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Il pannolino hi-tech è nato a Belpasso con Parmon

Imprese Molto presente in Europa, l'azienda etnea, specializzata in prodotti di igiene per la persona, soprattutto per i bambini, ha inventato il pannolino "connesso" che comunica con i genitori. Il direttore generale Antonio Fronterrè: «Crediamo nel ruolo sociale dell'impresa che crea innovazione e valorizza i talenti ed alla crescita dei territori»

Storie di un Mezzogiorno a macchia di leopardo che fra tante aree arretrate si distingue in positivo anche per punte d’avanguardia culturale, sociale, tecnologica, industriale. La storia che vi raccontiamo mostra un altro Sud, un’altra Sicilia, un’ Isola che SicilyMag non smette di narrare, anzi con costante tenacia racconta e mostra con oggettività. E così come fa palesare le contraddizioni del Sud SicilyMag mette dunque in evidenza storie siciliane e di personaggi siciliani che si affermano in Italia e nel mondo. Quella dei pannolini “hi-tech” della Parmon è una vicenda innovativa e positiva che palesa ancora una volta come dal mondo etneo si possano conquistare spazi importanti in Italia ed in Europa.

La Parmon si trova a Belpasso, una cittadina che si estende dalla pianura di Piano Tavola alle pendici dell’Etna, una realtà dove oltre 100 imprese danno lavoro a 5 mila persone. Dopo quella catanese, l’area industriale belpassese è la più importante della provincia di Catania ed una delle più interessanti della Sicilia orientale. Vi sono aziende dell’industria dolciaria, alimentare, della meccanica di precisione, dell’hi-tech, del settore farmaceutico ed altri ambiti. Ed è anche una realtà avanzata sul piano commerciale. 

Parmon spa, sede di Belpasso

In molti lustri, dalla seconda metà del Novecento ai nostri giorni, Belpasso ha saputo per merito di uno spirito imprenditoriale positivo, puntare su adeguate politiche economiche e sociali. Mentre altri paesi siciliani si sono spopolati negli ultimi decenni, a Belpasso invece la popolazione è cresciuta di oltre settemila persone, superando i 28 mila abitanti. Belpasso negli ultimi anni ha puntato anche sull’artigianato e sull’arte. E riscoprendo il legame con l’Etna è diventata “la città delle cento sculture”, opere d’arte disseminate sul territorio cittadino, costruite con la pietra lavica del vulcano. Il tutto con la collaborazione di grandi artisti internazionali dell’accademia di Belle Arti di Catania e di talenti locali. 

La patria di Nino Martoglio, con la sua nobile tradizione letteraria e teatrale, ha saputo ampliare e diversificare la propria dimensione culturale e nel contempo creare le condizioni per una crescita dello sviluppo economico e sociale in diversi settori. Non mancano le difficoltà e le contraddizioni ma sono molte le storie positive.

Il contesto positivo aiuta ma le idee innovative possano sorgere a prescindere dall’area geografica. Quella della Parmon è una storia originale e di affermazione internazionale. La Parmon infatti, negli ultimi lustri, ha conquistato fette di mercato importanti prima in Germania e nei paesi di lingua tedesca, per poi affermarsi anche in Francia, in Inghilterra ed in altri stati europei. La Parmon sta già lavorando al progetto della nuova generazione di pannolini “intelligenti”, ovvero che “comunicheranno” direttamente con i genitori, dando indicazioni in tempo reale sulle condizioni dei loro bimbi. 

La Parmon fa parte del gruppo Fineffe,  holding dei Fronterrè, imprenditori di Catania, che già negli anni ’80 compresero che il settore dell’edilizia avrebbe iniziato una fase discendente e dunque diversificarono e puntarono sull’industria manifatturiera, in special modo nel settore dei prodotti per l’igiene della persona. Ma sono i pannolini a divenire il core-business della Parmon: i pannolini-mutandina per bambini incidono per il 65% del fatturato globale dell’azienda, gli assorbenti igienici per donna nelle varie configurazioni per il 28%, gli altri prodotti rappresentano il restante 7%. E’ stata l’esperienza in terra tedesca a far fare alla Parmon il salto di qualità a livello internazionale. 

Spiega il direttore generale, il quarantaseienne Antonio Fronterrè: «Continuiamo ad investire nella ricerca e nella qualità. Abbiamo portato su questo mercato una forte innovatività, ed enfatizzando il licensing decliniamo i nostri marchi con immagini molto conosciute sia nel mondo della prima infanzia che in quello delle teenagers. Inoltre, i nostri prodotti giungono con efficienza e tempestività nei mercati italiani ed esteri». 

Antonio Fronterrè, direttore generale Parmon

Fronterrè afferma: «Noi siamo molto orgogliosi della mostra terra, Catania ed il mondo etneo sono storicamente luoghi di dinamismo imprenditoriale e commerciale. Noi abbiamo puntato nel settore industriale, dando spazio a tanti talenti, valorizzandoli, ed abbiamo creato prodotti innovativi e competitivi a livello internazionale. Nel nostro lavoro la ricerca continua è essenziale, noi dedichiamo risorse ed energie all’innovazione continua. Collaboriamo con il mondo dell’università, con il Consiglio nazionale delle ricerche, con il mondo scientifico». Fronterrè aggiunge: «Siamo consapevoli del ruolo sociale dell’impresa. Noi crediamo nel ruolo sociale dell’impresa che crea innovazione, contribuisce alla valorizzazione dei talenti ed alla crescita dei territori». E’ evidente che la crescita delle imprese si gioca sempre più nell’ambito della conquista dei mercati internazionali.

L’immagine della linea Parmon per i bambini in fasce

La Parmon ha raggiunto l’anno scorso i 22 milioni di euro di fatturato (dà lavoro diretto a 71 persone) e conta di chiudere quest’anno toccando i 30 milioni. Una crescita progressiva, che come sostiene Fronterrè: «Può essere triplicata già il prossimo anno, perché stiamo lavorando per acquisire altre due aziende dello stesso ambito: una italiana leader nel suo settore ed una estera fortemente radicata nei mercati del Nord-Europa». Antonio Fronterré racconta snocciolando dati statistici e classifiche: «Ad oggi i pannolini prodotti dalla Parmon per il mercato tedesco sono stati classificati secondi dal prestigioso Oko-Test, e solo dietro il leader di mercato Pampers». 

Fronterrè conclude: «Il nodo cruciale è anticipare l’evoluzione dei mercati. Abbiamo innovato puntando sull’industria 4.0, completando nel 2018 un iter di digitalizzazione di tutti i processi aziendali. Il nostro più grande progetto è quello un pannolino “intelligente” che attraverso le nano-tecnologie possa dialogare con la mamma od il papà dando loro preziose informazioni riguardanti lo stato di salute e la posizione del bimbo. Il pannolino sarà anche in grado di comunicare, una volta saturo, l’esigenza di essere sostituito con un indubbio risparmio sia in termini economici che ambientali».

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