“La zia d’America”, la Sicilia come metafora nella rilettura di Lucia Rocco di Sciascia

Dal 9 al 12 maggio alla Sala Futura del Teatro Stabile di Catania il debutto alla regia di Lucia Rocco con il racconto tratto da “Gli zii di Sicilia” di Leonardo Sciascia. Lo spettacolo - che vede in scena Roberta Amato, Luca Iacono, Silvio Laviano, e la stessa Lucia Rocco - apre il ciclo dello Stabile etneo dedicato allo scrittore di Racalmuto

“La zia d’America”, la Sicilia come metafora nella rilettura di Lucia Rocco di Sciascia

Giovedì 9 maggio, alle ore 20,45, debutta alla Sala Futura del Teatro Stabile di Catania (con repliche fino al 12 maggio) La zia d’America”, spettacolo diretto da Lucia Rocco, alla sua prima regia, tratto da “Gli zii di Sicilia” di Leonardo Sciascia. Lo spettacolo – che vede in scena Roberta Amato, Luca Iacono, Silvio Laviano, e la stessa Lucia Rocco – apre il ciclo dedicato a Sciascia, in programma nella Stagione del Teatro Stabile di Catania, al quale seguiranno, sempre da “Gli zii di Sicilia”: “Il quarantotto” con la regia di Laura Sicignano (23-26 maggio alla Sala Futura) e “La morte di Stalin” con la regia di Ninni Bruschetta (9-12 luglio al Palazzo della Cultura di Catania).

Lucia Rocco

La zia d’America porta in scena “l’epopea del ritorno al paese natio, gli scherni e i dispetti tra i parenti, le gelosie e le zuffe del divario generazionale ed economico tra quelli sempre rimasti in paese e quelli venuti dopo tanti anni dall’America”. È lo stesso Sciascia a introdurci al primo dei quattro racconti che compongono Gli zii di Sicilia. La Sicilia diventa metafora. Metafora di un dualismo culturale insito nella costruzione dell’intera cultura italiana. Un dualismo che oppone mondi apparentemente agli antipodi, che finiscono per compenetrarsi, fino a ribaltare reciprocamente il senso di una materia narrativa viva, ironica e profonda.

È il 1943, gli Alleati sono alle porte e tutti ne aspettano la venuta. Chi ha collaborato col regime fascista teme la rappresaglia, brucia le tessere, le uniformi, e i registi. Chi aspetta la liberazione esulta e fa festa nell’attesa. Attesa che sembra protrarsi all’infinito finché la Storia prende vorticosa a modificare il contesto dell’azione. Ed ecco, dall’America, la Zia ricca. Di ritorno al suo paese natale per un voto alla Madonna.

Una volta tornata, la Zia deve fare i conti con l’immagine della Sicilia che ha costruito nella sua mente, sulla base di ricordi, suggestioni e aspettative proiettate in un luogo che di fatto non esiste che nel suo cuore di migrante. La rivalsa, la voglia di mostrare di aver fatto la scelta giusta andando via per fare fortuna, si scontra con la percezione che chi è rimasto gode a sua volta del benessere. Ma è un benessere di qualità differente da quello della modernità che si è lasciata oltreoceano. I suoi parenti non sono poveri, non sono diseredati e vantano una sorta di orgoglio che si tramuta in divertita sufficienza verso quelli che lei sventola come traguardi esistenziali.

«Scissa tra i due mondi che le appaiono irriconciliabili per quanto nient’affatto estranei l’uno all’altro – scrive nelle note di regia Lucia Rocco – la Zia vede il sogno americano, di cui è l’incarnazione posticcia, liquefarsi nella risacca delle onde del mare di Sicilia. E allora, la Zia, impara a nuotare sospinta dalla funambolica scrittura di Sciascia, tra analisi sociale e intimità umana, dove sbatte e si ritrae la vis polemica di uno degli autori più lucidi e penetranti della Letteratura italiana».

Da sinistra Lucia Rocco, Roberta Amato, Silvio Laviano, e Luca Iacono in “La zia d’America”, foto di Antonio Parrinello

Schedula per Ore

Le repliche

h 20.45 - h 22.30
Giovedì 9/5/2024
h 17.15 - h 19
Venerdì 10/5/2024
h 20.45 - h 22.30
Sabato 11/5/2024
h 18 - h 19.45
Domenica 12/5/2024

Data

12 Mag 2024
Expired!

Ora

20:45 - 22:30

Costo

€12.00

Maggiori informazioni

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Luogo

Sala Futura Catania
via Macallè 3 Catania
Categoria

Organizzatore

Teatro Stabile Catania
Telefono
0957310856
Sito web
http://www.teatrostabilecatania.it/

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