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«Ti arrivi il nostro abbraccio, sorella». Dopo lo stupro alla Villa Bellini, le donne catanesi chiedono di essere ricevute dal prefetto Maria Carmela Librizzi

Società Le donne catanesi si stringono accanto alla giovanissima concittadina che ha subito violenza sessuale e mercoledì 7 febbraio si raduneranno sotto la Prefettura per essere ricevute dal prefetto Maria Carmela Librizzi e manifestare grande preoccupazione in merito alla sicurezza della città

Le donne catanesi si stringono accanto alla giovanissima concittadina che ha subito violenza sessuale alla Villa Bellini. E chiedono a Maria Carmela Librizzi, prefetto di Catania, di essere ricevute per manifestare grande preoccupazione in merito alla sicurezza della città, che ha intrapreso una pericolosa discesa sociale, economica ed etica.

Per questo si danno appuntamento mercoledì 7 alle ore 17,30 di fronte alla Prefettura, le donne di Cgil, Udi, la Ragnatela, Città felice, Fare stormo – Il Cerchio delle donne, Femministorie, Auser, Anpi, Antimafia e legalità, Governo di lei, Immagina Motta Sant’Anastasia, Memoria e Futuro, Rete Restiamo Umani, Rete Studenti Medi, Sham officine, Sunia Catania e Sicilia e Udu.

«Ti arrivi il nostro abbraccio, sorella. Ti arrivi la nostra solidarietà e la nostra rabbia – scrivono -. Non ti lasceremo sola. Non consegneremo te e le donne della nostra città alla cultura dello stupro, della violenza sul nostro corpo, della sessualità tossica, del dominio sull’altro, del femminicidio. Chiediamo attenzione e rispetto delle regole, controllo e ascolto, servizi per le donne.  Chiediamo alle istituzioni un risveglio civile. Chiediamo maggiore sicurezza per tutte e tutti».

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