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Festival della bellezza, la Sicilia agorà senza tempo con Umberto Galimberti e Massimo Cacciari

Eventi Il Teatro tra filosofia teoretica ed estetica: dal 31 agosto al 2 settembre i due noti filosofi saranno protagonisti di alcuni incontri tra il Cretto di Burri, il Teatro di Segesta e il Castello di Erice, eventi inseriti nel Festival della Bellezza, l'iniziativa culturale organizzata dall'Associazione Idem in luoghi di alto valore artistico in tutta Italia, con la direzione artistica di Alcide Marchioro

Un’iniziativa culturale multidisciplinare che lega in maniera originale – e qualitativamente alta – filosofia, teatro, storia, socialità, riflessione estetica ed etica, antropologia e psicologia, teoria e vita. In alcuni luoghi simbolo della Sicilia Occidentale, alcuni dei quali racchiudono la grande tradizione del periodo classico, andranno in scena pensatori del calibro di Massimo Cacciari e Umberto Galimberti. Teatro tra filosofia teoretica ed estetica, teatro come originario luogo del confronto, autentico agorà senza tempo della dialettica del pensiero. Ed ancora riflessioni sull’essenza del teatro, su grandi opere dal valore universale, un itinerario in dei passaggi cruciali della storia della cultura del Mediterraneo. Un’iniziativa culturale multidisciplinare, che è anche un viaggio indietro nel tempo: dal contemporaneo Cretto di Burri a Gibellina all’antico Teatro Greco di Segesta. Riflessioni sul teatro – da Euripide a Pirandello -, meditazioni sulla filosofia, la scienza e l’esistenza.

Umberto Galimberti e Massimo Cacciari

Per la prima volta approda in Sicilia il “Festival della Bellezza”, ed in collaborazione con il Festival di Segesta, propone diversi incontri con Massimo Cacciari e Umberto Galimberti. A partire dal 31 agosto al Cretto di Burri a Gibellina vecchia dove, alle 19, Cacciari parlerà de “Lo strappo simbolico dell’arte”. “Nel territorio del mito, la scomparsa è attualità – scrive Cacciari nelle note di presentazione -. Strade e passaggi ricomposti nella metamorfosi terapeutica di una archeologia avveniristica. L’opera è reperto immediato nel repertorio magmatico della terra lacerata. L’irriducibile presenza dell’arte cementa le macerie per futuri ritrovamenti”. 

Gibellina vecchia, il Cretto di Burri

Il 1° settembre un doppio appuntamento a Segesta, alle 19 nel Teatro Greco Galimberti terrà la sua conferenza su “La sapienza greca” ed alle 21,15 al Tempio Massimo Cacciari parlerà di tragedia greca e di “Alcesti” di Euripide. 

Teatro di Segesta

Il 2 settembre al Castello di Venere di Erice, sempre alle 19, Umberto Galimberti si concentrerà su un altro grande argomento, anzi una pluralità di tematiche: “Filosofia, scienza, esistenza”. Analizzerà opinione e scienza, “due mondi incompatibili”. O si potrebbe aggiungere, apparentemente incompatibili, poiché la dimensione della razionalità è plurale. E la cultura è multidisciplinare.

Il Castello di Venere di Erice

Il Festival della Bellezza è organizzato dall’Associazione Idem su tutto il territorio nazionale, in luoghi di alto valore artistico, con la direzione artistica di Alcide Marchioro che a Segesta incontra la programmazione di Claudio Collovà. 

Umberto Galimberti che tempo fa si definì “un uomo greco” spiega: «Essere greco significa avere il senso del limite. Gli dei avevano incatenato Prometeo e noi lo abbiamo scatenato, Prometeo è anche simbolo dell’onnipotenza rubata agli dei. O, se vogliamo, della capacità della tecnica, ma la tecnica scatena i mercati, provocando una crescita a dismisura. Il mercato diventa allora prepotente, come la tecnica, come il denaro e l’economia. A tutto questo io oppongo l’etica greca che è un’etica del limite». 

Massimo Cacciari svilupperà la sua analisi sulla tragedia greca ed in particolare su “Alcesti”, nella traduzione di Carlo Diana. Per il filosofo, saggista, accademico ed intellettuale eclettico: «Alcesti è una tragedia strana, enigmatica, ha un lieto fine, ma non ne siamo certi”. Cacciari traccia un parallelismo tra la Magna Grecia, la Sicilia del mondo greco classico e la contemporaneità. Per il pensatore: “La Sicilia offre un panorama culturale che non si distacca dalla filosofia greca e in particolare dalla Sofistica. Che cosa sono Pirandello, Sgalambro e lo stesso Camilleri se non magnifici esempi di una letteratura figlia di Gorgia?».

Gorgia da Lentini è stato uno dei filosofi più originali ed importanti del suo tempo (visse tra il 485 a.C ed il 375 a.C), non ancora pienamente rivalutato in tutta la sua rilevanza nella storia del pensiero. Gorgia ha avuto delle intuizioni che hanno anticipato riflessioni del mondo contemporaneo, dall’ermeneutica al decostruzionismo, dal relativismo etico assoluto al nichilismo. Nel suo pensiero vi sono anche i limiti e le contraddizioni del mondo post-moderno.

Gorgia da Lentini

E come sottolinea Massimo Cacciari Gorgia ha influenzato anche saggisti e narratori. Mettendo in evidenza che Pirandello e Camilleri son stati letterati-filosofi. Ed aggiungiamo che se la dimensione filosofica in Pirandello è nota a livello mondiale, molti romanzi di Andrea Camilleri andrebbero riletti in chiave filosofica dal “Re di Girgenti a “La forma dell’acqua”, solo per citarne alcuni.

La grande letteratura siciliana è intrisa di filosofia…

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