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Le vie dei tesori 2017, i siti da scoprire

Eventi I ventuno siti da scoprire a Palermo e sette siti nelle altre quattro città - Agrigento, Messina, Caltanissetta e Siracusa -, dell'edizione di quest'anno

LE VIE DEI TESORI 2017 – 21 SITI DA SCOPRIRE A PALERMO

ARCHIVIO DI STATO – CATENA Qui si conserva il documento cartaceo più antico d’Europa, una lettera in greco e arabo, scritta nel 1109 da Adelasia del Vasto, terza moglie del re normanno Ruggero I.

palermo, archivio di Stato sede Catena

palermo, archivio di Stato sede Catena

ARCHIVIO STORICO COMUNALE Settemila metri di scaffalature lignee cariche di carte e volumi manoscritti: e sette secoli di memoria della città. Dal registro di gabelle regie di epoca angioina al Fondo Ricordi patrii, raccolta di cimeli risorgimentali tra i quali lettere autografe di Garibaldi, Umberto I e Crispi.

Palermo, Archivio storico comunale

Palermo, Archivio storico comunale

CATACOMBE DI SAN MICHELE ARCANGELO Nel complesso della biblioteca comunale di Casa Professa un complesso sotterraneo la cui funzione originaria era di luogo di sepoltura, con cappelle, nicchie e tombe ancora visibili.
CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ Un piccolo edificio accanto al Castello della Zisa, a navata unica, una cupola simile a quella di San Giovanni degli Eremiti. Potrebbe essere la parte più antica dello splendido complesso regio arabo-normanno della Zisa.
CHIESA DI SANTA MARIA DEL PILIERE La sua fama è legata alla presenza di un pozzo scoperto nel 1539 in cui venne trovata una statua lignea della Madonna col bambino in braccio. Divenuta oggetto di devozione, la statuina venne posta sopra a una piccola colonna di marmo (piliere, cioè pilastro).
CHIESA INFERIORE DELLA CAPPELLA PALATINA Non sono in tanti a conoscere l’esistenza della chiesa di Santa Maria delle Grazie, che più che una cripta, è proprio una chiesa inferiore che vive al di sotto della maestosa e straordinaria Cappella Palatina.
CRIPTA DELLE REPENTITE Nel convento di cui faceva parte la cripta vivevano le ex prostitute convertite alla vita monastica e mantenute dalle cortigiane in servizio attraverso un’imposta pagata al Senato palermitano, una sorta di “porno-tax” ante litteram.
CRIPTA LANZA A SAN MAMILIANO Avvolta nel mistero, forse nasconde la cripta preziosa dei nobili Lanza, con la tomba di Laura Lanza, la baronessa di Carini. La cripta, scomparsa per secoli, è stata ritrovata per caso vent’anni fa durante lavori di pulizia. Ci sono quattro tombe: in una è sepolto Blasco Lanza, il nonno di Laura; nell’altra la seconda moglie del padre, Castellana Centelles; nella terza probabilmente il padre Cesare Lanza, l’uomo che la uccise. Sul quarto sarcofago, anonimo, giace la scultura di una giovane donna….

palermo, cripta Lanza in san Mamiliano

palermo, cripta Lanza in san Mamiliano

EX OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Lunga 43 metri e larga 8, con un suggestivo soffitto a cassettoni di legno policromo con motivi floreali, con dipinti di Pietro Novelli, un tempo ospitava i pazienti ricoverati. Oggi è l’aula magna del liceo Croce.
MIQVEH
Piazza Ss. Quaranta Martiri al Casalotto Nel cuore del vecchio quartiere ebraico ormai in gran parte scomparso è sopravvissuto il Miqveh, utilizzato dalle donne per i rituali di purificazione dopo le gravidanze e il ciclo mestruale.

Palermo, il Miqveh

Palermo, il Miqveh

MUSEO TUTONE L’uso di mescolare l’acqua con l’anice affonda le radici agli arabi, ma l’antica ricetta del distillato “anice unico”famiglia Tutone. Una visita al Museo, nel cuore di Palazzo Ajutamicristo, è un viaggio nella storia della bevanda.
MUSEO MORETTINO Teche che custodiscono macinini e tostacaffè, macchine per espresso e dipinti naif per raccontare la storia di una bevanda che è inscritta nel dna del siciliano doc. Il museo del Caffè Morettino è una vasta collezione privata di 1000 strumenti per la lavorazione del caffè provenienti da tutte le parti del mondo e risalenti a epoche diverse.

PALAZZO PETYX Oggi sede della Banca popolare Sant’Angelo, fu progettato dall’architetto torinese Nicolai nel 1906 per conto dei Dagnino, storica famiglia di pasticceri palermitani. Meravigliose vetrate piombate, pavimenti di pregiata ceramica, stucchi rococò, suggestioni veneziane.
SALA DEL CALENDARIO DEL CONVENTO DI SAN DOMENICO. Sembra di essere dentro le pagine de “Il nome della Rosa”. Un’intera parete è decorata con un Calendario liturgico realizzato da un frate nel Settecento: una sequenza di numeri, lettere e simboli da decifrare che consente di stabilire la data della Pasqua dal 1700 fino al 2192.
PALAZZO DELLE POSTE Un piccolo ma interessantissimo museo futurista. Nelle proprie sale, di solito chiuse al pubblico, accoglie cinque capolavori di Benedetta Cappa, moglie di Tommaso Marinetti, che pochi anni fa volarono al Guggenheim Museum di New York.
CHIESA DELLA PINTA Apre, dopo un lungo restauro, la chiesa di Santa Maria dell’Itria, detta La Pinta, tra San Giovanni degli Eremiti e Palazzo Reale. Prende il nome di una chiesetta preesistente di epoca bizantina dove nel 1562 fu recitata “La creazione del mondo” del monaco Teofilo Folengo, chiamato L’Atto della Pinta, prima rappresentazione sacra in Sicilia. La chiesetta nel 1648 fu abbattuta per fare posto a due bastioni a difesa del Palazzo Reale e l’Arciconfraternita della Pinta si spostò nel 1662 in questa nuova sede. L’interno è un trionfo di stucchi del Serpotta.
CASA MUSEO DEL COSTUME TEATRALE E’ la prima esposizione storica del costume teatrale nel sud Italia, che nasce da un’antica tradizione di famiglia, nella dependance del Castello della Favara. Tra stoffe e figurini, decori raffinati e foto di star dello spettacolo, è un viaggio nei back-stage teatrali, ma nel contempo l’esempio di un impegno concreto nel cuore del quartiere difficile di Brancaccio.

PALAZZINA DEI QUATTRO PIZZI ALL’ARENELLA (CASA FLORIO) Un’antica tonnara acquistata da Vincenzo Florio, e trasformata in vilal nella borgata dell’Arenella. Ai “Quattro Pizzi”, giunsero lo zar di Russia Nicola I e la zarina Alessandra: talmente affascinati da volere riprodurre una sala identica al salottino liberty delal torre dei Quattro Pizzi nella loro residenza imperiale di San Pietroburgo che chiamarono “Rinella”. E’ ancora lì.

Palermo, Palazzina dei quattro pizzi

Palermo, Palazzina dei quattro pizzi

VILLA LANTERNA GRAVINA Nel 1774 il monastero di San Martino delle Scale cedette la chiesa con i terreni circostanti al barone Mariano Lanterna, che edificò una graziosa casina di villeggiatura. Nel 1871 i fratelli sacerdoti Pandolfo, acquistati dagli eredi la chiesa, la sorgente e l’area circostante vi impiantarono uno stabilimento di bagni minerali.
VILLA POTTINO E‘ l’ultimo scampolo di Liberty, sfuggita al “sacco di Palermo” degli anni ‘60. Villa Baucina-Pottino nacque nel 1915 su disegno dell’architetto Armò come abitazione dei Principi di Baucina, poi acquistata dal Marchese Pottino di Irosa. La villa, dalla facciata neorinascimentale, si sviluppa su quattro piani, e un parco con esemplari di Ficus microcarpa e macrophylla. Nel ’73 esplose nei pressi un ordigno – si parlò della mafia dei costruttori – ma provocò soltanto la rottura di qualche vetro.
GROTTA DELL’ACQUASANTA Luogo sacro, da alcuni ritenuto miracoloso, contenitore naturale di una sorgiva dalle certificate qualità terapeutiche, diede i l nome all’intera borgata. La grotta della Madonna dell’Acquasanta custodiva un tempo un affresco della Vergine, ritrovato nell’anno 1022 e venerato anche al tempo dei Saraceni, come ricostruisce il Mongitore. Viene chiamata la “Lourdes della Sicilia”.

Palermo, le grotte dell'Acquasanta

Palermo, le grotte dell’Acquasanta

SETTE LUOGHI DA SCOPRIRE NELLE PROVINCE SICILIANE

AGRIGENTO // Giardino Botanico Settantamila metri quadrati di verde incastonati nel cuore della Valle dei Templi, a poche decine di metri dalla linea delle fortificazioni dell’antica Akragas e del Parco archeologico. Oltre ventimila piante riferibili a oltre trecento culture ed essenze diverse, espressione tipica della vegetazione mediterranea.

Agrigento, il Giardino botanico

Agrigento, il Giardino botanico

AGRIGENTO // IPOGEO TEATRO PIRANDELLO oppure Ipogeo dell’Acqua Amara Fa parte del complesso sistema di ipogei che corre sotto il centro storico di Agrigento, costruito per approvvigionare la città di acqua. Questo ipogeo, detto dell’“acqua amara”dovuto al letto argilloso del cunicolo) consente di addentrarsi nelle viscere della città. Si dirama dal Teatro Pirandello fino alle pendici della Cattedrale di San Gerlando e di Santa Maria dei Greci. Un altro ipogeo, Vescovado, correva con continuità dalle alture verso l’area anticamente abitata.

Agrigento, il teatro Pirandello

Agrigento, il teatro Pirandello

SIRACUSA // CARCERE BORBONICO Riapre, dopo una chiusura di anni, il carcere ottocentesco voluto dai Borbone, con le celle, i corridoi, gli atri. Che fu anche una delle prime prigioni italiane a sperimentare una vera e propria rivoluzione nel sistema penitenziario, che partiva innanzi tutto dal concetto di rieducazione. Secondo questa teoria, i Borbone sarebbero stati fedeli agli insegnamenti del Vangelo e non avrebbero ignorato i venti dell’Illuminismo che soffiavano dalla Francia…

Siracusa, il carcere borbonico

Siracusa, il carcere borbonico

SIRACUSA// MIQVEH L’insediamento della comunità ebraica a Siracusa risale al III secolo e termina nel 1492, anno della sua espulsione. Nel quartiere ebraico erano anche i bagni rituali – miqveh –riservati alla purificazione. Per le donne, il bagno rituale era obbligatorio dopo il ciclo mestruale o dopo il parto, altrimenti non sarebbe stato possibile tornare a generare, ma anche per gli uomini esistevano delle prescrizioni che imponevano l’immersione. In acque di sorgente o di fiume, mai stagnanti…

CALTANISSETTA // Museo Aziendale Averna Nel 1868 un commerciante di tessuti riuscì ad entrare nelle grazie dei Cappuccini che officiavano nella vicina Abbazia di Santo Spirito. Furono loro a consegnargli la ricetta segreta di un infuso di erbe. L’elisir fu convertito in prodotto industriale su larga scala e ottenne da Vittorio Emanuele III, nel 1912, il “Brevetto della Real Casa”.

Caltanissetta, museo aziendale Averna

Caltanissetta, museo aziendale Averna

MESSINA. CHIESA DI S.MARIA DI GESÙ SUPERIORE –IL RITIRO. È il luogo del mistero, il luogo su cui da secoli si affannano in tanti, tutti alla ricerca della tomba di Antonello da Messina. Secondo un autorevole filone di studi, il pittore quattrocentesco è sepolto nella cripta del convento interrata sotto il piano di calpestio dell’attuale chiesa-convento sorto nel 1166.

Messina, chiesa di Santa Maria di Gesù superiore

Messina, chiesa di Santa Maria di Gesù superiore

Messina MUSEO REGIONALE INTERDISCIPLINARE Due Caravaggio e due Antonello: non sono in tanti i musei che possono vantarli nella loro collezione. Tra questi c’è il Museo Regionale di Messina che da pochi mesi ha restituito al pubblico un sito completo e all’avanguardia, inserito in un parco museale di oltre 17mila mq che ospita i reperti estratti dalle macerie del terremoto del 1908.

Messina, Museo regionale interdisciplinare

Messina, Museo regionale interdisciplinare

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