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Caino. Homo Necans

Eventi Sabato 18 e domenica 19 giugno a Messina la messa in scena firmata da Auretta Sterrantino

Due fratelli, i primi dall’inizio dei tempi. Due volti che non sanno specchiarsi l’uno nell’altro: si cercano, si respingono, si rifiutano eppure in fondo si completano. Limitare confuso tra opposte pulsioni che non si escludono. Sabato 18 e domenica 19 giugno alla Sala Laudamo di Messina sarà messo in scena “Caino. Homo Necans” di cui firma regia e drammaturgia Auretta Sterrantino e che vede in scena Livio Bisignano e Oreste De Pasquale.

Oreste De Pasquale (repertorio) – ph Domenek Giliberto

“Caino. Homo Necans” si colloca lungo quella delicatissima linea di confine che separa le categorie storiche del pensiero, della morale, dell’etica: bene e male, giusto e sbagliato. E, lungo quella linea, questa pièce innesta due ulteriori elementi in grado di aprire un conflitto d’interpretazione e mettere in crisi il dogma. Così nella storia del biondo Abele, buono e ubbidiente, e del cattivo Caino, invidioso e spietatamente egoista, si aggiungono il compiacimento del buono e la malattia del cattivo, la consapevolezza del buono e l’ingenuità del cattivo. In tal modo i ruoli finiranno col confondersi con grande facilità. Lo studio per la messinscena tenterà di analizzare, dunque, Caino e Abele come due facce di una stessa medaglia, un’unica entità spaccata da una dicotomia massacrante: l’istinto del più forte, il tentativo di resistere del più debole. Il buio e la luce. Due forze incontenibili che trovano esito solo nella violenza e nella sopraffazione come condicio sine qua non per la sopravvivenza. L’Homo Necans diventa così quasi uno status imprescindibile dell’uomo.

Il rapporto tra i due fratelli, viene affrontato sia dal punto di vista fisico che dialettico, seguendo il solco segnato dalla drammaturgia di Koffka, senza ignorare il sapore irriverente della visione di Saramago o il lavoro di stampo prettamente poetico di Mariangela Gualtieri. Una pièce che avrà parola e silenzio come centro focale e il movimento e lo studio del corpo e dell’interazione tra i corpi come elemento necessario per la completezza dell’indagine intrapresa. “Caino. Homo Necans” costituisce il primo capitolo di un più grande studio che sfocerà in una trilogia Dei Traditori o dei portatori di colpa, le cui suggestioni derivano dagli ultimi Canti dell’Inferno dantesco. Al centro del lavoro è l’indagine delle immagini stereotipiche della religione cristiana. Nello specifico, appunto, il topos dei portatori di colpa): Caino appunto, Giuda e infine Gesù.

Lo spettacolo è prodotto da QA-QuasiAnonimaProduzioni una compagnia indipendente, nata a Messina nel 2013 con il preciso intento di portare sulla scena volti e testi nuovi, che facciano dialogare autori antichi e moderni con gli esiti di una nuova ricerca drammaturgica. In questi anni QA, fondata da Vincenzo Quadarella e Auretta Sterrantino, ha messo in scena una decina di spettacoli, interpretati da professionisti con un background di esperienze rilevanti in ambito teatrale. QA è stata anche in giro per l’Italia, a Roma, al Festival dell’Arena nel Parco Archeologico dell’Appia Antica con “Erebo. Il lungo addio” (estate 2015) e a Parma, al Teatro del Cerchio (Febbraio 2016) con “Adolphe. The importance of being…”. Proprio con questo spettacolo la compagnia era già stata ospite del cartellone della Laudamo lo scorso giugno.

Regia e drammaturgia Auretta Sterrantino
Musiche originali Vincenzo Quadarella
Scenografia Giulia Drogo
Assistente alla regia William Caruso
Con Livio Bisignano e Oreste De Pasquale
Produzione QA-Quasianonima

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