Eventi Dal 12 al 14 febbraio, a Catania, Barbara Gallo รจ protagonista del capolavoro dello scrittore afgano Atiq Rahimi
Una leggenda afghana ci racconta di una pietra magica alla quale รจ possibile confidare tutti i propri dolori, le proprie sofferenze; una pietra alla quale รจ possibile rivelare tutti i propri segretiโฆ E la โPietra di pazienzaโ che dร il titolo al capolavoro dello scrittore e regista afgano Atiq Rahimi.
Lโattrice Barbara Gallo รจ la protagonista della produzione allestita dallโAssociazione Nuovo Mondo, ospite alla sala Musco di Catania dal 12 al 14 febbraio, per la stagione โLโisola del Teatroโ, impaginata dal direttore Giuseppe Dipasquale con peculiare apertura alle novitร drammaturgiche. Con Barbara Gallo in scena ci sarร anche Oreste Lo Basso. I costumi sono di Mela Rinaldi, mentre Franco Sardo ha realizzato gli elementi di una scena disadorna: una stanza, un letto. Un uomo ferito privo di conoscenza. Un uomo muto e immobile. Un uomo ridotto allo stato vegetativo. Sullo sfondo un Paese che nega alle donne financo il diritto di parlare: lโAfghanistan talebano. Una donna, moglie e madre, decide di approfittarne e comincia a rivelare a quellโuomo i propri segreti piรน inconfessabili. Allโinizio sono solo brandelli di ricordi, e a poco a poco con sempre piรน forza, emergono le riflessioni piรน proibite, le sofferenze, i timori e i desideri di una vita piena di angosce. Una donna che trova la sua pietra magica proprio nellโuomo che in vita non รจ riuscito mai ad ascoltarla. E paradossalmente proprio perchรฉ privato della parola e del gesto, riesce ad essere il privilegiato interlocutore di questa disperata confessione.
La scrittura di Atiq Rahimi, autore della piรจce e vincitore nel 2008 del piรน importante premio letterario francese (il Goncourt), รจ forte e immediata, ma allo stesso tempo ironica e ribelle. Una scrittura complessa che tuona secoli di sottomissione e soprusi subiti: la condizione della donna di โPietra di pazienzaโ, volutamente senza nome, รจ non lontana dalle donne di altri contesti sociali anche vicini al nostro. I suoi racconti ci rammentano quelli di certe donne del Sud impossibilitate spesso ad avere il controllo della propria esistenza, escluse dalla vita sociale e vittime di abusi e sfruttamento.
Barbara Gallo รจ un fiume in piena di bravura. Riesce a trascinarci nellโintimitร di questa donna e nellโimmensitร del suo dolore mantenendo sempre uno stile recitativo fresco e non cadendo mai nel solito clichรฉ patetico con cui troppo spesso vediamo rappresentate le violenze perpetrate nei confronti delle donne. La sua presenza รจ vibrante, la sua voce รจ in continua trasformazione quando tratteggia la corposa galleria di personaggi che popola il suo racconto dando ad ognuno di loro un giudizio inappellabile. Una presenza emozionante, sospesa tra sogno e realtร che un momento รจ il demone appassionato che irrompe sulla scena col suo carico di angosce, e un altro รจ la devota mussulmana che recita i novantanove nomi di Dio.
La scena รจ quasi spoglia, una stanza completamente squarciata dalla guerra. Solo un altare, un ritratto del marito sospeso in aria e un letto nel quale egli giace in coma. Un letto che la protagonista porta in giro attraverso una corda legata al capezzale. Quel marito in coma diventa il luogo dellโazione, lo spazio scenico con cui la donna agisce. In questo senso la scenografia agevola un dialogo altrimenti impossibile tra i due personaggi e si fa drammaturgia.
Pietra di pazienza
di Atiq Rahimi
elementi di scena realizzati da Franco Sardo
costumi Mela Rinaldi
con Barbara Gallo e con Oreste Lo Basso
produzione Associazione Nuovo Mondo