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Cancellato il FestivalFlorio di Favignana, scontro tra direttore artistico Scorzelli e il Comune

Eventi Solo pochi giorni fa l'allarme per problemi legati ai bilanci della manifestazione tagliati dal Comune delle Egadi, oggi l'annuncio secco del direttore artistico Giuseppe Scorzelli che il festival in calendario dal 13 al 20 giugno non si fa. Scorzelli: «Ad oggi a 4 settimane dalla data di inizio non esiste una delibera del Comune di Favignana su Festivalflorio». Il sindaco Forgione: «Avevamo chiesto di riformulare la proposta perché il programma reso pubblico era diverso dalla proposta iniziale di gennaio»

L’allarme solo pochi giorni fa, in un video dell’1 maggio, sulla pagina facebook del FestivalFlorio di Favignana: il direttore artistico Giuseppe Scorzelli dalla sua residenza in Germania dove vive, annunciava problemi dovuti ai tagli nel bilancio della manifestazione in piena organizzazione (in calendario dal 13 al 20 giugno a Favignana). Tra gli ospiti annunciati i Musica Nuda (Ferruccio Spinetti e Petra Magoni) e il regista americano Oliver Stone.

Oggi la notizia della chiusura festival nato nel 2012 nella principale delle isole Egadi.
Scrive Scorzelli in lungo comunicato: “Proprio ora che finalmente si parlava di GreenPass, ora che il Governo aveva riaperto alla possibilità di concerti all’aperto ed al chiuso, ora che soprattutto nel centro/nord Italia molte stagioni e festival sono ripartite, dover rinunciare suona come una dolorosa beffa. Siamo stati i primi in Italia a credere nella ripresa, dimostrando coraggio, tenacia, un pizzico di follia, capacità di previsione… Ad oggi a 4 settimane dalla data di inizio non esiste una delibera, una lettera intestata, un foglio del Comune di Favignana su Festivalflorio. Nel novembre 2020 e di nuovo nel gennaio 2021 protocollammo il progetto con costi, ospiti, date, scadenze, previsioni di visibilità: 3 pagine in estrema chiarezza, che temo nessuno abbia mai letto. Da allora tante promesse, tante ore al telefono, tante chat, tanti messaggi con il Comune, mail: correggere, migliorare, invitare ulteriori artisti, poi improvvisamente ridurre, tagliare, cancellare per non disturbare gli altri Festival, poi di nuovo reinserire, rilanciare, come fossimo sull’ottovolante. Abbiamo bruciato così mesi e mesi di lavoro di staff, di contatti, di approcci con artisti quasi inarrivabili per le finanze a disposizione, mettendo in gioco la mia credibilità di 20 anni di direttore artistico in Italia. Tutto questo lavoro sulla promessa di qualcosa di scritto che presto sarebbe arrivato…».

Musica Nuda, foto di Angelo Trani

«Alla notizia della presenza sull’isola di Oliver Stone – prosegue il direttore artistico -, gli sponsor sono accorsi; unico assente, il Comune, che mi veniva rappresentato come paralizzato, senza bilancio, con la Finanza a controllare ogni singolo foglio dopo gli ultimi fatti di cronaca… Da par suo la Regione, dimostrando che in Italia cambiano i partiti ma i risultati non cambiano, pensava bene di “stralciare” il bando Rete Festival 2020: tempo perso. Intanto le prenotazioni aeree fatte dalla nostra meravigliosa agenzia di Trapani scadevano, le possibilità di ottenere prestiti senza una delibera sfumavano».

Oliver Stone, foto di Gage Skidmore, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50323352

«Come l’ultima sigaretta di Zeno Cosini, negli anni ho tanto amato Festivalflorio da farne una malattia non curabile: nonostante dichiarassi che il successivo sarebbe stato l’ultimo anno, ogni volta ci ricascavo – conclude lo j’accuse di Scorzelli -. Perché fare Festivalflorio è solo un grande folle atto d’amore: non volevamo fare come altri che mordono la mela e poi fuggono, lasciando macerie e conti impagati, Ma volevamo fare un Festival duraturo, stabile, culturale, che destagionalizzasse,e a tal pro ho sempre voluto che non ci fosse mai alcun tornaconto economico personale.
Soprattutto un Festival internazionale, premiato da 7 anni consecutivamente dalla Comunità europea, un festival che aiutasse a portare il nome di Favignana al di fuori dei confini nazionali, perchè c’è una platea sconfinata all’estero di turisti completamente all’oscuro delle Egadi, e che scelgono invece di Rimini, il Lago di Garda, la Toscana. Un atto d’amore che con oggi giunge alla conclusione: vivo e lavoro in Germania, per anni ho utilizzato parte delle mie ferie e dei miei denari per realizzare Festivalflorio; ma l’Italia ti sfianca, sopporta e incentiva la mediocrità ma disprezza il talento, ed ora è giunto il momento dell’ultima sigaretta. Ringrazio tutti quanti negli anni ci hanno supportato, a partire dai tanti fan del Festival».

La tonnara Florio di Favignana, foto di Antonino Furnari – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34612070

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