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Catania la meno soddisfatta con i mezzi di trasporto pubblici per raggiungere l’aeroporto

Chi viene e chi va Uno nuovo studio ha rilevato che tra gli italiani non vaccinati, più dei tre quarti potrebbero vaccinarsi contro il Covid-19 se questo dovesse diventare un requisito per poter prendere l'aereo. Lo stesso studio mostra che le persone a Catania sono le meno soddisfatte con i mezzi di trasporto pubblici per raggiungere l'aeroporto

Uno nuovo studio ha rilevato che tra gli italiani non vaccinati, più dei tre quarti potrebbero vaccinarsi contro il Covid-19 se questo dovesse diventare un requisito per poter prendere l’aereo. I risultati arrivano dopo l’entrata in vigore delle nuove linee guida introdotte dal Consiglio dell’Unione Europea, che affermano che le restrizioni di viaggio dovrebbero essere su base individuale e mettere in evidenza la vaccinazione o la guarigione dei viaggiatori. 

Per poter effettuare l’ingresso negli altri paesi dell’Unione Europea, gli italiani non vaccinati devono attualmente dimostrare o di essere guariti dal Covid-19 negli ultimi 180 giorni o presentare un tampone negativo effettuato nelle ultime 72 ore (per il test molecolare), o nelle ultime 24 ore (per il test rapido). Tra le persone intervistate, soltanto il 14% ha dichiarato che non pensa di vaccinarsi contro il Covid-19 se dovesse diventare un requisito per poter prendere un aereo.

La percentuale della popolazione (dai 12 anni in su) che ha concluso l’intero ciclo vaccinale in Italia è attualmente del 88%. La percentuale della popolazione che ha concluso l’intero ciclo vaccinale in Italia è attualmente del 77%. Con i provvedimenti introdotti per le persone over 50 non vaccinate a partire da questo mese, e con l’obbligo vaccinale messo in essere da alcuni paesi europei, i risultati di questo sondaggio suggeriscono che l’obbligo di vaccinazione per poter prendere l’aereo potrebbe essere una politica efficace per incoraggiare le persone a vaccinarsi.

Il 33% degli intervistati ha dichiarato di aver deciso di cancellare un viaggio in aereo già prenotato a causa di fattori legati al Covid-19. Il principale motivo che gli intervistati hanno indicato per la cancellazione è stato il timore di contrarre il virus mentre si trovavano in viaggio.

A prescindere dalla fine dell’obbligo di tampone obbligatorio prima della partenza per i viaggiatori vaccinati per entrare in molti paesi UE a partire dall’inizio di febbraio, il sondaggio mostra anche che il 78% degli italiani continuerà a fare i tamponi su base volontaria prima di salire a bordo, con il 9% che ha invece dichiarato che non si sottoporrà più a tampone qualora non fosse più obbligatorio.

Tra i non vaccinati intervistati, il 20% ha dichiarato che non effettuerebbe o non sarebbe sicuro di effettuare più il tampone prima di un volo se non fosse obbligatorio, il che, secondo la dottoressa Valentina Moise, direttore Commerciale di ParkVia, committente della ricerca, «suggerisce che le attuali regole di viaggio all’interno dello spazio Schengen per le persone vaccinate e non vaccinate probabilmente hanno trovato il giusto equilibrio». Tra i vaccinati intervistati, il 21% ha dichiarato che non farebbe o non sarebbe sicuro di effettuare il tampone volontariamente prima di un volo se non fosse un requisito.

Sull’alta percentuale di italiani non vaccinati che potrebbero vaccinarsi contro il Covid-19 per poter viaggiare in aereo, la dottoressa Moise ha detto di essere sorpresa e di aspettarsi «che le persone che non hanno ancora fatto il vaccino fossero meno disposte a cambiare idea per viaggiare e andare in vacanza più facilmente». E aggiunge: «In un certo senso questo è incoraggiante, perché dimostra la forte attrattività dei viaggi in aereo e suggerisce che forse ci sono dei metodi di approccio più morbidi dell’obbligo vaccinale che potrebbero comunque incentivare un alto tasso di vaccinazione e che potrebbero in ultima istanza portare a meno restrizioni».

«Con il numero di passeggeri ancora in forte calo rispetto al periodo pre-pandemia, volevamo avere una idea più chiara di come il Covid-19 e i fattori ad esso legati, come la vaccinazione e i tamponi, abbiano influenzato il comportamento delle persone nei confronti dei viaggi in aereo. Sebbene le rigide restrizioni, l’aggiunta dei disagi e la paura di contrarre il virus si siano combinati con il risultato di mantenere la domanda di viaggi aerei molto inferiore rispetto all’epoca pre-pandemia, volevamo capire meglio l’importanza dei fattori più scoraggianti per le persone che pensano di prenotare dei voli».

L’Aeroporto di Catania Fontanarossa

Il sondaggio ha rivelato che soltanto il 17% degli intervistati sicuramente non pensa di viaggiare in aereo mentre sono ancora in vigore le restrizioni di viaggio legate al Covid-19. Inoltre la cosa più scoraggiante per i passeggeri per quanto riguarda il viaggio in aereo è senza dubbio il rischio di vedere il volo cancellato con un breve preavviso. Oltre la metà (51%) degli intervistati ha dichiarato che se dovessero viaggiare entro i prossimi 3 mesi, sarebbe questo il fattore più scoraggiante del viaggio, con il costo e la scomodità dei test anti-Covid obbligatori e il rischio di perdere il volo a causa delle lunghe code all’aeroporto, che sono stati selezionati dal 19% degli intervistati come il secondo aspetto più scoraggiante. 

Il sondaggio, infine, ha chiesto agli intervistati di dare un voto da 1 a 5 alla mobilità del trasporto pubblico nel loro aeroporto di riferimento. Forse non sorprende, considerando la presenza del treno Malpensa Express e dell’autobus navetta dell’aeroporto, che gli intervistati a Malpensa abbiano dichiarato essere più soddisfatti dei collegamenti del trasporto pubblico con l’aeroporto. Gli intervistati a Malpensa erano i più contenti dei collegamenti del trasporto pubblico con l’aeroporto della loro città, mentre quelli di Catania seguiti da quelli di Napoli erano i meno contenti.

All’altro capo dello spettro, gli intervistati a Catania erano i meno contenti dei collegamenti del trasporto pubblico verso l’aeroporto seguiti da Napoli. Entrambe le città hanno avuto una media molto più bassa e hanno avuto una percentuale tendenzialmente più alta di intervistati che hanno dato ai collegamenti del trasporto pubblico da e verso l’aeroporto il voto più basso possibile. Il collegamento ferroviario dell’aeroporto di Catania (aperto a marzo 2021) e lo shuttle Amt “Alibus” non hanno impedito all’aeroporto di classificarsi ultimo. Al sesto posto l’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo Punta Raisi.

I risultati completi del sondaggio possono essere consultati qui https://www.parkvia.com/it-IT/pages/sondaggio-sui-viaggi-covid. Il sondaggio in questione è stato commissionato da ParkVia e condotto dalla società di ricerche di mercato OnePoll, in conformità con il codice di condotta della Market Research Society. Il sondaggio è stato effettuato su 1.000 adulti in Italia, che hanno volato in aereo negli ultimi 3 anni. I dati sono stati raccolti tra il 19 gennaio e il 26 gennaio scorsi.

Il posteggio della rete ParkVia all’aeroporto di Catania

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