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Settimana da leggere e ascoltare, il “John Lennon” di Marco Pitrella diventa audiolibro, Giulia Papalia recensisce su podcast

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Copertina a Jason Mott, vincitore del National Book Award 2021 e controcopertina a Cristina Stanescu per Sem. Il saggio su John Lennon di Marco Pitrella diventa un audio libro che l'autore presenterà il 14 maggio per l'unione ciechi di Catania. Torna il collettivo di scrittura "Tersite Rossi". Il 16 maggio debutta "Le recensioni ignoranti" il progetto podcast di Giulia Papalia

Quante festività, in memoria o per culto cattolico o semplicemente per piacere di far gite fuori città: in questo gran rumoreggiare di tantissimi libri, sempre curando con attenzione una cernita per non farvi annoiare. Da martedì 10 a lunedì 16 maggio sono 6 i libri che vi consigliamo e due sorprese sorprese.

In copertina il romanzo vincitore del National Book Award 2021 di Jason Mott, con “Che razza di libro!” (NN Editore); Controcopertina a Sem – Società Editrice Milanese con “La line della vita, di Cristina Stanescu. Quanto alle sorprese, il nuovo podcast per conoscere i libri in leggerezza dal titolo “Le recensioni ignoranti“, progetto della simpaticissima (e preparatissima) Giulia Papalia. La seconda è il successo firmato da Marco PitrellaJohn Lennon e me“, Algra Editore, che a due anni dalla pubblicazione, diventa audio libro: lo stesso autore lo leggerà sabato 14 per i non vedenti e gli ipovedenti al Polo Tattile Multimediale di Catania con il magistrato Sebastiano Ardita e con Claudia Silvia Ferrara. A fare gli onori di casa il presidente regionale dell’Uici Gaetano Renzo Minincleri. Completano i nostri consigli Les Flaneurs Edizioni La nave di Teseo.

Pronti? Conosciamo la settimana letteraria.



Le uscite di giovedì 12 maggio

Libro copertina della settimana “Che razza di libro!” di Jason Mott, NN Editore, romanzo vincitore del National Book Award 2021

«Volevo che mi vedessi, solo questo». «Bene, considerati visto» dico. Gli punto contro due dita a mo’ di pistola. «Pem-pem!». Gli offro un ultimo sorriso in onore del suo eloquio gentile eppure efficace. «Volevo solo che mi vedessi». È una cosa bellissima da dire a una persona. Non è quello che vogliamo tutti? Essere visti? Prima di andarmene mi chino verso di lui e dico, nel mio tono più sincero: «Ti vedo.»

Uno scrittore americano ha appena pubblicato un libro di successo: durante il tour promozionale, fra interviste, avventure amorose e sbronze colossali, incontra un ragazzino dalla pelle nerissima che da quel momento in poi lo segue come un’ombra. A ogni tappa il Ragazzino racconta qualcosa di sé, affermando che i suoi genitori gli hanno insegnato a diventare invisibile, per proteggersi dalla brutalità del mondo. E in effetti, lo scrittore è l’unico in grado di vederlo, ma poiché è affetto da una strana malattia che gli impedisce di distinguere la realtà dal sogno è certo che si tratti di una semplice allucinazione. Ben presto, però, le sue visioni hanno il sopravvento, mettendolo di fronte a un passato che da sempre cerca di sfuggire, una verità che preme per liberarsi e ritrovare corpo e voce.
Commovente e feroce, esilarante e tragico, Che razza di libro! è la storia di un bambino che vede nell’invisibilità una promessa di vita, e di un uomo che vorrebbe uscire dalla propria pelle, per nascondersi dalla violenza. Con una lingua brillante e arguta, Jason Mott mette a nudo discriminazione e pregiudizio, mostrandoci la possibilità di un mondo dove il colore non è più un confine. Questo libro è per chi ha inventato un pianeta senza nome, un luogo felice dove riconoscersi e sentirsi finalmente a casa.

L’autore

Jason Mott è uno scrittore americano, autore di romanzi e poesie. Che razza di libro! è stato selezionato in diversi premi, tra cui il Carnegie Medals for Excellence in Fiction, l’Aspen Words Literary Prize, il Joyce Carol Oates Prize. Ha vinto il sir Walter Raleigh Prize for Fiction e il National Book Award for Fiction 2021.

Tersite Rossi, Chroma. Storie degeneri, Les Flaneurs Edizioni

Racconti che graffiano come le spine di una rosa. O gli artigli di un mostro Nero: un ragazzo alla ricerca delle proprie origini scopre in una sperduta gola di montagna un segreto spaventoso, al di là del bene e del male. Blu: una madre tenta di salvare sua figlia e il suo popolo in un mondo in cui i Terreni sono ridotti in schiavitù per l’incapacità di ricordare il passato. Giallo: un giudice che si sente sempre dalla parte giusta della storia pronuncia la sua impietosa sentenza tra le nebbie della provincia italiana. Rosa: un pornodivo viene sequestrato dai Nuclei Armati contro la Distrazione da YouPorn e potrà salvarsi solo a patto di non pensare all’erezione. Rosso: Ashrif, Tahira, Giovanna e Luca sono le pedine di uno spietato gioco di potere, alla ricerca di un riscatto impossibile tra Afghanistan e Italia. Quelle di CHROMA sono Storie degeneri. Legate dalla degenerazione della forma: non c’è fedeltà a nessun genere letterario, nemmeno a quello apparentemente dichiarato dal colore che le contrassegna. E da quella dei personaggi: antieroi, o post-eroi, che perdono anche quando vincono, degeneri al massimo grado in una società dove se perdi non sei nessuno.

Tersite Rossi è un collettivo di scrittura, autore del romanzo d’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia “È già sera, tutto è finito” (Pendragon 2010), del noir distopico “Sinistri” (Edizioni E/O 2012, nella Collezione SabotAge curata da Massimo Carlotto), del thriller economico-antropologico “I signori della cenere” (Pendragon 2016) e di Gleba (Pendragon 2019), romanzo d’inchiesta sul lavoro sfruttato. Suoi racconti sono apparsi sulle pagine di svariate testate, raccolte e antologie. Lo pseudonimo è un omaggio a Tersite, l’antieroe omerico, e al signor Rossi, l’uomo della strada.

Hans Kelsen, Che cos’è la dottrina pura del diritto?, La nave di Teseo

Dall’introduzione di Tommaso Gazzolo: “Che cos’è la ‘dottrina pura del diritto’, il nome sotto il quale Hans Kelsen ha pensato la propria filosofia giuridica? A questa domanda prova a rispondere il testo qui presentato per la prima volta al lettore in traduzione italiana. Come la stessa forma interrogativa del titolo mostra, il tentativo da parte di Kelsen di fornire una ‘sintesi’, una sistemazione definitiva dei principi fondamentali della sua teoria, non è separabile dalla critica continua della medesima, dalla sua costante messa in questione. Dire che cosa sia la dottrina pura, per il suo autore, significa sempre ed anche continuare ad interrogarla, esattamente come avviene in queste pagine che costituiscono una delle testimonianze più chiare di tale movimento interno al suo pensiero. Questo libro è una introduzione ed un invito a conoscere i lineamenti essenziali della dottrina pura di Kelsen e, al contempo, un testo che forse meglio di qualsiasi altro fa luce sulla continua ‘crisi’ della sua filosofia del diritto.”
Massimo Cacciari e Natalino Irti: “La collana si muove tra diritto e filosofia, interrogandosi sulla crisi di vecchi istituti, che, nel loro declinare, assumono diversa fisionomia o generano nuove forme. La crisi suggerisce ricognizione del passato e sguardo verso il domani. Insieme, depone e impone” .

Franco Cordelli, Tao 48, La nave di Teseo

Tessere che formano un mosaico complesso e affascinante. Episodi – quarantotto ma forse, a ben guardare, qualcuno di meno – che danno vita a una sorta di autobiografia nascosta dell’autore e, al contempo, al racconto di una città, Roma. Frammenti in cui il narratore torna bambino, ritrova i pomeriggi al cinema con la madre, si riconosce del tutto estraneo agli altri invitati a una festa, oppure si scopre, mentre è coinvolto suo malgrado a investigare moventi e personaggi di fatti di cronaca nera e di storia politica, a rivivere i suoi amori. O dove, infine, riflette sulla scoperta spaesante e felice del teatro, e sul senso del tempo.
Ripercorrendo, con la memoria e fisicamente, tanti, più o meno conosciuti, luoghi di Roma e le suggestioni da essi evocate, Franco Cordelli costruisce un racconto in cui ritornano personaggi e temi con, sullo sfondo, la città eterna che, pagina dopo pagina, emerge come indiscussa protagonista. Una storia fatta di molte storie, narrate con uno stile inconfondibile che testimonia, una volta di più, l’unicità del suo autore.

L’autore

Franco Cordelli è nato a Roma nel 1943, è critico teatrale, scrittore e collabora con il “Corriere della Sera”. Vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi Procida, Le forze in campo, I puri spiriti, Pinkerton, Le guerre lontane Un inchino a terra, Il Duca di Mantova, La marea umana e Una sostanza sottile e i saggi: Partenze eroiche, La democrazia magica, La religione del romanzo, Lontano dal romanzo.

Anna Vera Sullam, L’ultimo inganno, Sem

Venezia, 1943. È una domenica infuocata di luglio e agli Alberoni due ragazzi cercano un po’ di frescura e di intimità. È su quella spiaggia poco frequentata che si rifugiano, perché in base alle leggi razziali non possono entrare negli stabilimenti del Lido. Ad aspettarli c’è una scoperta agghiacciante: il cadavere di un uomo seminascosto tra i giunchi. È vestito con eleganza e non sembra appartenere al tipo di persone che si ritrovano abitualmente in quella zona. Il maresciallo Giuseppe Russo, a cui viene affidata l’indagine, scopre infatti che si tratta di Ludovico Ferri, un personaggio molto in vista nella buona società veneziana, membro del Partito Fascista, che aveva da poco lasciato il golf club lì vicino dopo aver ricevuto un misterioso biglietto. Sposato con Maddalena, una ricca signora, Ludovico Ferri non è una bella persona: spietato, violento, disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, si guadagna più facilmente odio che amore. Tocca al maresciallo Russo, aiutato dall’amico Rodolfo, segretario della scuola ebraica, districarsi tra i possibili autori dell’omicidio per arrivare a una verità sorprendente e inaspettata. Sullo sfondo le vicende di una guerra che non accenna a finire e che incombe sulla vita della città.

Libro controcopertina: “La linea della vita” di Cristina Stanescu, Sem

Romania, 1926. Nina, la protagonista di questa saga familiare, è una ragazza bella e dallo spirito combattivo, figlia del prefetto della Bessarabia. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno incontra un’indovina che le preannuncia una vita lunga e difficile. La giovane non crede alla profezia, ma la veggente avrà ragione, l’esistenza di Nina e dei suoi fratelli seguirà le sorti di una nazione dilaniata dal violento nazionalismo dell’estrema destra, quindi da Hitler, per poi finire nella morsa dell’occupazione russa. Sotto la dittatura comunista cambia tutto e non resterà nulla della grande famiglia in cui la giovane è cresciuta, dei balli alla corte del re Ferdinando Hohenzollern Sigmaringen, dei vivaci festini universitari a Bucarest. L’ombra della profezia non risparmierà nemmeno il suo matrimonio, dettato da un amore travolgente per cui la donna sfiderà le convenzioni sociali e che le regalerà anni di intensa felicità tra le montagne della Transilvania. Nina ingaggerà una lotta senza tregua contro il destino, che di volta in volta vestirà la divisa delle truppe ungheresi, degli ufficiali russi o della polizia politica. Con la sola forza dell’amore per i figli, si giocherà il tutto per tutto al tavolo di una vita che le riserverà molte sorprese. Cristina Stanescu racconta la storia di una donna coraggiosa in pagine di grande intensità narrativa, abbinate a una dettagliata ricostruzione storica. Un romanzo di passioni sullo sfondo di un secolo di profondi e laceranti cambiamenti.



Sabato 14 maggio “John Lennon e me” di Marco Pitrella diventa un audiolibro per l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti

Marco Pitrella con il suo “John Lennon e me”

L’autore Marco Pitrella lo leggerà per non vedenti e ipovedenti siciliani. Se ne parlerà sabato 14 maggio nel Polo Tattile Multimediale di Catania con il magistrato Sebastiano Ardita e Claudia Silvia Ferrara. A fare gli onori di casa il presidente regionale dell’Uici Gaetano Renzo Minincleri. «Un libro che, oltre a esser letto, potrà adesso essere anche ascoltato». Lo ha detto Marco Pitrella, avvocato e giornalista catanese, parlando del suo “John Lennon e me” (Algra), fortunata e personalissima biografia dell’autore di Imagine, che adesso diventerà, grazie alla Stamperia regionale Braille, un audiolibro, offerto gratuitamente a non vedenti e ipovedenti italiani.

E di “John Lennon e me” – vincitore del premio “Letto, Riletto, Recensito!” nell’ambito dell’ultima rassegna letteraria Etnabook – si tornerà a parlare a Catania sabato 14 maggio alle 18.30 nel Polo Tattile Multimediale dell’Uici di via Etnea 602 nel corso di un incontro, moderato da Claudia Silvia Ferrara, avvocato, in cui Sebastiano Ardita, magistrato e componente del Csm, dialogherà con l’Autore. «Siamo felici di quest’iniziativa – ha detto il presidente del Consiglio regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Gaetano Renzo Minincleri, che aprirà l’incontro – grazie alla quale potremo lavorare per una sempre maggiore integrazione dei disabili visivi nella società siciliana».

A leggere il testo di “John Lennon e me” per l’audiolibro sarà lo stesso Marco Pitrella, che però, con la consueta ironia, ha tenuto a rassicurare tutti affermando che non si spingerà fino a cantare le canzoni dei Beatles. «Questo volume – ha ricordato l’autore – è uscito nel dicembre del 2020, quando ricorrevano gli ottant’anni dalla nascita di Lennon e i quaranta dalla sua tragica scomparsa. La mia vita, come quella di molti della mia generazione, è stata segnata dai Beatles, che erano l’innovazione. Ed è l’influenza di Lennon su di me che racconto, a partire da una cassetta audio di mio padre. E narro, come da sottotitolo, aneddoti, ricordi e nonsense». L’incontro sarà trasmesso in diretta sul canale Facebook del Polo Tattile Multimediale.

Lunedì 16 maggio debutta “Le recensioni ignoranti”, il primo podcast di Giulia Papalia, Blackcandy Produzioni

Un nuovo podcast, un percorso culturale multimediale con l’ambizione di diventare un talk itinerante, parlare di libri con spontaneità e leggerezza in modo non accademico. Una formula nuova per parlare di libri con un sorriso e in modo non ingessato, perché proprio non può fare a meno di mettere il naso sulla carta. Le puntate avranno una durata fino a 8 minuti a cadenza bisettimanale. Spiega Giulia Papalia a proposito del format: «Nella vita di ognuno arriva prima o poi quel momento in cui siamo troppo logorroici, troppo felici, troppo paranoici o lamentosi anche per chi ci ha sempre voluto bene. Di certo non sono io quella che si sostituisce a loro, non ne ho né tempo né voglia e poi chi vi conosce, ma con questo podcast vorrei trovare una soluzione salvifica che ovvia al problema di dover tediare amici e parenti. I libri sono un mezzo incredibile se usati con criterio: possono risollevare gli animi, gettare nello sconforto, accendere l’adrenalina, rispondere a domande che neanche sapevamo di avere e farcene di nuove (mannaggia), ci danno un La, ci divertono, ci riportano indietro nel tempo e un sacco di altre cose belle (ma pure brutte). Eccallà, la soluzione: vorrei semplicemente dare un’idea, un perché sì (un perché no), una situazione in cui leggere quel determinato libro può essere una finestra per un dialogo con sé stessi invece che sfrantumare in mille minuscoli pezzi le gonadi degli altri, oppure convincervi che se le cose vanno alla grande perché dovete andare a pescare libri motivazionali – in caso contrario la responsabilità non è mia. Roba breve, senza pretese, ma soprattutto senza volermi spacciare per una critica d’alto rango; quando veniva distribuita l’abilità letteraria io ero in fila da lampredottaro: sono venuta su con qualche disagio nell’eleganza, ma com’era bòno quel panino»

Il calendario delle puntate de “Le recensioni ignoranti”: “Le non cose” di Byung Chul Han (16 maggio), “Vita mortale e immortale della bambina di Milano” di Domenico Starnone (30 maggio), “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni (6 giugno), “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut (13 giugno), “Morsi” di Marco Peano (27 giugno), “Nova” di Fabio Bacà (11 luglio), “Niente di vero” di Veronica Raimo (25 luglio), “Dove sei, mondo bello” di Sally Rooney (8 agosto), “Fedeltà” di Marco Missiroli (22 agosto), “Il pedante in cucina” di Julian Barnes (5 settembre), “Il sesso che verrà” di Katherine Angel (19 settembre), “Come annoiarsi meglio” di Pietro Minto (3 ottobre).

La conduttrice

La toscana Giulia Papalia

La toscana Giulia Papalia

Giulia Papalia, fiorentina, classe ‘93. Avvicinatasi alla lettura quasi per caso, trova nei libri sempre nuovi spunti riflessivi che aprono inevitabilmente infinite prospettive: dallo sconforto al presobenismo, dalle risposte a nuove domande. Ed è proprio tra queste nuove domande che le è stato proposto di parlare di libri in un podcast; in un primo momento la risposta è stata un no categorico, poi in virtù di quelle prospettive si è chiesta: perché no?



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