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A Castelbuono con Mangano & van Rooy fra arte e natura

Arte Nel paese madonita al via nel weekend "L'alchimia delle relazioni", il programma pubblico del progetto di residenza “Il taglio, l’innesto, il castello” della coppia siculo-olandese di artisti Domenico Mangano e Marieke Van Rooy, a cura di Valentina Bruschi. ll progetto è vincitore dell'avviso pubblico Pac - Piano per l'arte contemporanea, promosso dalla direzione generale Creatività contemporanea del Mnistero della Cultura

Passeggiate nei boschi alla scoperta del territorio madonita, perfomance nello spazio pubblico, incontri con artisti, artigiani e agricoltori, workshops e laboratori per bambini, per stimolare una riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente, e al tempo stesso approfondire la conoscenza della lavorazione della ceramica attraverso la rilettura contemporanea di una delle più antiche tradizioni manifatturiere delle Madonie. Sono questi gli obiettivi e i temi del programma pubblico L’alchimia delle relazioni” a cura di Maria Rosa Sossai, che a partire da domenica 10 aprile e fino alla fine di agosto animerà il territorio madonita con una serie di appuntamenti aperti al pubblico e gratuiti. Il programma è organizzato in collaborazione con il Museo naturalistico “Francesco Minà Palumbo” nell’ambito del progetto Il taglio, l’innesto, il castello della coppia siculo-olandese di artisti Domenico Mangano & Marieke van Rooy, vincitore del bando PAC-Piano per l’arte contemporanea 2020 (Linea committenza), promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura con la curatela di Valentina Bruschi.

Mangano & van Rooy, foto del 2020 di Romy Finke

Il progetto si colloca sul percorso già intrapreso dal Museo Civico di Castelbuono con la direzione di Laura Barreca, che punta a valorizzare l’immenso patrimonio del territorio madonita e al contempo al coinvolgimento della comunità. Su questa scia, il primo appuntamento è una passeggiata con pranzo a sacco domenica 10 aprile nel Bosco degli Agrifogli Giganti di Piano Pomo, nel Parco delle Madonie. Insieme alla guida scientifica di Francesco Toscano, direttore del Museo naturalistico Minà Palumbo, i partecipanti potranno apprezzare e conoscere la flora e la straordinaria biodiversità delle Madonie, condividendo una preziosa esperienza a contatto con la natura e con la complessità del suo ecosistema. Giunti a Piano Pomo, si ammireranno gli esemplari degli agrifogli giganti e si consumerà il pranzo a sacco, mentre il collettivo aterraterra (Luca Cinquemani e Fabio Aranzulla) parlerà delle relazioni che intercorrono tra le piante e gli altri esseri viventi.

Gli agrifogli giganti di Piano Pomo

Un’occasione unica per sperimentare l’atto di osservare, prima forma di rispetto nei confronti della natura e di difesa della biodiversità. Lo studio dell’ambiente e del paesaggio richiede una visione sostenibile sempre meno centrata sul predominio dell’essere umano sulla natura. Durante tutta la passeggiata saranno inoltre raccolti materiali organici di varia natura – foglie, ossa, rami, cortecce, i resti del pranzo- conservati per essere utilizzati il 30 aprile, nella fase di smaltatura delle sculture realizzate da Domenico Mangano e Marieke van Rooy, in una fornace arcaica costruita appositamente in uno spazio pubblico di Castelbuono.

Fabio Aranzulla e Luca Cinquemani del collettivo aterraterra. Foto di Valeria Monti

La partecipazione alla passeggiata (come ad ogni evento del programma pubblico) è libera, scrivendo una e-mail a info@museocivico.eu. L’appuntamento è per leore 10 in Piazza San Paolo a Castelbuono, da lì si prosegue in auto fino a Piano Sempria, quindi a piedi sino a Piano Pomo. Durata circa un’ora a piedi. Abbigliamento consigliato e accessori: scarpe da trekking, un giubbotto antivento, acqua, pranzo a sacco individuale.

Il Museo Minà Palumbo di Castelbuono

Gli altri appuntamenti in calendario

Venerdì 8 aprile, alle 9, all’Accademia di Belle Arti di Palermo, Aula blu Cobalto ai Cantieri alla Zisa, incontro degli artisti Domenico Mangano e Marieke Van Rooy con gli studenti dell’Accademia di Belle arti di Palermo, in dialogo con Irene Biolchini, autrice del libro “Viva. Ceramica arte libera” (Gli Ori, Firenze, 2021). Introduce Laura Barreca, modera Maria Rosa Sossai. Incontro aperto agli studenti del Corso di Storia dell’Arte Contemporanea

Sabato 30 aprile in uno spazio publico all’aperto di Castelbuono sarà la volta della creazione della fornace vera e propria che servirà alla cottura e della coloritura delle sculture realizzate dagli artisti durante la residenza al Museo. La partecipazione della comunità darà a questa fase del progetto un carattere magico-rituale, grazie all’utilizzo dei materiali organici precedentemente raccolti e alla natura arcaica della fornace; il carattere sperimentale e imprevedibile dell’azione contempla l’ipotesi di un fallimento, tema presente nella poetica dei due artisti. La costruzione del forno e la cottura delle sculture saranno momenti di comunione con gli abitanti del paese, dall’alto valore rituale e simbolico e considerate come parti integranti della mostra. Durante la coloritura/invetriatura delle ceramiche, si svolgeranno piccole animazioni condotte da Luigi Ciotta dell’APS il Cinghiale e la Balena inerenti rituali magici intorno al fuoco.

Castelbuono

Martedì 3 maggio alle ore 9, l’Università degli Studi di Palermo organizza l’incontro di Domenico Mangano e Marieke Van Rooy con Viviana Trapani, docente di Disegno industriale al Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, Irene Manzella, studentessa del Corso magistrale di Disegno industriale e con Tommaso Gambaro, studioso della ceramica siciliana. Il tema dell’incontro verterà sulla storia della ceramica nelle Madonie. Introducono e moderano Valentina Bruschi e Maria Rosa Sossai.  

Work in progress al Museo vico di Castelbuono

Sabato 7 maggio, alle 18, al Civico sarà inaugurata la mostra “Il taglio, l’innesto, il castello” che ha coinvolto il noto duo di artisti di stanza in Olanda, in una residenza al Museo di castelbuono, dove hanno lavorato a stretto contatto con esperti, artigiani, maestranze locali e comunità tutta alla realizzazione di un gruppo di sculture in ceramica. Attraverso un processo di produzione e di colorazione sperimentale e inedito, con l’uso di materie prime locali come la manna, tipica del territorio madonita, materiali di scarto organici ed ecologici, come legno, foglie, paglia, segatura, carta, semi, bucce, pigne e altri materiali naturali, i due artisti hanno “trasferito l’essenza e l’anima del territorio delle Madonie e di Castelbuono sulla superficie delle sculture di ceramica”.

Il Museo Civico di Castelbuono

Si chiude tra luglio e agosto con una performance partecipativa di Marieke van Rooy al Museo civico di Castelbuono e un successivo incontro dei due artisti e Maria Rosa Sossai con il pubblico. Liberamente ispirata alla figura di Costanza Chiaramonte, prima moglie di Francesco I Ventimiglia, di cui la leggenda narra sia stata rinchiusa in una stanza del castello dal marito Francesco I Ventimiglia, durante la performance Marieke van Rooy sarà inarcata organicamente e metaforicamente in un mobile. Come se fosse cresciuta insieme a esso o come un innesto di una pianta, alcuni arti del suo corpo sporgeranno da dei fori e la sua persona produrrà suoni e parole. La performance dal vivo unirà sia l’esperienza scultorea che lo scambio diretto con il pubblico coinvolgendolo attraverso tutti i sensi. La performance funzionerà come un loop e cambierà a seconda dell’interazione con il pubblico diventando una sorta di teatro dell’assurdo.

Parte integrante del programma pubblico, è il laboratorio educativo gratuito per bambini “Castelli immaginari” a cura di Stefania Cordone, coordinatrice del Dipartimento Educazione del Museo Civico, con gli artisti Mangano & van Rooy, in programma nei giorni 26, 27 e 28 aprile.

Domenico Mangano (nato nel 1976 a Palermo) e Marieke van Rooy (nata nel 1974, a Weert, Paesi Bassi), vivono e lavorano ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Il duo si è formato nel 2014, fondendo la carriera artistica individuale di Domenico Mangano, con il background accademico di Marieke van Rooy in Storia dell’Architettura e Urbanistica. Il loro lavoro è caratterizzato da una combinazione di ricerca e pratica artistica. L’approccio narrativo è centrale nei loro progetti. Microstorie, costruzioni politiche e architettoniche del sociale, così come ricerche sulla storia del
locale, sono alla base della loro arte. Il duo combina la ricerca archivistica con progetti partecipativi e processi educativi, che si manifestano variamente come film, installazioni scultoree, performance partecipative e pubblicazioni. Il loro lavoro è stato esposto tra gli altri a Kunstinstituut Melly (Rotterdam), Whitechapel Gallery (Londra) Bonnefanten Museum (Maastricht), La Galleria Nazionale (Roma), 2° Biennale di Atene: Heaven, (Atene), Nomas Foundation (Roma), Museo Riso (Palermo), MCA (Chicago), Palazzo Grassi (Venezia), Onomatopee (Eindhoven), PAKT (Amsterdam), Biennale di Praga, Fondazione Re Rebaudengo (Torino), ISCP (New York). Sul web www.manganovanrooy.com.


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