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Catania piange la scomparsa dell’architetto Giacomo Leone, memoria storica della città

Si è spento ieri a Catania l'architetto Giacomo Leone, memoria storica della città, progettista e autore del recupero delle Ciminiere e di altre impor

Si è spento ieri a Catania l’architetto Giacomo Leone, memoria storica della città, progettista e autore del recupero delle Ciminiere e di altre importanti opere urbane catanesi, alla ribalta delle cronache per l’opposizione al piano di riqualificazione di corso Martiri della Libertà di Massimo Cucinella che lo portò a dimettersi dall’Istituto nazionale di architettura. Con la scomparsa di Giacomo Leone Catania perde un’importante voce del dibattito architettonico e urbanistico della città, che dalla seconda metà del novecento si è espressa attraverso le sue opere, i suoi scritti e la sua azione civile. Sulla scomparsa di Giacomo Leone, l’Ordine degli Architetti di Catania esprime queste sentite e commosse parole a firma del presidente Giuseppe Scannella: «Ieri ci ha lasciato Giacomo Leone. Lasciare questa terra è un fatto tanto naturale quanto ineluttabile, tuttavia il dispiacere e lo sgomento non riesco a mascherarli né a dominarli. Ci lascia un insigne architetto, un maestro per tanti di noi, un indomabile fustigatore delle miserie e dei miserabili che hanno ammorbato e ammorbano la nostra terra. Ci lascia un rompiscatole, come deve essere un architetto che vive, come ha vissuto Giacomo, il proprio mestiere al di là delle carte patinate e delle pubblicazioni glamour. Ci lascia, mi lascia, un carissimo amico, con il quale – proprio perché della sua amicizia non formale mi ha onorato – non poche volte ci siamo confrontati criticamente. E proprio da questo dirsi le cose senza infingimenti è nata la nostra amicizia. Ricordo un “feroce” scontro epistolare sulle pagine del quotidiano cittadino di alcuni, molti, anni fa (al quale tanti contributi Giacomo ha dato, anche la sua sede) che si concluse casualmente al bar, semplicemente, con una pacca sulle spalle e un caffè. Ne sono seguiti altri, sul piano dell’onestà intellettuale, che mi hanno lasciato grandissimi insegnamenti e un grande arricchimento. Giacomo ci ha lasciato, la comunità degli architetti siciliani e italiani è più povera ma, come accade per i grandi uomini, resteranno le sue opere, resterà il suo esempio, grande, che faremo bene, è nostro dovere, a onorare con i fatti».

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