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Vacanti sugnu china

Eventi Mercoledì 8 marzo a Palermo Matilde Politi,la Compagnia Bella & Doudou Diouf

Mercoledì 8 marzo alle ore 21 concerto di musiche e canti popolari in siciliano e senegalese dal titolo Vacanti sugnu china con Matilde Politi/Compagnia Bella & Doudou Diouf al Palazzo Branciforte di Palermo. Il concerto conclude il ciclo Mediterraneo Australis che rientra nella programmazione di BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo prodotta dall’Assessorato alla Cultura della Città di Palermo.
Il progetto di Matilde Politi sviluppa, nel solco della ricerca originaria del suono della tradizione, soluzioni originali attraverso un percorso artistico d’impronta fortemente antropologica. La sua ricerca sul campo e il recupero dei canti della tradizione di Sicilia come degli altri paesi del Mediterraneo avviene attraverso un diretto contatto con i depositari di queste conoscenza orale.

Vacanti sugnu china

Il concerto vede la presenza di Gabriele Politi al violino, viola, mandolino, oud, Simona Di Gregorio alla voce, organetto, tamburello, marranzano, Lelio Giannetto al contrabbasso, nonché la partecipazione straordinaria del musicista senegalese Doudou Diouf, cantante e polistrumentista depositario della tradizione Griot tra Mali, Senegal, Costa d’Avorio, Burkina Faso. Gli argomenti scorrono tra i canti, si alternano e conversano tra loro: l’eterno rebus dell’amore; il desiderio umano della libertà di sognare una prospettiva propria, di costruire il proprio percorso non costretto da confini territoriali o convenzionali, legali o burocratici, economici o morali, migrando alla ricerca di condizioni di vita migliore, o restando là dove affondano le proprie radici culturali per continuare ad alimentare con nuove semine e nuovi raccolti la nostra terra, il territorio che ci nutre, la terra madre che ci ospita tutti. La tradizione è approcciata in maniera immediata, ricercando la sonorità originaria, a partire però non dalla forma estetica, ma dalla ricerca dello spirito del canto, e della funzione concreta e magica che esso era destinato ad assolvere. I brani sono arrangiati con la libertà estetica di seguire, forse teatralmente, le esigenze che il contenuto pone, per esplicitarsi al meglio in musica, anche con colori non propriamente siciliani, ma africani o zingari, napoletani o arabi, sempre in dialogo con il siciliano che è contenitore

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