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L’ultimo appuntamento dell’anno in compagnia dei libri da noi consigliati

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Salutiamo l'anno che si chiude e auguriamo un buon inizio di anno nuovo con i nostri dieci consigli alla lettura per il breve ponte che ci farà riposare. Narrativa, saggistica, poesia, fotografia e graphic novel: vasta è la scelta di titoli con cui affacciarsi al 2023

Sono tante le novità da leggere che vi consigliamo per salutare l’anno che sta finendo. Ci piace regalare il podio a tutti i libri perché l’impegno profuso è sempre tanto e diversi testi sono stati “lavorati” per anni prima di vedere la luce. E allora annunciamo i dieci titoli che vi consigliamo per le festività: “Felicità” di Gianni Contarino (Scatole Parlanti), “Luna Pietra” di Daniela Grandinetti (A&B Editrice), Abito” di Davide Viggiano (Giazira), il graphic novel “Saphari” di Miguel Ángel Martín“, Sciarada macabradi (Edizioni Npe), Giovanni Marchese (Algra), “Separazione e bigenitorialità” di Giovanni Salerno (Bonfirraro). Il sogno di uno dei più girovaghi catanesi si concretizza dopo cinque anni di lavoro: Jacopo Pennisi pubblica “Profumo di un viaggio” su Amazon. Non manca l’élite della poesia con “La malagrazie” di Margherita Ingoglia (A&B Editrice) “Sabbia aspra” di Francesco Randazzo (Porto Seguro). Colpo Settecolori con 14 contributi di altrettanti autori che si narrano con corredi fotografici: è “Casa come me” di Carlos D’Ercole.

Buone feste ai nostri lettori.

Giovanni Marchese, Sciarada macabra, Algra

Il secondo volume della collana “Demoni meridiani” curata dai siciliani Giuseppe Maresca e Luca Raimondi, per Algra Editore, si è fatto attendere, ma sotto le festività natalizie eccolo negli scaffali libreschi a firma di Giovanni Marchese. Italia, prima metà degli anni Novanta. Gioele sembrerebbe un ragazzo come tanti altri, ma in realtà nasconde un macabro segreto. Alla nascita ha ricevuto un dono, un potere medianico, che però decide di tenere nascosto a tutti, poiché teme di non essere accettato. Un giorno, tuttavia, qualcosa cambierà e Gioele dovrà scegliere tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Spiritismo, percezioni extra-sensoriali, ex criminali nazisti, esperienze di pre-morte, mesmerismo e apparizioni spettrali fanno da sfondo a un romanzo di formazione ai confini della realtà.

Gianni Contarino, Felicità, Scatole Parlanti

Catania, 4 marzo 2012. Un messaggio ricevuto sul telefono e una corsa in macchina verso Riposto. Nella casa di sua sorella, deserta, Pippo Filicudi trova un nastro di carta, con su scritte a casaccio lettere dell’alfabeto, e un biglietto. Si mette alla ricerca di Nunzia. Riposto, 4 marzo 1952. Quando Nilla Pizzi ha da poco vinto il Festival di San Remo nasce Nunzia e, come in questo caso, ogni anno, mentre nel mondo accadrà di tutto, i fatti della sua vita ne saranno una brutta copia o un riflesso. Il padre, Gino, è un artigiano e un uomo evoluto come un Neanderthal; la madre, Vera, è una casalinga di origini alto borghesi, donna pia e moglie prudente. Il fratello minore, Pippo, è immaturo e succube. Nunzia, sin da bambina, ama la musica, canta divinamente e sogna un futuro da artista, ma fra le botte del padre e i santini della madre cresce, pallida e solitaria, in un ambiente sempre uguale a sé stesso e la sua mente si ammala, trasformandola col tempo in un mostro.

Carlos D’Ercole, Casa come me, Settecolori

Le confessioni di 14 artisti – Miquel Barceló, Carlo Benvenuto, Pedro Cabrita Reis, Francesco Clemente, Pablo Echaurren, Abel Ferrara, Paolo Fresu, Alberto Garcia Alix, Rafael Jablonka, Mimmo Paladino, Enrico Rava, Luigi Serafini, Albert Watson, Terry Winters – nel loro spazio privato ma aperto al mondo attraverso un ricchissimo corredo fotografico.

Oggi non esiste più un Caffè Greco, un Rosati, un Giubbe Rosse dove potersi incontrare, confrontarsi. E allora Casa Come Me diventa quasi uno spazio fisico dove artisti che non si vedono da una vita o non si conoscono affatto possono finalmente dialogare. È una versione letteraria di Au rendez-vous des amis di Max Ernst. Luigi Serafini
Sulla scia di Mario Praz che alla fine degli Anni Cinquanta raccontava la Casa della Vita, Carlos D’Ercole si avventura nelle dimore di artisti ammirati, alla ricerca di libri, quadri, design e quant’altro sveli i gusti e i segreti degli intervistati. Dalla New York di Francesco Clemente, Albert Watson e Terry Winters alla Parigi di Miquel Barceló, dalla Madrid di Alberto García-Alix alla Lisbona di Pedro Cabrita Reis, passando per la Cracovia di Rafael Jablonka, la Roma di Abel Ferrara, Pablo Echaurren e Luigi Serafini, la Milano di Mimmo Paladino e Carlo Benvenuto, per approdare infine alla Bologna di Paolo Fresu e la Chiavari di Enrico Rava, nulla sfugge all’occhio chatwiniano dell’autore che con la complicità di amici fotografi individua passioni e furori collezionistici di ciascuno. Gli artisti coinvolti nel progetto Casa Come Me hanno voluto regalare alla fine di ogni capitolo un pensiero al lettore: uno sketch, un disegno, una foto inedita.
Carlos D’Ercole è autore di “Vita Sconnessa di Enzo Cucchi” (Quodlibet, 2014) e “Dizionario Gonzo” (1000eunanotte, 2018). Ha inoltre curato la prima edizione italiana di “Le Fogne del Paradiso” di Albert Spaggiari (Oaks Edizioni, 2016) e di “La Notte che arrivai al Café Gijón” di Francisco Umbral (Edizioni Settecolori, 2022).

Margherita Ingoglia, La malagrazie, A&B Editrice

La malagrazia è una raccolta di scritti in forma di ballate e di poesia per raccontare la donna e il suo corpo. Il corpo inteso come involucro di bellezza e come calco emozionale. La donna come figura femminile che nel tempo ha saputo ribellarsi a certi diktat barbari, violenti e arcaici che l’hanno tenuta muta e incapace di esprimersi. Corpi che non si riconoscono nelle categorie sessuali prescritte e convenzionali; non sanno in quale forma esistere e, per questo, si avvertono estranei e smarriti. Margerita Ingoglia vive a Palermo, dove insegna nelle scuole secondarie superiori. Giornalista culturale, è iscritta all’Ordine dei pubblicisti di Sicilia dal 2015. Ha pubblicato due raccolte di poesie: Aldebaran (2006) e …e il corpo fu oltraggio! (2013). Gestisce il canale YouTube ‘‘Fimmina che legge’’ dedica- to a approfondimenti letterari e interviste a autori contemporanei. Cura la rubrica culturale per l’emittente televisiva, Tele Radio Sciacca. Alcuni dei suoi scritti sono stati premiati e si trovano in diverse antologie letterarie.

Francesco Randazzo, Sabbia aspra, Porto Seguro

La poesia è l’arte di far entrare il mare in un bicchiere, diceva Italo Calvino, così in questa raccolta poetica questa utopia è sempre presente nel perenne interrogarsi sul mondo e sull’esistenza. Ogni parola, seppure, semplice o a volte ironica, spesso tagliente, è frutto di un lavoro incessante di scelta e sintesi, di narrazione cristallizzata in versi che distillano e tentano di versare in un bicchiere il mare tempestoso della vita.

Francesco Randazzo è scrittore e regista. Laureato in Regia, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, nel 1991. È attivo in Italia e all’estero come regista e autore per importanti teatri e festival. Ha pubblicato con vari editori, testi teatrali, poesie, racconti e quattro romanzi; ha ottenuto numerosi riconoscimenti in premi di letteratura e drammaturgia nazionali e internazionali. Parallelamente ha svolto attività didattica con corsi di recitazione, regia, drammaturgia e scrittura creativa, storia dello spettacolo, stages e conferenze per varie istituzioni pubbliche e private.

 Davide Viggiano, Abito, Giazira

“Il corpo è il luogo per eccellenza dell’identità. È la nostra primissima forma esteriore, un pezzo unico e irripetibile di ogni soggettività”

La parola “Abito” ri-veste per intero il corpo di questo saggio. Ricuce il pensiero di diversi autori da un punto di vista “tattile”, sensoriale. Un corpo-involucro abitato da più identità, matrice di simboli e rituali dove fluidi, carne, storie, ricordi e percezioni si intrecciano e si fondono con l’arte, la scienza, la natura, la moda, l’architettura e le nuove frontiere tecnologiche. La pelle-vestito fa da intermediario tra la soggettività intima e il mondo circostante. Cosa significa abitare il corpo nell’era antropocentrica, in un mondo divenuto ormai inabitabile? Può l’arte tracciare nuovi scenari per un cambio di paradigma e garantire a ogni individuo il proprio habitus in piena libertà?



Daniela Grandinetti, Luna Pietra, A&B Editrice 

Due donne, un paese e un fantasma: una storia che ricuce il filo di vite vissute tra passato e presente. Un romanzo sull’abbandono e l’indifferenza, in cui c’è chi parte e chi resta. Cettina lascia il paese a venti anni per andare a Milano a inseguire il sogno di diventare un’artista. Tilde, l’amica d’infanzia, rimane in quel paese. Gli eventi costringono Cettina a tornare a Sovara, in Calabria, dopo molti anni vissuti senza contatti con il mondo che si è lasciata alle spalle. Le due donne faranno i conti con le proprie ossessioni e con il fantasma di Cosma, una contadina vissuta a Sovara agli inizi del Novecento: una leggenda narra che quando piove e tira vento Cosma corre per i vicoli portando tempesta e malasorte. Tra incubi e realtà, Cettina e Tilde finiranno per svelare gli inganni e le menzogne dell’infanzia.

Miguel Ángel Martín, Saphari, Edizioni Npe


In questo graphic novel si racconta la vita di Sandoval, da poco uscito dal carcere, che inizia a lavorare come guardia di sicurezza in una zona industriale abbandonata della sua città. Qui fa la conoscenza di Belasco, il titolare di Saphari, un ristorante specializzato in carni esotiche e piatti stravaganti. È proprio in questo locale che Sandoval conosce Amanda, una cliente abituale, e per la quale inizia a provare un’attrazione. Poi accade che, dopo aver ricevuto una notizia che tanto aspettava, Belasco decide di raccontare a Sandoval tutta la verità sul suo vero lavoro.

 Jacopo Pennisi, Profumo di un viaggio

Spinto da un’incontenibile desiderio di avventura, il sogno di Jacopo è percorrere l’India in moto e scoprire così il paese delle infinite leggende. Armato di coraggio e forza di volontà, il suo sogno diventa realtà. In sella alla sua amata Royal Enfield, affronta le battaglie quotidiane sulle trascurate strade indiane che riflettono in qualche modo la crudeltà della vita: per quanto pronti possiamo essere, il percorso da attraversare non sarà facile. Dopotutto, una vita senza inconvenienti finirebbe per essere noiosa. Che giungano sotto forma di mucche adipose nel bel mezzo della carreggiata, o di stolidi mostri mentali che serpeggiano intorno alla nascita di un amore, gli ostacoli sorgono quando è il momento di fare un passo in avanti nel nostro processo di crescita, e si portano dietro l’adrenalina di cui abbiamo bisogno per superarli. E pare che l’India sia solita costringerci a sviscerare le nostre paure, per poi distruggere quelle parti di noi che ci impediscono di vivere la piena libertà, restituendoci, infine, l’abilità di percepire la magia dell’esistenza. Sebbene gli ostacoli ed i nemici da affrontare siano innumerevoli, un profumo ricorrente sembra accompagnare il viaggiatore, trasportando verso di lui vari alleati, tra i quali un alieno in incognito, che lo aiuteranno a trovare la forza per vincere la sua guerra interiore. Il libro si può comprare su https://www.amazon.it/Profumo-Viaggio-mappa-interiore-motociclista/dp/B0BPFQ9N7P.

Giovanni Salerno, Separazione e bigenitorialità, Bonfirraro


Il libro approfondisce la tematica della bigenitorialità, principio dibattuto in convegni e seminari che tuttavia trova resistenze nell’applicazione concreta da parte dei tribunali italiani e soprattutto siciliani. I tribunali regolano ancora il diritto di visita dei figli con il genitore non collocatario con prestampati che per nulla si adattano alle esigenze specifiche della famiglia e dei figli. L’intento dell’autore è quello di sensibilizzare operatori del diritto, mediatori familiari e familiari nel poter credere che un’evoluzione è possibile nella vita vera. Occorre uscire dalla logica del calcolo matematico delle ore assegnate a uno piuttosto che all’altro genitore, del giorno alternato tra una casa e l’altra.

L’autore aspica che si riesca a fuoriuscire dal modello della “madre-proprietaria” del figlio/a conteso “pacco postale” che decide autonomamente e obbliga l’altro genitore ad adattarsi, e che nessun altro padre si possa ritrovare nella condizione di chi debba elemosinare il tempo da trascorrere con il proprio figlio/a, per esempio, il giorno del proprio compleanno e vedersi rifiutata ogni richiesta perché “quel giorno non tocca a te!”.

Il libro è rivolto agli operatori del diritto, ai mediatori familiari e ai genitori. Occorre che chiunque inizi a pensare che un’altra organizzazione familiare è possibile e non è fantascienza: gli avvocati devono educare i propri clienti, i giudici devono mostrare più coraggio nel redigere i propri provvedimenti. La speranza è che si smetta con gli stereotipi classici del padre violento-bancomat-irresponsabile, della madre proprietaria del figlio, della madre-soggetto debole, del figlio conteso.



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