Eventi Giuseppe Cederna al Teatro Biondo di Palermo, dal 12 al 22 marzo dà voce e corpo alle vittime e ai carnefici della Grande Guerra che trasformarono l’Europa in un immenso mattatoio
Un tumulo informe di sacchi e legni anneriti dal fuoco- che diventerà fiume, trincea, montagna, cimitero- è la zattera a cui si aggrappa il protagonista dello spettacolo, un naufrago della Grande Guerra. Un sopravvissuto. Posseduto dall’implacabile progressione della memoria e incalzato dai temi musicali dei luoghi e dei personaggi, Giuseppe Cederna dà voce e corpo a quell’umanità di vittime e di carnefici che trasformarono l’Europa in un immenso mattatoio. Dai Futuristi ai Generali, dai fanti mandati a morire sul Carso e sull’Isonzo ai loro compagni di naufragio, quegli spettri usciti dalle trincee austriache, fino agli scrittori e ai poeti le cui parole, ancora oggi, ci illuminano e ci commuovono: Owen, Stuparich, Gadda, Ungaretti, Trilussa, Rumiz. Dall’esaltazione alla consapevolezza. Dalle “Radiose giornate di Maggio” alla notte di Caporetto.

Giuseppe Cederna in L’ultima estate dell’Europa
«La guerra è molto più vicina di quello che pensiamo – commenta Giuseppe Cederna – la guerra dorme dentro di noi. Per questo, raccontarne gli orrori ma anche il desiderio e la capacità di riscatto, è doloroso e necessario. Con la pietà della memoria e la miracolosa potenza delle storie, l’uomo riesce a ribellarsi all’umiliazione del corpo e dell’anima. Anche nell’orrore, talvolta, riusciamo a trovare la nostra umanità e dignità più profonde»
a cura di Augusto Golin e Giuseppe Cederna
regia Ruggero Cara
con Giuseppe Cederna
musiche dal vivo di Alberto Capelli (chitarre) e Mauro Manzoni (flauti e sassofoni)
produzione Art Up Art