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Coscienza e coraggio, l’antimafia televisiva di Pif trova terreno fertile nei ragazzi

Visioni Dopo il successo della prima serie, dal 26 aprile torna "La mafia uccide solo d'estate" la serie tv tratta dall'omonimo film di Pierfrancesco Diliberto. Attraverso il coraggio solitario della gente comune (la famiglia Giammarresi retta da Lorenzo/Claudio Gioè) e gli eroi antimafia, si racconta, nell’esilarante demistificazione dei boss, la caduta di Palermo in mano ai corleonesi

Dopo il successo della prima stagione, la famiglia Giammarresi torna su Rai1 nel nuovo capitolo, il secondo, de “La mafia uccide solo d’estate”, per la regia di Luca Ribuoli, da un’idea di Pierfrancesco Diliberto (Pif) che continua dare la propria voce fuori campo come voce narrante. Una coproduzione Rai Fiction – Wildside, in sei prime serate in onda da giovedì 26 aprile in prima visione. Con Claudio Gioè, Anna Foglietta, Francesco Scianna, Valentina D’Agostino, Angela Curri, Claudia Gusmano, Carmelo Galati, Sergio Vespertino, Dajana Roncione, Dario Aita e con la voce narrante dello stesso Pif e la partecipazione di Nino Frassica nel ruolo di Fra’ Giacinto. Ispirata al film di Pif, “La mafia uccide solo d’estate”, la serie è riuscita a conquistare pubblico e critica per il suo modo originale e sarcastico di raccontare la mafia. La nuova stagione delinea uno spaccato inedito di vita palermitana in cui, nell’esilarante demistificazione dei boss, viene esaltata l’umanità dei grandi eroi dell’antimafia e il coraggio solitario della gente comune.

Da sinistra Andrea Castellana, Eduardo Buscetta, Anna Foglietta, Claudio Gioè e Francesco Scianna

Da sinistra Andrea Castellana, Eduardo Buscetta, Anna Foglietta, Claudio Gioè e Francesco Scianna

 

Risate e applausi ma anche momenti di silenzio partecipe, come durante le immagini d’archivio del potente discorso del 1979, davanti a Sandro Pertini, di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, ucciso da Cosa Nostra nel 1980. Sono le reazioni con le quali una platea di ragazzi delle scuole di Roma ha accolto l’anteprima delle prime due puntate di La mafia uccide solo d’estate – Capitolo 2. «State crescendo in un Paese dove vi dicono che le cose non possono cambiare – ha detto Pif – e invece una dimostrazione che il cambiamento è possibile viene anche dal fatto che a Palermo ora ci sono 1000 negozianti che non pagano il pizzo alla mafia come non lo abbiamo pagato noi per girare la fiction. Mandate aff… chi vi dice che la vostra vita non vi appartiene». Essere riusciti a raccontare «la mafia come mito smitizzato è un trionfo – ha aggiunto poi durante la presentazione del film -. Stiamo facendo pura e essenziale antimafia, più ragazzi ci saranno a guardare questa serie più saranno una speranza per il futuro. Vorremmo trasmettere coscienza e coraggio».

I bambini: Alice, Sebastiano, Salvatore e Fofò

I bambini: Alice, Sebastiano, Salvatore e Fofò

Li avevamo lasciati in fuga. La testimonianza resa da Lorenzo sull’omicidio di Boris Giuliano aveva spinto Salvatore e la sua famiglia ad abbandonare di corsa la Sicilia. Un attimo prima che il traghetto salpasse diretto “in continente”, però, lontano dalla minaccia di una vendetta mafiosa, Salvatore era tornato a terra, aveva capito che scappare non sarebbe servito a niente, avrebbe solo significato darla vinta a chi voleva fare della sua città e della sua isola una distesa di morti e cemento. La seconda stagione comincia proprio da questo momento cruciale, dalla non fuga dei Giammarresi che tornano a casa, compiendo uno di quegli atti che in Sicilia possono assumere un sapore eroico ed esemplare: vivere una vita normale.

Una scelta difficile, cui diventa ogni giorno sempre più complicato tenere fede. Perché si scontra con la paura, con il timore di una possibile ritorsione mafiosa. Lorenzo, il papà, è angosciato, teme che la sua famiglia sia in pericolo. Devastato dai dubbi vuole rimettere tutto in discussione: è pronto a chiedere un trasferimento al Nord e lasciare questa città maledetta con tutti i suoi fantasmi. Ma nessuno in famiglia lo segue: Angela vuole finalmente vivere la sua storia d’amore con Marco, Salvatore pensa sempre ad Alice e poi, fedele al suo rigore, non accetta di arrendersi alla mafia. E Pia? Pia sopporta, smussa e alla fine, per il bene di tutti, si immola: si fa convincere dal fratello, l’ingegnoso Massimo, ad accettare una raccomandazione che le permette di ottenere la tanto desiderata cattedra a scuola. E il mandante di quel favore non è un uomo qualunque ma il boss Tommaso Buscetta che per Pia ha sempre avuto un debole. Lorenzo, di fronte alla gioia della moglie per il successo ottenuto, alza bandiera bianca e accetta di rimanere. Sembra tutto sistemato ma non è così, perché da questo momento Pia inizia a essere assalita da un profondo senso di colpa. E quel segreto nascosto inizierà a divorare lei e il suo matrimonio, fino a metterlo in discussione.

Claudio Gioè è Lorenzo, Anna Foglietta è Pia

Claudio Gioè è Lorenzo, Anna Foglietta è Pia

Mentre Massimo, mafioso riluttante, che vorrebbe uscire da Cosa Nostra e riprendere una vita normale è costretto a rimanere. Perché i favori si ricambiano e da Cosa Nostra non si esce… almeno da vivi. E così inizia per tutti una nuova vita. Massimo stringe i denti e resta al servizio di Don Masino diventando, inconsapevolmente, una pedina importante dentro il narcotraffico. E sulla sua strada, a complicare tutto, trova anche una donna che gli farà perdere la testa.

Il timido Lorenzo prende coraggio e decide di provare il concorso alla Regione, perché alla guida dell’isola c’è finalmente un politico onesto e determinato: Piersanti Mattarella. Il sogno di un cambiamento non sembra più uno slogan ma qualcosa di realizzabile. Anche se dentro il Palazzo del potere regionale non tutti giocano dalla parte del Presidente. Lorenzo se ne accorgerà presto e a sue spese. Salvatore, intanto, ritrova Alice mentre Angela – rimasta incinta di Marco – si trova davanti al dilemma più grande per una ragazza non ancora diciottenne. E mentre la situazione dei Giammarresi si complica ogni giorno di più, su Palermo inizia a soffiare un vento pericoloso, di morte. Cosa Nostra alza il tiro e condanna a morte tutti gli uomini delle istituzioni che ostacolano i suoi piani. È l’epoca dei delitti eccellenti, vengono uccisi giudici coraggiosi come Terranova e Costa. Viene ucciso il Presidente della Regione Piersanti Mattarella, l’uomo che, accendendo la speranza di Lorenzo, voleva fare pulizia.

Francesco Scianna e Valentina D'Agostino

Francesco Scianna e Valentina D’Agostino

I corleonesi di Totò Riina assediano la città, l’aristocrazia mafiosa palermitana è in rotta, su Palermo si staglia l’ombra di una violentissima guerra di mafia. E mentre una cappa di sangue avvolge la città, i Giammarresi devono trovare la forza per restare uniti e sopravvivere.

Questo è lo sfondo del racconto di questa seconda serie, che verrà svolto nel rispetto della verità ma con lo stesso stile e tono della prima stagione: scavando nell’umanità delle vittime, dissacrando il cliché dei mafiosi, portando alla luce episodi minori, spesso sconosciuti, ma emblematici di una guerra che non è davvero mai finita. Cercando, attraverso i nostri personaggi, di ridere dei nostri difetti e delle nostre debolezze: quelli che hanno permesso ai mali del nostro passato di sopravvivere fino a oggi.

Il regista Luca Ribuoli con Eduardo Buscetta

Il regista Luca Ribuoli con Eduardo Buscetta

Note del regista Luca Ribuoli

La seconda serie della “Mafia”, ha livelli di difficoltà maggiori della prima sotto vari punti di vista. Il primo riguarda la seconda parte del titolo – capitolo 2 – perché è sempre difficile ripetersi quando la prima volta si è fatto un buon lavoro. Un altro motivo è dovuto al racconto che è andato ad allargare e approfondire le storie delle vite dei nostri protagonisti. Alla storia della famiglia Giammarresi e dei piccoli e fantastici amici di Salvatore, si affianca quella dello zio Massimo e di Patrizia, ma anche quella di Cusumano, il collega di Lorenzo all’anagrafe. E si arricchisce della presenza di nuovi personaggi di cui vi rivelo solo il nome: Jolanda, Marina, il Signor Pellerito. Non mancano poi “i mafiosi” e anche questi sono molti di più. Infatti in questo nuovo capitolo si racconta della guerra di mafia, forse la più sanguinosa che abbia caratterizzato il nostro paese. Da quel 1979 la mafia, che prima uccideva senza far troppo rumore, cercando di eleminare un ostacolo senza farsi troppo notare, appunto solo d’estate, comincia a vedere nell’omicidio l’unica forma possibile di soluzione ai problemi. Quell’anno e il successivo verranno uccisi alcuni servitori dello Stato. Noi ricorderemo…il magistrato e politico Cesare Terranova, il Presidente della regione siciliana Piersanti Mattarella, il procuratore Gaetano Costa. Ecco, è di loro infine, e soprattutto, che si racconta questa volta, insieme ai superstiti, ma solo fino ad allora, Rocco Chinnici e Giovanni Falcone.

Tenere le fila di questo racconto non è stato semplice. Anche perché la nostra “mafia”, è una commedia che ha l’ambizione di attirare l’attenzione su alcuni fatti di cronaca più o meno noti per parlare della mafia da un punto di vista delle persone comuni. Questa volta più di altre, mi sono sentito quel funambolo che cerca attraverso lo spettacolo di velare la tragicità di alcune storie per farne arrivare tuttavia un significato più profondo. Chissà se mi sarò fatto capire.

Per chi avrà avuto la pazienza di arrivare fin qui nel leggere le pur sempre noiose note di regia, vi lascio ad uno scritto del Cardinale Pappalardo, colui che, a mio parere trovò le parole più precise ed esaustive per spiegare che cosa è la mafia. Leggendole capirete il nostro punto di vista e la sostanza di cui è fatta la storia che vi raccontiamo. “la mafia…è clientelismo e favoritismo insieme, è sentirsi sicuri perché protetti da un amico o da un gruppo di persone che contano; è pretesa di fare a meno della legge e di poterla impunemente violare. Sono tipiche manifestazioni di tale atteggiamento: il voler far sempre il proprio comodo…anche in piccole cose, all’ordinato svolgersi della vita civile; l’assenteismo dal lavoro; la pretesa di non spettanti indennità e vantaggi di carriera; l’evasione fiscale organizzata e protetta e tanti altri piccoli e grandi maneggi e compromessi di vario genere che finiscono sempre per risolversi a scapito dei più deboli ed indifesi…”

I personaggi

Lorenzo (Claudio Gioè), il papà di Salvatore, protagonista della serie – ha fatto il grande salto e dall’ufficio anagrafe di Palermo è stato distaccato alla Regione Sicilia. Un trasferimento che vive come un riconoscimento delle sue qualità. E’ un uomo pieno di dubbi e con un forte senso morale. Cerca di sopravvivere come può in una città dove prevalgono i codici mafiosi ma, nonostante i suoi sforzi, sarà costretto a scontrarsi più volte con il malaffare.

Pia (Anna Foglietta), la mamma di Salvatore, continua a destreggiarsi tra il lavoro, la famiglia e il fratello Massimo. Ha atteso per anni di ottenere una cattedra per vie legali, in questa stagione la ottiene grazie alla raccomandazione della mafia. Un compromesso che incrinerà il suo rapporto col marito Lorenzo.

Massimo (Francesco Scianna), zio di Salvatore e fratello di Pia, da maneggione si è trasformato in fiancheggiatore della mafia. E’ entrato in Cosa Nostra, infatti, sotto l’ala protettiva di Tommaso Buscetta. In questa stagione si rende conto del peso di questa scelta e cercherà una via d’uscita, penserà di averla trovata in quello che crede sia il mercato discografico. Si tratta infatti di una copertura: dietro questi affari si cela il traffico di droga.

Patrizia (Valentina D’Agostino), la bellissima moglie di Massimo, continua a lavorare in un bar e a gestire come solo una donna innamorata e ingenua sa fare le difficoltà del marito. Dedizione e pazienza poco ricambiate dall’uomo che si innamora di un’altra.

Angela (Angela Curri) è ormai una donna. L’esperienza traumatica di un aborto clandestino le farà vivere un processo di maturazione segnato proprio da questo grande dolore. Nel momento di massima solitudine troverà l’amore in Rosario.

Angela Curri è Angela

Angela Curri è Angela

Salvatore (Eduardo Buscetta) è il più piccolo della famiglia Giammarresi: ha gli occhi aperti sul mondo e, come il padre, uno spiccato senso della giustizia. Dopo lunghe peripezie finalmente può vivere la sua storia d’amore con Alice che in questa stagione affronterà una serie di eventi, a cominciare dall’arresto per mafia del papà.

Alice (Andrea Castellana) è la fidanzata di Salvatore, viene da una famiglia che conta: suo padre è un pezzo grosso della più importante banca della regione. Un uomo di potere, ma ambiguo. Per lui si aprono le porte del carcere, un evento che segnerà la vita della figlia.

Fofo’ (Enrico Gippetto) è il miglior amico di Salvatore, anche lui figlio della Palermo bene, è abituato alle comodità e alla vita facile.

Fra’ Giacinto (Nino Frassica) è il padre spirituale della famiglia, il punto di riferimento dei Giammarresi che però non conoscono il suo segreto: il religioso è molto vicino a Cosa Nostra.

Nino Frassica è Fra Giacinto

Nino Frassica è Fra Giacinto

Marina (Claudia Gusmano) è una collega di Lorenzo e con lui condivide una certa visione del mondo. Tant’è che quella che nasce come un’amicizia per Lorenzo potrebbe diventare qualcosa di più.

Tommaso Buscetta (Sergio Vespertino) è il mentore di Massimo, il suo ispiratore, l’uomo che nel bene e nel male ne traccia il destino. Tra i due si stabilisce un rapporto simile a quello che c’è tra un padre e un figlio. Ma chi è quest’uomo misterioso? Attraverso gli occhi di Don Masino vedremo la caduta dei palermitani: sarà lui a capire che per l’aristocrazia mafiosa il tempo è scaduto. E scopriremo la storia di uno dei più celebri pentiti di mafia.

Jolanda Rubino (Dajana Roncione) è una affascinante cantante che irretisce Massimo. I suoi dischi, all’insaputa dell’uomo, sono lo strumento attraverso il quale la mafia spedisce la droga da Palermo agli Stati Uniti.

Rosario (Dario Aita), il rivoluzionario, l’anarchico fancazzista che aveva spezzato il cuore di Angela nella prima stagione torna, e proprio nel momento più difficile per lei, si trasforma incredibilmente nel suo piedistallo. Quella che all’inizio sembra solo una bella amicizia, diventa qualcosa di più. L’innamoramento per Angela lo trasformerà.

Dario Aita è Rosario

Dario Aita è Rosario

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