michele a Sciacca, foto di Igor Petyx

Dalla chiesa di San Nicolò La Latina (la più antica di Sciacca, esempio  concreto dello stile arabo normanno) si passerà al giardino segreto di Palazzo Licata Borsellino dove vi racconteranno dell’ova murina di Donna Beatrice. Riaprono le porte le residenze private: Casa De Cicco all’interno del cinquecentesco Palazzo Rabingallo, accoglie presepi, cimeli, mobili antichi e manufatti in ceramica siciliana, che saranno mostrati dai padroni di casa; e Casa Scaglione ricostruita nei dettagli come magione d’epoca dove è allestita una straordinaria mostra del Consorzio del Corallo che racconta la nascita e la lavorazione dei coralli venuti alla luce dai fondali dell’Isola Ferdinandea. Un filo raccolto dal Museo del corallo Nocito dove invece saranno esposte antiche stampe e preziosi gioielli antichi legati al racconto della Ferdinandea. Invece al Mudia scorreranno gli ex voto, quelli popolari in legno, e quelli nobili e intarsiati. Si entrerà anche alla Casa circondariale che era il chiostro del convento del Carmine, eretto nel XIII secolo dai Perollo e dai Carmelitani, da poco arrivati a Sciacca; e nelle antiche e sorprendenti grotte preistoriche del Caricatore che divennero le granaie, e ospitarono il famoso oro biondo che rese Sciacca uno dei quattro Vicariati in Sicilia, sede della Zecca.

Casa Scaglione a Sciacca, foto di Igor Petyx

Le esperienze

In cielo, in mare, via terra: perché difficilmente si dimenticherà il momento in cui si proverà l’ebbrezza di guidare (seppure per pochi attimi) un biposto. Chi possiede un brevetto da sub, potrà immergersi sul vulcano, là dove emerse l’isola Ferdinandea, facendo amicizia con anemoni gioiello, stelle marine, torpedini e barracuda, delfini e tartarughe … fino all’interno del cono vulcanico. Ma si potrà anche salire in bici e percorrere la strada del mare, che potrete anche ammirare dalla barca; o pescare di notte alici e sardine alla luce delle lampare, creare una saponetta profumata o partecipare a un laboratorio di uncinetto; e poi c’è il giardino di casa Scandaglia per un laboratorio green, a contatto con la natura. Ma si potrà anche assistere alla performance degli artigiani: che sono tanti, ci sono gli orafi come Pippo Conti che lavora ancora il corallo come una volta; Antonio Carlino che costruisce statuine in uniforme o Salvatore Sabella che è affascinato dagli smalti. Tutto su www.leviedeitesori.com

Le Grotte del Caricatore di Sciacca, foto di Igor Petyx

Gli eventi

Al programma di visite, passeggiate e esperienze, si accompagna un programma di eventi speciali: nella chiesa dello Spasimo sarà allestita la personale di Franco Accursio Gulino che, dopo “Domus” inaugurata in autunno, presenta  Ferdinandea. Lo studio del pensiero, curata da Anthony Francesco Bentivegna e costruita raccogliendo il filo di FerdinanDea. L’ispirazione di Gulino parte dagli anni Settanta, quando l’artista ha avvicinato il mito dell’isola emersa dalle acque, trasformandola in una Terra promessa e rifugio degli oppressi, ma anche forma di denuncia contro i potenti. La mostra diventa così un’esperienza immersiva nel  pensiero artistico di Gulino, tra tele, sculture, installazioni, proiezioni, pannelli biografici, didascalici, fotografici e performance. All’interno della mostra sarà allestito “lo studio del pensiero”, alla luce di una candela, destinato alla meditazione e alla scrittura. La mostra precede e inaugura il festival, venerdì 25 marzo alle 18.

Era Ferdinandea sarà invece il videomapping coinvolgente che OddAgency proietterà sul prospetto del Museo del Mare per ricreare la potenza della Natura, l’unica a poter vantare diritti sull’isola Ferdinandea. Un evento unico e spettacolare, dal forte significato simbolico: la nascita e la morte di una terra libera che l’uomo non riuscì mai a possedere. Tra gli eventi cui si sta lavorando, anche un reading teatralizzato sulla storia dell’isola, a cura di Franco Bruno (26 marzo); e la presentazione del progetto di fruizione multimediale dell’attuale Museo del Mare.

Era Ferdinandea, il videomapping sul prospetto del Museo del mare di Sciacca

Le passeggiate

Le passeggiate de Le Vie dei Tesori –  uno dei progetti più amati dal pubblico, costruite con le associazioni del territorio –  saranno otto, tutte affascinanti. Si potrà partire alla ricerca degli antichi mulini a acqua, cercare le tracce del regista Pietro Germi che qui girò due film; andare in bici e salire in apetaxi e lanciarsi a rotta di collo tra i vicoli stretti e antichi; contare le icone nel quartiere dei marinai o cercare le nobildonne medievali. E tanto altro. Tutte da prenotare su www.leviedeitesori.com

In giro per Sciacca a bordo di un Apecar, foto di Igor Petyx

Come partecipare

Per partecipare a FerdinanDea basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate, gli eventi e le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando  la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Info point all’Ufficio turistico – corso Vittorio Emanuele, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13. tel. 0925.20478.



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