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Il gotha del Jazz Manouche si riunisce a Petralia Sottana

Musica Dal 23 al 25 agosto il paese madonita ospita la settima edizione del Raduno Mediterraneo Jazz Manouche

Giunge alla settima edizione il Raduno Mediterraneo Jazz Manouche di Petralia Sottana. Organizzato dall’associazione “Sulle Orme di Django”, il festival, unico nel sud italia, inonderà di ritmo, suoni e atmosfere suggestive l’unico paese Bandiera Arancione TCI di Sicilia dal 23 al 25 agosto. Una manifestazione affascinante e bohémien nata per celebrare un genere che, nato intorno gli anni 30 in Francia grazie al chitarrista belga Django Reinhardt,ha rivisitato lo swing americano pur mantenendo le proprie radici nella musica tzigana, nei valzer musette francesi e in quella balcanica.

Duved Dunayevsky

Duved Dunayevsky

Negli anni il raduno ha ospitato il gotha del manouche europeo, da Angelo Debarre a Stokelo Rosenberg, a PaulusSchaffer. Mantenere alta l’asticella non è semplice ma, quest’anno la platea di artisti presenti che si alterneranno sul main stage e affolleranno le strade e le piazze del centro storico è davvero vastissima. Tra questi i violinisti Rares Morarescu, musicista raffinato e violinista dalla tecnica sorprendente, ed Adrien Chevalier, francese vulcanico ed eclettico, tra i più rilevanti talenti del panorama internazionale; i chitarristi Duved Dunayevsky, uno degli artisti dal suono più autenticamente riconducibile allo swing di Django Reinhardt e Eddie Lang; Hadrien Vejsel, musicista con uno stile anni ’30 forte, però, di contaminazioni moderne e inaspettate; Matteo Mancuso, giovane talento siciliano, quest’anno ospite ad Umbria Jazz; Iacopo Martini, eccellenza italiana della chitarra manouche. Non mancheranno novità assolute come l’originale ed insolita orchestra d’archi manouche “Sulle Orme di Djang String Orchestra”, che eseguirà brani arrangiati dal maestro Enzo Gervasi, e le esibizioni pianistiche del compositore Giuseppe Vasapolli (presente con suoi lavori alla notte degli MTV Awards).

Adrien Chevalier

Adrien Chevalier

A presentare e legare il tutto, durante le esibizioni serali, l’attore e regista Coco Gulotta, che molti ricorderanno nella recente apparizione nel TV movie di Rai 1 “La Mossa del Cavallo” (tratto dall’omonimo libro di Andrea Camilleri).
«Il raduno non sarà solo rappresentato dal prestigioso main stage – ha detto il direttore organizzativo Alessandro Valenza – ma avrà una ricca offerta di eventi collaterali e palchi negli angoli più suggestivi del centro storico. Quest’anno nell’open stage possiamo annoverare gli Strada Ketelos (Napoli), un collettivo nato nel 2017 dall’incontro di musicisti di diverse origini geografico-culturali e che fa del sincretismo la propria forza e la propria cifra musicale; la forza trascinate e i ritmi affabulatori di Alessandro Butera 4et; il repertorio fatto di seduzione, energia e divertimento della Big Saxes Band – Ensemble del Conservatorio “V.Bellini “ Palermo, nonché l’esplosività e l’energia dei ballerini Lindy Hop, uno stile acrobatico nato in America proprio negli anni ’30, che verrà eseguito durante una entusiasmante jam session».

Coco Gulotta

Coco Gulotta

«Proporremo nuovamente i workshop “Incontro con il Manouche”, musica d’insieme, propedeutica allo stile e una serie di consigli pratici rivolto a chiunque già suoni uno strumento e voglia prendere parte e divertirsi alle jam session– continua Carlo Butera, presidente dell’associazione e direttore artistico del raduno insieme a Davide Rizzuto e Roberto Gervasi -. Sono, infatti, tantissimi i musicisti che vengono ogni anno per conoscere e affinare la propria tecnica e il proprio stile con il supporto dei grandi ospiti del raduno».
In fondo è questa la forza del Raduno Jazz Manouche di Petralia Sottana: usare la musica come terreno di incontro e confronto, la voglia di esserci, comunicare e divertirsi rompendo le barriere usando il linguaggio più universale che c’è, la musica.
Il Raduno Mediterraneo Jazz Manouche è sostenuto dal Comune di Petralia Sottana, ed è inserito nella programmazione Madonie Landscape, nell’Agenda Italiana, e ha ricevuto il marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

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