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“La fine del mondo” con Simona Norato, la rivoluzione allo specchio

Musica La cantautrice palermitana arriva al primo disco da solista, prodotto dal cantautore catanese Cesare Basile: «Il cambiamento ed il movimento applicati innanzitutto a se stessi, perché lasciarsi non è la fine del mondo». Il disco esce con il marchio "La Fionda" sodalizio indipendente di artisti siciliani che propone un nuovo modello di gestione della 'macchina' che sostiene l'artista

Si intitola “La fine del mondo”, il nuovo disco della cantautrice palermitana Simona Norato, già nella band di Dimartino e con le Iotatola, uscito con il marchio La Fionda, sodalizio indipendente di artisti siciliani che propone un nuovo modello di gestione della ‘macchina’ che sostiene l’artista. Musica e testi sono della stessa Norato, la produzione artistica è di Cesare Basile, con cui sarà in tour nelle prossime settimane per presentare il nuovo progetto dell’artista etneo.

Simona Norato

Simona Norato

Scrive la ex Iotatola sul suonuovo progetto discografico: «Questo disco è il frutto di una scrittura incoercibile, come il reflusso gastrico perpetuo dopo la sbronza. La morte alcolica dell’eroe senza pelle che si rinchiude in casa per paura e per amore dell’uomo, è necessaria. Perché è la fine che precede il principio, non il contrario. Questo disco parla di Rinascita, parla di quella salvezza che proviene dalla scrittura, dal racconto. La bellezza del viaggio che prescinde dal risultato e nutre, qui ed ora. La ricerca di nuovi modelli culturali che cancellino quelli vecchi, ingoiati senza critiche. La rivoluzione allo specchio. Il cambiamento ed il movimento applicati innanzitutto a se stessi, perché lasciarsi non è la fine del mondo».

La cover di La fine del mondo

La cover di La fine del mondo

Questo il messaggio che accompagna la nascita del consorzio produttivosodalizio artistico discografico La Fionda: «A noi i dischi piace farceli da soli, fra musicisti, dandoci una mano vicendevolmente, condividendo esperienze, attrezzature, spazi, risorse economiche, tempo e materiali. Ci riprendiamo l’amore e la passione per un vizio sottraendolo all’ossessione del profitto e del successo. Alla ragioneria della produzione preferiamo il casino della condivisione, alla fabbrica la bottega, alla merce il manufatto. Siamo piccoli artigiani e venditori ambulanti. I nostri dischi non li trovate nei negozi, li trovate ai nostri concerti e al nostro indirizzo. Ce ne prendiamo cura in prima persona. Semplicemente esercitiamo il diritto di sottrarci all’ossessione del mercato e ci riprendiamo la nostra musica».

Simona Norato presenterà “La fine del mondo” l’11 marzo al Teatro Coppola di Catania, il 13 marzo al Cafè Bandini di Trapani e il 18 marzo ai Candelai di Palermo.

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