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Su RaiPlay Sound “Prima che lo uccidano”, la storia di Pippo Fava in un podcast

L'Isola e i media On line le nuove puntate del podcast originale RaiPlay Sound di Peter Freeman. A 40 anni dalla morte del giornalista, scrittore, drammaturgo e artista siciliano, ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio 1984, la pubblicazione di racconti, interviste e inchieste che ci raccontano la Sicilia di quegli anni partendo dal programma di Radio1 “Voi ed io: punto e a capo”, condotto da Fava dal 1970 al 1981

Sono disponibili i nuovi appuntamenti con il podcast originale di RaiPlay Sound Prima che lo uccidano – La storia di Pippo Fava, a cura di Peter Freeman: cinque puntate integrali delle dieci andate in onda nel programma di Radio1 Voi ed io: punto e a capo”, condotto da Fava dal gennaio 1970 al marzo 1981. “Voi ed io: punto e a capo” veniva trasmesso dalle 9 alle 11.30 del mattino; alla conduzione si alternavano, per la durata di alcune settimane, personaggi della cultura e dello spettacolo. 

Clicca sull’immagine per andare al podcast su RaiPlay Sound

Quarant’anni fa, il 5 gennaio 1984, la mafia uccideva Pippo Fava. Un’esecuzione in piena regola: cinque colpi di pistola alla nuca mentre stava posteggiando la sua auto. A segnare il destino di Pippo Fava era stato il suo impegno giornalistico: da direttore de “Il Giornale del Sud” e poi de “I Siciliani”; e prima ancora da cronista. Aveva viaggiato per tutta la Sicilia, raccontandone i mali, la corruzione, i frutti guasti di un’industrializzazione che non si era mai veramente compiuta, le miserie della classe politica che governava l’isola, la presenza invasiva del fenomeno mafioso. Aveva fatto nomi e cognomi, denunciato complicità e connivenze, puntato il dito sull’intreccio tra mafia, politica e mondo degli affari. Ma Pippo Fava non era soltanto un giornalista coraggioso armato di una visione etica e civile del suo mestiere. Era un intellettuale, nel senso migliore della parola. E aveva dispiegato il suo grande talento a tutto campo: scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, saggista, pittore.

“Prima che lo uccidano” è un podcast in 5 puntate di RaiPlay Sound e il protagonista è proprio lui, Pippo Fava, che nell’autunno 1977 aveva condotto su Radio 1 dieci puntate di “Voi e io: punto a capo”. Ascolteremo la sua voce, i suoi interventi radiofonici, articoli e brani teatrali, le testimonianze del figlio, Claudio Fava, e di Leo Gullotta. Un podcast di di Peter Freeman. Da conduttore, Pippo Fava sceglie di condividere la sua passione civile e il suo amore per il teatro, ma soprattutto la sua terra, la Sicilia e il Sud in generale, con le sue complessità. Sono puntate piene di voci e di ospiti, come Leo Gullota, Pino Caruso e Aldo Giuffrè, che partecipano alla trasmissione raccontando tanto di tradizione quanto di attualità. Il programma radiofonico è stato per Pippo Fava solo uno dei tanti mezzi usati per denunciare all’opinione pubblica le condizioni di vita di una Sicilia complessa e spesso dimenticata.

Le ultime due puntate del podcast “Prima che lo uccidano – La storia di Pippo Fava” saranno disponibili su RaiPlay Sound dal 16 febbraio e ripercorreranno i momenti salienti della carriera del giornalista (nonché scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e saggista), a 40 anni dalla morte. I due nuovi appuntamenti saranno dunque dedicati all’impegno civile di Fava contro la mafia e alla sua tragica fine con l’omicidio avvenuto il 5 gennaio del 1984 a Catania.

Pippo Fava, nato a Palazzolo Acreide nel 1925, era un intellettuale poliedrico, che si è sempre battuto per la verità, con impegno coraggioso e senza compromessi contro la criminalità mafiosa che in anni ‘80 si era impadronita di Catania.  A segnare il suo distino è stato il lavoro giornalistico da direttore de Il Giornale del Sud prima e poi de I Siciliani, il mensile da lui fondato nel 1982. “Io ho un concetto etico del giornalismo…”, così scriveva Fava inaugurando la rubrica delle “Lettere al Direttore” del Giornale del Sud. E così per lui è sempre stato, fino alla fine. I suoi racconti e le sue inchieste in Sicilia ci consegnano la realtà spietata, complessa e dolente di questa terra.

40 anni dopo l’omicidio di Pippo Fava il giornalismo strumento di irrinunciabile libertà

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