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La mafia raccontata da Pif miglior commedia europea

Visioni "La mafia uccide solo d'estate", film d'esordio di Pierfrancesco Diliberto premiato come miglior commedia a Riga agli European Film Awards

Alla fine agli European Film Awards di Riga l’Italia si porta a casa due premi non da poco, quello andato a Pif per ‘La mafia uccide solo d’estat” nella categoria miglior commedia e quello per il film d’animazione ‘L’arte della felicità’ del regista napoletano Alessandro Rak, ma è “Ida” di Pawel Pawlikowski film polacco in bianco e nero, pieno di dramma e storia che stravince si porta a casa ben cinque premi: miglior film, regia, fotografia, premio del pubblico e sceneggiatura.

Pif e Cristiana Capotondi in La mafia uccide solo d'estate

Pif e Cristiana Capotondi in La mafia uccide solo d’estate

«Dedico il premio alle vittime della mafia e devo dire che sono orgoglioso di essere siciliano e di Palermo. Voi sapete che noi abbiamo la mafia, ma in Italia essere mafioso è un crimine. In Europa no, non c’è il reato di associazione mafiosa e questa una vergogna» ha dichiarato a caldo Pierfrancesco Diliberto in arte Pif di questo tema che ha trattato in maniera grottesca, ma che in questi giorni più che mai ha portato l’Italia sulle pagine dei giornali internazionali. Ancora Pif, nel ricevere il premio alla 27esima edizione degli European Film Awards al Teatro Tedesco della capitale lettone: «Si racconta sempre la mafia e mai l’antimafia. Quando ero piccolo io e i miei amici ci vergognavamo di essere di Palermo, ma nessuno racconta che in Sicilia ci sono stati anche Rocco Chinnici e Boris Giuliano».

Una commedia in cui “si ride della mafia mescolando satira e denuncia”. Così Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ha ideato la sua opera prima, La mafia uccide solo d’estate, di cui è protagonista con Cristiana Capotondi, premiata come miglior commedia questa sera agli European Film Awards, gli Oscar europei, a Riga. La storia, ambientata a Palermo tra gli anni ’70 e ’90, racconta i primi 20 anni di Arturo (da bambino lo interpreta Alex Bisconti, da adulto Pif), brillante e sognatore, da sempre innamorato di Flora (da bambina Ginevra Antona, da adulta Cristiana Capotondi).


Le avventure personali e sentimentali del protagonista offrono uno sguardo anche sulla cronaca della città immersa nelle guerre di mafia e nel tentativo di combatterla, di uomini coraggiosi, spesso soli, come Rocco Chinnici, Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. Il racconto si intreccia alle immagini di repertorio scelte dagli autori nelle Teche Rai. Palermitano, classe 1972, volto tv delle Iene e poi del Testimone (su Mtv), Pif – che è anche coautore della sceneggiatura con Marco Martani e Michele Astori – nel suo lavoro di ricerca si è reso conto che di certe vicende “si sapeva già tutto ma non ci si ribellava. Alcuni erano collusi, ma altri rinnegavano la pericolosità della mafia. Anch’io vivevo come gli altri in una bolla. Ci hanno fatto svegliare solo gli attentati del 1992”. Il film è stato girato a Palermo “senza pagare il pizzo”, ha sottolineato Pif, “ci siamo riusciti grazie all’aiuto fondamentale dell’associazione Addio Pizzo”.

“La mafia uccide solo d’estate” ha già vinto quest’anno il David di Donatello per il miglior regista esordiente a Pif (premiato anche con il David giovani); i Nastri d’argento per il miglior regista esordiente e per il miglior soggetto (Michele Astori, Pif e Marco Martani); il Globo d’oro per la migliore sceneggiatura, il Ciak d’oro Alice/Giovani per il regista. Nel 2013 ha ottenuto il premio del pubblico al Festival di Torino.

Leggi l’intervista a Pif del 20 novembre 2013

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