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Dai fondali marini a Oxford: 200 reperti siciliani all’Ashmolean Musem

Arte Fino al 25 settembre la mostra "Storms, War and Shipwrecks: Treasures from the Sicilian Seas" organizzata dalla Soprintendenza del Mare sarà ospitata in Inghilterra, successivamente farà tappa a Palermo, Copenhagen e Bonn

All’Ashmolean Museum di Oxford, in Inghilterra, dal 21 giugno al 25 settembre sarà visitabile la mostra “Storms, War and Shipwrecks: Treasures from the Sicilian Seas” (Tempeste, Guerre e Naufragi: Tesori dei mari siciliani) nata due anni fa da un’idea di Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare della Regione Siciliana, che insieme a Luciano Azzarello, Ambasciatore italiano ad Amsterdam, e Wim Hupperetz, direttore dell’Allard Pierson Museum di Amsterdam, concepirono il progetto “Sicily and the Sea”, una mostra di archeologia subacquea basata su reperti provenienti dai fondali e relitti ritrovati in Sicilia. La Soprintendenza del Mare ha coordinato la selezione e il prestito dei materiali di tutti i musei siciliani. Dopo Oxford la prestigiosa esposizione arriverà a Palermo e successivamente verrà presentata a Copenhagen e Bonn.

Storms, War and Shipwrecks: Treasures from the Sicilian Seas

La mostra racconta la straordinaria storia dell’isola, crocevia del Mediterraneo, attraverso le scoperte dell’archeologia subacquea. Per 2500 anni in Sicilia si sono incontrate e scontrate grandi civiltà del passato. La ricchezza culturale dell’isola è stata determinata da Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni. Inoltre la mostra esplora le radici di questo patrimonio multiculturale attraverso più di 200 reperti, tra i più eccezionali e insoliti, recuperati dai fondali marini, grazie sia a ritrovamenti fortuiti che a scavi programmati: dai rostri navali un tempo montati sulle prue delle navi, alle parti marmoree di una chiesa bizantina montabile. I materiali esposti illustrato in maniera eccellente il movimento di popoli, beni e idee che ebbero come centro la Sicilia: dai naviganti Fenici pionieri del commercio navale agli imperatori di Bizanzio, dagli intrepidi esploratori preistorici agli illuminati sovrani Normanni: Hanno contribuito alla realizzazione del progetto espositivo l’Honor Frost Foundation e l’Istituto di Cultura Italiana di Londra.

Storms, War and Shipwrecks: Treasures from the Sicilian Seas

«La Sicilia ritorna alla ribalta grazie a una prestigiosa esposizione – ha detto Sebastiano Tusa – che ha già avuto un enorme successo all’Allard Pierason Museum di Amsterdam e che viene riproposta dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana in Inghilterra con alcune aggiunte riguardanti i periodi greco-romano. Si tratta di oltre 100 oggetti provenienti dai mari della Sicilia, in gran parte oggetto delle ricerche della Soprintendenza del Mare, che danno l’idea del grande ruolo che l’isola ebbe nel corso dei secoli dalla preistoria fino al periodo bizantino. E’ per me e per i miei collaboratori che hanno ideato e curato la mostra un grande successo che dimostra l’autorevolezza e l’importanza che l’attività svolta finora nel campo della ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso dei mari siciliani e delle isole limitrofe ha ricevuto al livello internazionale. Al contempo rappresenta per noi una grande soddisfazione poiché finalmente il nome della Sicilia viene associato alla rilevanza storica del suo ruolo mediterraneo in un periodo critico per la sua sopravvivenza. Siamo anche orgogliosi poiché siamo di fronte ad una mostra ideata e organizzata da noi anche se realizzata con le risorse dei musei ospitanti. Erano anni che la Sicilia aveva soltanto la funzione di “ente prestatore di opere d’arte” per mostre ideate da altri. Con la Soprintendenza del Mare la situazione si è ribaltata».

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